Romani: nuovo piano energetico dopo l’estate
Giorgia Meloni e Paolo Romani commentano l'uscita dell'Italia dal piano nucleare e le future strategie energetiche
Quella che è avvenuta negli ultimi giorni è stata una vera e propria rivoluzione delle strategie energetiche del paese. Con la rinuncia del governo a tirar dritto sulla strada del nucleare, infatti, l’Italia si ritrova a voltar pagina, e in fretta, sulle proprie scelte.
Fa una certa impressione leggere le dichiarazioni del ministro della Gioventù Giorgia Meloni che solo una settimana fa sarebbero apparse più consone a un ambientalista extra-parlamentare che non a un membro del governo:
La scelta del governo, su cui personalmente e discretamente mi sono spesa in questi mesi, è la soluzione ideale per evitare che l’Italia rincorra tecnologie che sono state giudicate vincenti negli ultimi decenni ma che hanno dimostrato per intero i loro limiti nel disastro di Fukushima.
L’uscita dal programma nucleare, segno di libertà e autonomia da quelle lobby che hanno chiesto di proseguirlo come se in Giappone nulla fosse accaduto, ci consente di progettare un piano energetico che veda l’Italia primeggiare sulle energie rinnovabili e che le conferisca un ruolo centrale nella ricerca sul nucleare pulito. Non dovendo patire con le scorie radioattive e il debito atomico possiamo aspirare a diventare avanguardia delle nuove tecnologie nucleari.
Grande sconfitto, almeno a prima vista, sembra essere il ministro allo Sviluppo Paolo Romani. Ma con i tagli previsti alle rinnovabili nel Quarto Conto Energia, di cui tanto stiamo parlando in questi giorni, voluti dallo stesso Romani, difficilmente l’attività del governo potrebbe apparire in qualche modo coerente.
Proprio per scansare equivoci, il ministro ha precisato che nei prossimi mesi, una volta ultimato il Quarto Conto, il governo varerà un nuovo piano energetico, che punti all’ambiente e all’innovazione:
Stiamo lavorando sugli incentivi alle rinnovabili e nei prossimi mesi faremo un piano sulla strategia energetica nazionale che presenteremo alla conferenza sull’energia dopo l’estate.
Speriamo che, al di là degli slogan, venga fatta quanto prima chiarezza, anche se l’impressione è che si navighi pericolosamente a vista.