Rosa canina: controindicazioni ed effetti collaterali
Gli effetti collaterali dell'assunzione di rosa canina e le possibili interazioni con i farmaci canonici: dai disturbi all'apparato digerente ai rischi.
Si è già parlato delle proprietà curative della rosa canina, un rimedio naturale spesso utilizzato per rinforzare il sistema immunitario durante i malanni invernali, ma anche per artrite, diuresi e il contrasto dei più lievi dei sintomi per le allergie stagionali. Ma quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali?
Anche i prodotti naturali, come pare ovvio, possono mostrare degli effetti avversi qualora l’assunzione fosse del tutto sregolata, esistano delle patologie incompatibili pregresse o fosse in corso una terapia a base di farmaci tradizionali. Per questo, anziché lasciarsi andare al fai da te, è utile chiedere consiglio al proprio medico curante.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali della rosa canina si manifestano solitamente in caso di sovradosaggio o, in alternativa, nei soggetti ipersensibili. In generale includono disturbi all’apparato digerente come nausea, vomito e diarrea, ma anche senso di pesantezza alla testa, difficoltà a dormire e una blanda sedazione. Inoltre, non bisogna sottovalutare le eventuali allergie alla pianta – abbastanza rare – che potrebbero portare a rash cutanei, orticaria ma anche a un ben più grave shock anafilattico.
Come già sottolineato, la rosa canina è comunque solitamente ben tollerata. Più che agli effetti collaterali – al loro manifestarsi, è necessario interrompere immediatamente l’assunzione – quel che preoccupa sono le interazioni con i farmaci tradizionali, di cui si parlerà nel prossimo paragrafo.
Interazioni e controindicazioni
Date le specifiche caratteristiche della pianta, con un alto contenuto di vitamina C, l’assunzione concomitante di rosa canina con altri farmaci dovrebbe essere evitata o, in alternativa, definita rigidamente dal proprio medico curante. Questo rimedio naturale tende infatti ad interagire con anche le più comuni medicine, sia riducendone gli effetti terapeutici che aumentandone le reazioni avverse. Tra le più comuni indicazioni d’uso, si ricorda:
- Gravidanza: la rosa canina non deve essere assunta in gravidanza, perché le conseguenze sul feto non sono ancora conosciute, così come le possibili interazioni con il prosieguo della gestazione. È sempre meglio evitare, di conseguenza, almeno come principio precauzionale;
- Ormoni e anticoncezionali: tutte le terapie a base di ormoni, dal comune cortisone agli estrogeni, non devono essere associate alla rosa canina perché ne modifica l’assunzione a livello sistemo. Per questo motivo, è sconsigliata anche quando vengono prescritti dei contraccettivi per via orale;
- Psicofarmaci: la pianta può scombussolare il normale assorbimento dei principi attivi di antidepressivi e ansiolitici, dai classici trifasici alle più comuni benzodiazepine, indipendentemente dalla patologia curata. In particolare, la somministrazione è particolarmente sconsigliata con il litio;
- Antiacidi: la rosa canina non può essere associata ai più comuni antiacidi da banco, utili sia in caso di sporadici bruciori di stomaco che in patologie più complesse come il reflusso gastroesofageo, perché altera il corretto smaltimento dell’alluminio alla base di questi composti. Diverso è il discorso, invece, per gli inibitori di pompa protonica, sebbene dei test clinici in questo frangente non sembrano essere disponibili.
Infine, si consiglia di procedere con estrema cautela fra tutti coloro che, in passato, hanno già dimostrato fenomeni di intolleranza o di ipersensibilità a fiori e piante.