Quella del rinvaso delle orchidee è un’operazione che richiede molta cura e attenzione, una di quelle “incombenze” che ogni neofita preferirebbe di gran lunga evitare. La paura di commettere qualche errore e di compromettere la bellezza o la salute della pianta è tanta, e la avvertiamo non solo quando dobbiamo travasare le orchidee, ma anche quando dobbiamo procedere con il rinvaso delle altre piante della nostra casa.
Eppure, proprio quando si parla di orchidee, il rinvaso non è solo uno step consigliato, ma è persino necessario per favorire il corretto sviluppo della pianta. Non c’è modo di sfuggire a questo piccolo intervento.
Per evitare di commettere qualche sbaglio, la prima regola da seguire è “informarsi“. Bisogna sapere quali sono i migliori vasi per il rinvaso delle orchidee, che tipo di terra ci vuole, in che periodo dell’anno procedere e quando innaffiare la pianta dopo il rinvaso.
Con questo articolo, vogliamo fornirti tutte le informazioni utili per rinvasare la tua orchidea in un vaso più grande senza commettere errori. Prima, però, vediamo di capire in che periodo procedere con questa operazione e qual è il tipo di terriccio più adatto.
In linea generale, l’orchidea necessita di un bel rinvaso circa ogni 2-3 anni. Ma più che seguire una regola fissa, in questo caso bisognerebbe fidarsi anche dei propri occhi.
E’ infatti la stessa orchidea a farti capire che è ora di “cambiare casa”. Come? Mandandoti dei segnali ben precisi, ovvero:
Oltre a individuare gli indizi, per poter stabilire quale sia il miglior periodo per rinvasare un’orchidea bisogna prendere in considerazione anche la fase di fioritura della pianta.
Il periodo migliore è proprio quello successivo alla fioritura, che coincide solitamente con l’autunno, quando l’orchidea ha già perso i fiori. In questa fase, le radici tendono ad attecchire meglio e la pianta può crescere più forte e rigogliosa dopo il rinvaso.
Stiamo per iniziare con la nostra operazione di rinvaso dell’orchidea: prima, però, bisogna capire qual è il terriccio adatto per questa particolare pianta. Eh si, perché non tutti i terricci sono uguali, e non tutte le piante prosperano in qualsiasi genere di substrato.
E dunque, che terriccio ci vuole per rinvasare le orchidee?
L’orchidea necessita di un terriccio quanto più possibile simile a quello del suo habitat naturale. Poiché la pianta presenta generalmente un apparato radicale aereo, la scelta migliore è un substrato che le permetta di aggrapparsi e fornisca sostegno e un adeguato drenaggio dell’acqua delle innaffiature.
Presso il tuo garden center di fiducia potresti facilmente trovare lo specifico terriccio per orchidee, solitamente composto da corteccia, trucioli e torba.
Ti chiedi quale tipo di vaso si deve usare per le orchidee? Ottima domanda. Quello delle orchidee dovrebbe essere un vaso stretto e alto, in modo che le radici abbiamo spazio a sufficienza per svilupparsi in profondità.
In più, dovresti scegliere un vaso in plastica trasparente, così da poter monitorare lo sviluppo delle radici, individuare eventuali ristagni idrici o marcescenze e, allo stesso tempo, permettere alle radici della pianta di ricevere luce a sufficienza.
Ora che conosciamo la teoria, è il momento di mettere in pratica ciò che abbiamo appreso. Vediamo come rinvasare le orchidee in modo corretto:
A questo punto, non rimane che stabilire quando annaffiare le orchidee dopo il rinvaso.
In linea di massima, è meglio non procedere immediatamente con le irrigazioni, ma attendere circa 4-7 giorni prima di innaffiare la pianta, in modo da favorire la rimarginazione dei tagli causati dalla potatura.