Rinnovabili: crescita in calo, la riduzione CO2 è a rischio
La crescita delle rinnovabili sta subendo una battuta d'arresto che potrebbe compromettere la lotta al riscaldamento globale.
Sono dati preoccupanti quelli che ci arrivano dall’ultimo rapporto della IEA, l’International Energy Agency. Il Medium-Term Renewable Energy Market Report ha infatti evidenziato un forte rallentamento nella crescita delle energie rinnovabili. La battuta di arresto nello sviluppo delle fonti pulite mette a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Secondo gli analisti le energie rinnovabili hanno ormai raggiunto costi competitivi e camminano sulle loro gambe anche senza incentivi in tanti Paesi. Ciononostante, lo scarso sostegno delle politiche governative alle fonti alternative, nei prossimi cinque anni, porterà a un brusco rallentamento nel loro sviluppo.
Oggi le energie rinnovabili coprono una fetta del 22% nella produzione elettrica globale. Entro il 2020 la percentuale di elettricità verde raggiungerà quota 26% nel mix energetico mondiale. Questo aumento sarà in gran parte imputabile alla diffusione delle energie pulite nei Paesi in via di sviluppo.
Ad esclusione delle economie emergenti, però, nei Paesi industrializzati le fonti rinnovabili sfioreranno la crescita zero, rendendo difficile la transizione energetica globale necessaria per mitigare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.
Secondo le poco rosee previsioni della IEA, nel 2020, anche nei Paesi in via di sviluppo che avranno scommesso sulle fonti pulite, i fossili reciteranno ancora la parte del leone, con le rinnovabili che riusciranno a coprire solo il 35% della domanda di elettricità.
Per scongiurare il peggio e consentire alle rinnovabili di avere un ruolo determinante nell’approvvigionamento energetico globale, bisogna creare condizioni più favorevoli per gli investimenti, come illustra la direttrice esecutiva della IEA, Maria van der Hoeven:
Diverse fonti rinnovabili non hanno più bisogno di alti incentivi, ma piuttosto, data la natura capital-intensive di questi investimenti, serve un contesto di mercato che assicuri ritorni ragionevoli e prevedibili.
In Italia, come in diversi altri Paesi occidentali, a frenare lo sviluppo delle rinnovabili è l’incertezza normativa che paralizza gli investimenti. Se nel 2011, gli investimenti globali nelle rinnovabili hanno raggiunto i 280 miliardi di dollari, nel 2013 sono scesi a 250 miliardi di dollari. Nel 2020, secondo le stime, scenderanno ulteriormente a quota 230 miliardi.