Rifiuti in mare, Ministero Ambiente attiva flotta anti-inquinamento
Rifiuti in mare, il Ministero dell'Ambiente ha attivato la sua flotta anti-inquinamento, per la raccolta della plastica nelle acque marine.
Fonte immagine: Ministero dell'Ambiente
La flotta anti-inquinamento del Ministero dell’Ambiente è finalmente entrata in azione. Si tratta di un progetto importante per la tutela delle acque italiane, poiché si occuperà del monitoraggio e della raccolta dei rifiuti in mare. Alla partenza presente anche Sergio Costa, l’attuale Ministro dell’Ambiente: la flotta è solcata da Fiumicino, alla foce del Tevere.
Protagonista della data inaugurale è stato il battello Castalia, attrezzato per combattere il marine litter: può infatti recuperare rifiuti marini galleggianti, plastica e altri materiali dispersi nelle acque.
Rifiuti in mare: la flotta del Ministero
Così come già accennato, la flotta anti-inquinamento del Ministero dell’Ambiente ha inaugurato le proprie attività ieri, presso la foce del Tevere di Fiumicino. L’obiettivo è raccogliere quanta più immondizia possibile dalle acque dei mari italiani, affinché non rappresenti più un pericolo per la fauna e la flora marina e possa essere smaltita in modo corretto. Partner di questa iniziativa ambiziosa è Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi di plastica. Nell’estate del 2020 il Ministero ha sottoscritto un accordo per un progetto sperimentale, coinvolgendo proprio Corepla per il riciclo e il riuso della plastica recuperata dai mari.
L’inaugurazione è stata accolta con grande entusiasmo dal Ministro Sergio Costa, il quale ha espresso grande soddisfazione per un impegno tanto ambizioso per la tutela dei nostri mari:
Vedere qui in azione la flotta antinquinamento del ministero dell’Ambiente nella raccolta dei rifiuti marini è un segno tangibile di quanto sarà fatto nel resto d’Italia dalle unità costiere per il contenimento del marine litter, sia nelle acque marine antistanti le foci dei fiumi sia nelle aree marine protette. Ringrazio il servizio antinquinamento per l’apporto considerevole che darà alla tutela dei nostri mari, in linea con le direttive Ue, auspicando che il ddl Salvamare, già approvato alla Camera, ottenga al più presto il via libera dal Senato. Il mare italiano è il doppio della superficie terrestre italiano: era necessario dare una sterzata, insieme agli armatori, alla società civile, alle autorità portuali, ai pescatori, ai consorzi di recupero dei rifiuti. Affinché i rifiuti in mare diventino un ricordo e la blue economy sia qualcosa di concreto”.
Di avviso analogo anche Giorgio Quagliuolo, Presidente di Corepla:
Monitorare la quantità e la tipologia dei rifiuti raccolti è indispensabile per comprendere le cause del littering e per individuare, in sinergia con le Istituzioni, le azioni da mettere in campo per prevenirlo. Per questo, nell’ambito delle attività sperimentali e innovative che il Consorzio promuove per la tutela del nostro mare, stiamo portando avanti delle attività che non solo contribuiscano al risanamento dell’ecosistema marino ma che promuovano anche l’economia circolare e sensibilizzino la collettività alla corretta gestione dei rifiuti. Alla base del percorso vi è innanzitutto la presa di coscienza che esiste una connessione profonda tra tutti i partecipanti al sistema economico, e che le azioni poste in essere da ciascuno – a partire da una corretta gestione dei rifiuti e da comportamenti consapevoli – hanno effetti sull’intero sistema.
La flotta si compone di 32 unità navali, di cui 9 d’altura e 23 costiere. Nove di queste imbarcazioni monitoreranno diversi porti italiani e tante altre aree marittime, da Genova a Civitavecchia, passando per Salerno. Altre 19 costiere si occuperanno di pattugliamento, in particolare nei pressi delle foci dei fiumi, e monitoreranno aree protette da Chioggia a Gallipoli, da Augusta a Porto Torres. Ancora, non mancheranno numerose attività di raccolta di plastica off-shore.
Fonte: Ministero dell'Ambiente