Rischio ambientale nel Mar Rosso: Houthi affondano nave con 21mila tonnellate di fertilizzante
Nel Mar Rosso una nave cargo di proprietà britannica ma battente bandiera yemenita è stata colpita da un missile balistico antinave. L'attacco ingiustificato delle milizie yemenite sta mettendo in difficoltà l'approvvigionamento idrico di milioni di persone. Qui sorgono i principali impianti di desalinizzazione del ondo e ci sono intere città che, per avere acqua potabile, contano su quella desalinizzata. Senza dimenticare l'inquinamento provocato da fertilizzanti e carburante riversati in mare.
Apprensione in tutto il mondo per quello che sta avvenendo nel Mar Rosso. La nave da carico Rubymar, di proprietà inglese e battente bandiera del Belize, è stata affondata, dopo un attacco missilistico delle milizie Houthi sostenute dall’Iran. A bordo del mezzo c’erano tonnellate di fertilizzante, che adesso si sono riversate in acqua. Si teme non solo per l’escalation di violenza in quella parte di mondo, che potrebbe avere ripercussioni ovunque, ma anche per il rischio ambientale nel Mar Rosso.
La nave aveva lasciato gli Emirati Arabi Uniti e avrebbe dovuto raggiungere il porto bulgaro di Varna. Lo scorso 18 febbraio l’imbarcazione è stata colpita da un missile balistico antinave. Per diversi giorni ha continuato a imbarcare acqua, per poi affondare definitivamente sabato scorso. Per fortuna tutto l’equipaggio è riuscito ad abbandonare in tempo la neve ed è stato messo in salvo.
Tonnellate di fertilizzante in acqua: rischio ambientale nel Mar Rosso
La Rubymar, dopo essere affondata in mare, a causa dell’attacco ingiustificato delle milizie yemenite, sta mettendo in difficoltà l’approvvigionamento idrico di milioni di persone: la l’Arabia Saudita ha uno dei più grandi impianti di desalinizzazione al mondo e ci sono intere città, come Gedda, che fanno affidamento proprio sull’acqua attinta dal Mar Rosso per avere acqua potabile. Senza dimenticare i danni al settore della pesca e quelli ambientali ed ecologici. I fertilizzanti che sono finiti in acqua potrebbero danneggiare profondamente e arrivare a distruggere una delle più grandi barriere coralline del mondo. Altre navi, inoltre, potrebbero essere a rischio transitando da quelle rotte che non sono più sicure. Il gruppo yemenita ha promesso di attaccare e affondare tutte le navi che avranno intenzione di passare in quel tratto. Il motivo? La terribile tra Israele e Palestina.
Prima di inabissarsi del tutto, il cargo ha disperso in acqua non solo il fertilizzante contenuto a bordo, ma anche il carburante: una marea nera ha iniziato ad estendersi per un raggio di 30 chilometri. Per l’ambiente marino e per tutte le attività collegate, è un vero e proprio disastro ambientale, che rischia di mettere in ginocchio tutta l’area, con ripercussioni gravi anche sulla vita e sulla salute di chi vive in quelle zone.
Cosa conteneva la nave affondata nel Mar Rosso
La Rubymar, una nave battente bandiera del Belize e di proprietà del Regno Unito, conteneva al suo interno 21.000 tonnellate di fertilizzante a base di fosfato di ammonio. Un carico ingente di fertilizzanti che rischia di disperdersi nell’ambiente marino circostante. Il direttore del programma MENA di Greenpeace, Julien Jreissati ha lanciato l’allarme per le conseguenze ecologiche e ambientali di questo disastro.
“Oltre a eventuali ulteriori perdite di olio combustibile dai motori, l’affondamento della nave potrebbe aprire ulteriori brecce nello scafo, consentendo all’acqua di entrare in contatto con migliaia di tonnellate di fertilizzante, che potrebbero poi essere rilasciate nel Mar Rosso e sconvolgere l’equilibrio degli ecosistemi marini, innescando effetti a cascata lungo tutta la rete alimentare”.
Il ministro degli Esteri del governo yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, ha invece dichiarato: “L’affondamento della Rubymar è una catastrofe ambientale che lo Yemen e la regione non hanno mai sperimentato prima”.