Salsa di soia: calorie e valori nutrizionali del condimento
La salsa di soia non serve solo a insaporire i sushi roll, ma può dare una marcia in più a tutte le tue ricette. Ma vediamo calorie e valori nutrizionali.
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La salsa di soia è un ingrediente popolare, usato di frequente sia come condimento che come alleato in più nella preparazione di ricette dolci e salate. Si tratta di un elemento tipico della cucina orientale, ed è diffuso soprattutto nelle ricette cinesi, giapponesi e coreane.
Da alcuni anni a questa parte, però, anche in Italia la salsa di soia sta riscuotendo un successo sempre maggiore. Nel nostro Paese, questo condimento si è diffuso in concomitanza con la sempre più frequente apertura di ristoranti cinesi e giapponesi.
E così, dopo qualche aperitivo e diverse cene fuori, anche a te sarà capitato di voler replicare quel buon sapore anche a casa, acquistando magari una salsa di soia al supermercato, per insaporire i tuoi piatti di carne, pesce e verdure.
Ma sai davvero cosa stai comprando? Insomma, cosa è esattamente questa salsa di soia, come viene preparata?
Un condimento molto antico
La storia di questo alimento risale a più di 2000 anni fa, ed ha origine nella lontana Cina. Nel VII secolo, la salsa di soia fu introdotta in Giappone, e si diffuse in seguito anche in Corea e negli altri Paesi dell’Asia.
Nel mondo, questo condimento è noto con diversi nomi. Potrai trovarlo con il nome di Shoyu in giapponese o con quello di Tamari, una variante della ricetta standard priva di grano.
In questo articolo vedremo quali sono i diversi tipi di salsa di soia, come viene preparata e come possiamo usarla in cucina.
Seguici nel mondo della cucina orientale.
Come viene preparata la salsa di soia?
La salsa di soia è un condimento a base di soia fermentata. La vera salsa deve essere priva di composti chimici: è semplicemente il prodotto della fermentazione dei fagioli di soia e del grano tostato.
Gli ingredienti base per la preparazione di questo condimento, secondo il metodo classico, sono:
- Fagioli di soia
- Acqua
- Grano
- Sale marino
- Lievito.
Prima della preparazione, la soia viene debitamente immersa in acqua e lavata, quindi viene cucinata al vapore con un metodo di cottura lento e molto lungo, che richiede circa 3-4 ore. I chicchi di grano tostato vengono intanto frantumati e macinati, passaggio fondamentale per favorire l’azione del lievito durante il periodo di fermentazione.
La soia cotta viene quindi lasciata raffreddare, dopodiché verrà mescolata con il grano macinato, e infine, verrà aggiunto il lievito aspergillus oryzae o aspergillus sojae.
Tutti gli ingredienti vengono amalgamati e lasciati riposare, prima di aggiungervi una salamoia preparata con acqua e sale. La miscela ottenuta viene quindi versata in apposite botti e lasciata fermentare per un tempo variabile. Questo processo può infatti richiedere anche degli anni. Un periodo di fermentazione maggiore, permetterà di ottenere una migliore salsa di soia.
Dopo circa 12 mesi, il composto verrà pressato e filtrato. Il prodotto finale che se ne ricava sarà la nostra salsa di soia, che dovrà essere nuovamente filtrata e pastorizzata prima di poter essere messa in commercio.
Ciò che rimane dei chicchi di grano e dei fagioli di soia lavorati verrà invece impiegato come mangime per gli animali.
La salsa di soia oggi
La preparazione classica di questo condimento richiede tempi molto lunghi, ma questo non è il solo metodo per preparare la salsa. A livello industriale, infatti, vengono spesso aggiunti altri ingredienti, talvolta con lo scopo di ridurre la quantità di sale necessaria per la preparazione, rendendo il risultato finale più salutare.
Per preparare una salsa di soia senza sale o a basso contenuto di sodio vengono quindi aggiunti ingredienti come zucchero, etanolo e acidificanti, come acido lattico e acetico.
Questi e altri elementi permettono di garantire al prodotto una buona capacità di conservazione. Come lo zucchero, anche il sale viene infatti aggiunto come conservante, per inibire lo sviluppo microbico, riducendo al contempo l’apporto di sodio nella dieta.
Diversi tipi di salsa di soia
Dando un’occhiata veloce alla sezione del supermercato dedicata ai prodotti asiatici, avrai probabilmente notato che non esiste un solo tipo di salsa di soia.
Certo, ne esistono di diverse marche e con prezzi anche molto differenti fra loro, ma in realtà questo condimento si può distinguere anche per altre caratteristiche. In primis, distingueremo le salse di soia in base al Paese di provenienza, ma anche in base al colore, alla densità, alla presenza o meno di sale e ad altri aspetti.
