Romania: scoperti primi cani avvelenati
Riprende la mattanza di cani lungo il territorio rumeno, dopo la morte di un bambino di soli 4 anni anni sono tanti i randagi avvelenati.
Le promesse del presidente rumeno, Traian Basescu, pare abbiano trovato conferma nel ritrovamento di molti cani avvelenati lungo il territorio nazionale. A segnalare il fatto è l’associazione animalista Save the Dogs and other Animals Onlus attraverso Facebook. Il gruppo, fondato nel 2005 dalla milanese Sara Turetta, da anni lotta sul territorio rumeno perché la mattanza di cani abbia fine. Un percorso lungo e difficile, che spesso si scontra con le amministrazioni e le politiche locali.
Dopo un periodo di relativa calma le uccisioni dei randagi hanno ripreso il loro rituale, fomentate anche da un numero considerevole di aggressioni subite dai cittadini rumeni solo nei primi quattro mesi del 2013. Ma in particolare per la morte di un bambino di soli 4 anni, ucciso da un cane randagio fuori controllo. La tensione ha quindi ripreso vita, rinfocolando la fiamma mai domata dell’odio e della violenza.
Come riporta Save the Dogs, sono decine i cani morti per avvelenamento:
Pessime notizie dalla Romania: Nelle ultime ore si segnalano avvelenamenti di cani su tutto il territorio romeno a dimostrazione che i fatti di questi giorni legittimano azioni crudeli e sconsiderate.
Le tensioni conseguenti alla morte del piccolo bambino rischiano di fomentare un clima già difficile, in un territorio dove il randagismo è massivo ma la sterilizzazione quasi assente. Nonostante i tentativi educativi e informativi di STD, e di molte associazioni locali, cani randagi e di proprietà spesso si mescolano per le strade in un’atmosfera di disinteresse totale. Si teme quindi una ripetizioni di eventi passati, che portarono a un eccidio di massa lungo sette anni con 81.000 quattrozampe uccisi.
E nonostante le statistiche dimostrino una forte decrescita della presenza dei randagi in Romania, grazie alle operazione di sterilizzazione gestite da STD in tandem con associazioni locali, la politica cerca di catalizzare la rabbia popolare. Come sostiene Sara Turetta:
Ancora una volta un episodio doloroso come quello del bimbo viene manipolato dai politici come Basescu per alimentare il business enorme delle società di cattura ed uccisione mentre è evidente che là dove c’è stata una gestione virtuosa del fenomeno, con sterilizzazioni, contrasto all’abbandono ed educazione della popolazione, la situazione è molto migliorata.