La rigidità al collo, o la sensazione di avere il collo bloccato, è un sintomo tanto comune quanto scomodo e doloroso. Si tratta di uno dei disturbi più frequenti, che può colpire adulti, bambini e anziani. Probabilmente sarà capitato anche a te, di recente, di svegliarti al mattino con il collo bloccato da un lato.
Il più delle volte questo disturbo è determinato da una cattiva postura. Solo di rado può essere collegato a condizioni di salute sottostanti che è bene non sottovalutare.
Quando si parla di collo bloccato, in effetti, ci si riferisce a un ampio ventaglio di possibili condizioni e sintomi. La rigidità, spesso nota anche con il nome di “torcicollo”, può essere accompagnata da dolore o da un senso di intorpidimento. Potresti avvertire spasmi muscolari o altri sintomi che, per quanto fastidiosi, potrebbero aiutarti a individuare l’origine del problema.
In questo articolo vedremo perché “si blocca” il collo e quali sono i rimedi della nonna e non per ridurre il dolore e migliorare la capacità di movimento.
Un collo improvvisamente bloccato potrebbe essere accompagnato da una serie di altri disturbi molto fastidiosi. Senz’altro, il primo sintomo connesso al collo bloccato è una sensazione di forte dolore che può diffondersi alle spalle e alle braccia. Ma vediamo quali sono gli altri sintomi da riconoscere:
La rigidità al collo è un problema che può presentarsi in maniera sporadica e occasionale, oppure potrebbe presentarsi con una certa frequenza. Nel secondo caso, il problema potrebbe essere cronico.
All’origine di questo disturbo vi sono molte possibili cause. Nella maggior parte dei casi, il collo bloccato è un problema del tutto temporaneo che non deve destare grande preoccupazione.
Come vedremo, infatti, il più delle volte il disturbo richiede solo qualche giorno di riposo, massaggi, esercizi mirati e, se necessario, l’assunzione di farmaci da banco. Solo in rarissimi casi il collo bloccato può essere sintomo di malattie e condizioni gravi, che è pur sempre bene conoscere e non sottovalutare.
Fra le più comuni cause della rigidità al collo vi sono:
In questi casi, potrebbe essere utile prenotare una visita dall’ortopedico o da un fisioterapista, specialmente se il dolore è molto intenso e non scompare entro uno o al massimo due giorni. Consulta il medico anche se il mal di collo è accompagnato da mal di testa e intorpidimento o sensazione di formicolio, specialmente se di recente hai subito una lesione o sei stato coinvolto in un incidente.
In presenza dei tipici sintomi del collo bloccato, cosa fare per alleviare il dolore e migliorare la flessibilità e il movimento? I rimedi che potrebbero aiutarci ad alleviare il fastidio sono molti. Vediamo quali sono gli approcci più efficaci:
Se il problema è causato da una cattiva postura, ad esempio, se hai lavorato per molte ore al computer con la testa china in modo innaturale, un paio di giorni di riposo potrebbero aiutarti ad alleviare il sintomo.
Dietro consiglio del medico curante, per ridurre il dolore al collo potrebbe essere utile assumere anche dei farmaci antinfiammatori non steroidei, FANS, che aiutano a ridurre l’infiammazione e ad attenuare il fastidio. Tra i farmaci più spesso impiegati per trattare questo genere di disturbi vi sono ibuprofene, paracetamolo e naprossene.
Con l’aiuto di un fisioterapista, potresti eseguire anche degli esercizi per il collo rigido, utili per sciogliere i muscoli e, se necessario, anche per rafforzarli. Potresti provare ad eseguire dei delicati allungamenti, muovendo la testa prima verso avanti e poi indietro, quindi in alto e in basso.
Lo specialista potrebbe anche eseguire dei massaggi per ridurre la tensione del collo.
Uno dei rimedi “veloci” per il collo bloccato è quello che si basa sulla “terapia caldo-freddo”. Nella fase acuta, ossia durante i primissimi giorni, potresti provare ad applicare un impacco freddo sulla parte, per lenire i muscoli tesi e ridurre l’infiammazione.
Dopo un giorno o due, invece, potresti applicare un impacco caldo, per sciogliere la contrattura e alleviare il dolore. Prima di adottare questo rimedio, chiedi consiglio al tuo medico.
Ma cosa farebbero le nostre nonne, per affrontare nel migliore die modi il problema del collo bloccato? Insomma, come sbloccare i muscoli del collo affidandoci alla saggezza popolare? Anche le nostre nonne sarebbero d’accordo nel consigliare l’esecuzione di leggeri movimenti di allungamento per il collo.
Ad esempio, potresti allungare le braccia sopra la testa, e muovere il collo a destra e sinistra, alto e basso come abbiamo descritto in alto.
Anche le nonne, inoltre, consiglierebbero qualche giorno di riposo, in modo da dare il giusto tempo ai tessuti di guarire. E a proposito di riposo, per ridurre il dolore e la rigidità potrebbe essere utile anche dormire con un cuscino basso.
Nella maggior parte dei casi, quello del collo rigido è un problema che tende a guarire senza farmaci o trattamenti medici, in modo spontaneo, grazie al riposo, esercizi mirati e a una migliore postura. Generalmente il disturbo dura qualche ora o un giorno, ma potrebbe protrarsi anche per più giorni.
Se il dolore al collo non dovesse passare nell’arco di qualche giorno, allora sarà necessario consultare il medico curante o un fisioterapista.
Se ti capita spesso di avere il collo bloccato o di avvertire una certa rigidità e difficoltà nei movimenti, la prima cosa da fare sarà quella di indagare le possibili cause del problema. Per farlo, sarà necessario sottoporsi a un controllo presso un fisiatra o un ortopedico. Nel frattempo, potresti adottare una serie di buone abitudini per evitare il ripresentarsi del problema.
Sebbene siano molto rare, è sempre importante conoscere e saper riconoscere le cause del collo bloccato che dovrebbero destare preoccupazione.
Nella maggior parte dei casi, il collo rigido è il risultato di una postura scorretta o di altri fattori perlopiù innocui. In rari casi, però, la rigidità potrebbe essere causata da gravi malattie sottostanti, come:
Se il collo bloccato non dovesse guarire nell’arco di qualche giorno, o se i trattamenti adottati non dovessero offrire alcun sollievo, parlane con il tuo medico curante.
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