Le salse di soia giapponesi, ad esempio, contengono solitamente quantità uguali di semi di soia e grano, mentre quelle cinesi presentano una quantità maggiore di soia.
Fra i diversi tipi, si distinguono soprattutto la salsa di soia Shoyu, molto diffusa sulle tavole giapponesi, la Tamari, di origine cinese ma, anch’essa, molto apprezzata in Giappone. La Tamari è una salsa a base di soli fagioli di soia gialla, si presenta come una salsa molto densa ed è particolarmente saporita.
Fra le salse di soia cinesi spicca soprattutto quella scura e densa, che prevede l’aggiunta della melassa. La salsa di soia “leggera”, invece, si presenta come un condimento più leggero, per l’appunto, caratterizzato da un colore più chiaro e un sapore delicato.
Valori nutrizionali
La soia è un legume notoriamente ricco di proprietà nutrizionali interessanti. Questo alimento è inoltre utilissimo per la preparazione di cibi apprezzati in tutto il mondo, come il tofu, il tempeh, il latte di soia e, per l’appunto, la salsa.
Quest’ultima ha peraltro delle caratteristiche nutrizionali notevoli. La fermentazione dei fagioli di soia, infatti, favorisce la produzione di composti dalla riconosciuta funzione prebiotica. Ciò significa che questo ingrediente può rappresentare un alleato per il benessere intestinale.
Ma a conti fatti, quanto è grassa la salsa di soia? In realtà questo condimento non apporta troppe calorie alla dieta. Diverso, come vedremo, è il discorso per quanto riguarda il contenuto di sodio.
In una porzione da 100 ml sono contenute circa 78 kcal, oltre a carboidrati, proteine e sale (16,9 g).
Quante calorie ha un cucchiaio di salsa di soia?
In media, si stima che una quantità di 15 ml, un cucchiaio da cucina, dovrebbe apportare circa 10 calorie.
Salsa di soia: benefici
A cosa fa bene la salsa di soia? La soia, intesa come legume, è considerata una fonte di isoflavoni, composti che possono ridurre i disturbi causati dalla menopausa e aiutare a regolarizzare i livelli del colesterolo LDL.
Questo alimento è considerato anche una fonte di sostanze antiossidanti, utili per la salute, e di flavonoidi, sostanze naturali dagli effetti antitumorali e antinfiammatori.
Tuttavia, è bene ricordare che le quantità di salsa che assumiamo durante un normale pasto sono, o perlomeno, dovrebbero essere, talmente basse da rendere quasi nullo l’effetto antiossidante e potenzialmente benefico di questo alimento.
Potendo scegliere, sarebbe meglio optare per prodotti come tofu o tempeh, o per del semplice latte di soia.
Quando si usa la salsa di soia?
Oltre che per assicurare un sapore più sfizioso a sushi, involtini primavera e altre pietanze tipiche della cucina asiatica, puoi usare questo condimento anche per dare una marcia in più alle tue preparazioni quotidiane. Puoi usare la salsa da sola, o puoi unirla ad altri ingredienti, come zenzero, olio e succo di limone.
Aggiungendo del succo di zenzero fresco, olio di semi di sesamo e limone, e mescolando il tutto, otterrai la famosa salsa mikado, ottima per insaporire insalate e piatti a base di pesce o verdure.
Con questo ingrediente, puoi dunque creare i tuoi mix preferiti per portare un tocco di oriente nelle tue ricette. Mai provato le patate al forno con salsa di soia? Dovresti farlo.
E sapevi che puoi usare questa salsa anche per preparare i dolci? Esistono dei dessert preparati proprio con questo condimento, come il caramello o il gelato con salsa di soia.
Controindicazioni e precauzioni
Purtroppo, sebbene abbia un sapore buono e stuzzicante, tanto che un goccino tira l’altro, questo condimento è molto salato. Ed è ben noto che l’eccesso di sodio nella dieta rappresenta un fattore di rischio per l’ipertensione arteriosa.
Ti basti pensare che un singolo cucchiaio di salsa completa l’apporto di sodio previsto nella dieta quotidiana in base alle linee guida per una sana alimentazione. Consumare salsa di soia nell’ambito di una dieta a basso contenuto di sale può quindi rivelarsi controproducente e dannoso per la salute.
La buona notizia è che, se sei a dieta, puoi sostituire la salsa di soia classica con quella a basso contenuto di sale. In tutti i casi, è sempre meglio non esagerare con le quantità.
Bisogna inoltre sapere che la salsa di soia è una fonte di istamina, una molecola direttamente collegata allo sviluppo delle reazioni allergiche.
Infine, ricorda che la classica salsa di soia contiene grano, per cui se soffri di celiachia o di sensibilità al glutine sarà meglio evitare questo condimento, a meno che non si tratti espressamente di una salsa di soia senza glutine.
Fonti