Salamandra: tipologie, caratterisiche, dove vive in Italia
La salamandra è un anfibio dal corpo simile alla lucertola, con un manto prevalentemente scuro e macchie gialle: ecco le tipologie e dove vive in Italia.
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Anfibio dell’ordine degli urodeli, la salamandra è parte integrante della famiglia Salamandridae: è nota per il corpo umido, con zampe corte e coda lunga. Dall’aspetto davvero singolare e curioso, è un animaletto piuttosto timido, ma con un’arma segreta nascosta nelle ghiandole della sua pelle, che risultano velenose per i suoi nemici. Può vivere in cattività ma deve poter fare affidamento su un terrario o un acquario ampio e attrezzato, quindi un’alimentazione specifica e una temperatura adatta al suo benessere.
Salamandra, tipologie
La famiglia di questo singolare animale è costituito da sette specie differenti: Salamandra algira, Salamandra atra, Salamandra corsica, Salamandra infraimmaculata, Salamandra lanzai e Salamandra salamandra; quindi sedici sottospecie.
- Salamandra algira: nota anche come salamandra pezzata nordafricana, è molto diffusa nell’Africa settentrionale, ma la sua è una presenza esigua perché considerata specie rara.
- Salamandra atra: detta anche salamandra nera, possiede una colorazione senza macchie ma ricorda la salamandra giallo-nera con cui condivide alcune similitudini. Esce allo scoperto durante pioggia e nebbia così da idratarsi, vive in gruppo nascondendosi sotto foglie e sassi.
- Salamandra corsica: è tipica della Corsica e somiglia moltissimo alla salamandra pezzata, con corpo grosso, tozzo e con macchie gialle.
- Salamandra infraimmaculata: vanta un manto verde con macchie gialle, è tipica della Turchia ma è presente anche in Siria, Libano, Israele, Iraq e Iran. Nel periodo degli accoppiamento il maschio mostra alcune escrescenze gialle intorno agli occhi, la cui grandezza è valutata dalle femmine.
- Salamandra longirostris: cugina della salamandra classica, possiede un corpo più grande, predilige le zone montuose e umide tra le foglie delle foreste del sud della Spagna;
- Salamandra salamandra: o salamandra pezzata, è sicuramente quella più famosa e diffusa, con corpo nero e macchie gialle allungate. Presente in buona parte dell’Europa, conduce un’esistenza riservata e notturna.
Caratteristiche
La più diffusa e nota è la Salamandra salamandra, o pezzata, dal manto nero con macchie gialle allungate: può misurare anche 20 centimetri, caratteristica che riguarda particolarmente le femmine. Le ghiandole che ricoprono il corpo possono secernere muco così da ridurre la disidratazione e combattere i batteri, oltre a risultare sgradevole per i predatori. La tipologia diffusa in Europa meridionale risulta molto attiva durante il periodo autunnale e primaverile, entrando in letargo in inverno.
Quella diffusa in Europa centrale si comporta in modo speculare, usando autunno e inverno per cadere in letargo. Si muove prevalentemente di notte alla ricerca di cibo e, in particolare lombrichi, molluschi, insetti e miriapodi che cattura con la sua lunga lingua. Ama anche le giornate di pioggia e umide che offrono una buona idratazione e sono ottime per la riproduzione.
Habitat e diffusione in Italia
La salamandra predilige zone umide con foreste, boschi con faggeti e castagneti, sempre in prossimità di corsi d’acqua così da assecondare la sua necessità di idratazione. L’anfibio è molto diffuso in quasi tutta l’Europa, in particolare quella centrale quindi Spagna, Carpazi e Balcani, ma anche Maghreb, Corsica e Asia Minore. In Italia la Salamandra salamandra è presente nelle regioni alpine e la sottospecie Salamandra gigliolii è distribuita nelle Alpi Marittime, lungo tutto l’Appennino sino alla Calabria. Come anticipato, ama le zone boschive con presenza di acqua, che deve risultare quasi del tutto pura o poco inquinata dove possa deporre le uova.
Mitologia
Credenze del passato associano la salamandra al fuoco, ma questa è una falsità, perché l’anfibio dal corpo umido necessita di zone con acqua per non disidratarsi e le fiamme potrebbero seccare la cute anche a distanza. Invece è vero che la salamandra possiede un manto velenoso, ma la problematica coinvolge solo i predatori, mentre l’uomo ne è escluso a patto che non lecchi la sue cute o si sfreghi occhi e bocca dopo averla toccata.