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Rifiuti: il 50% finisce in discarica. Un danno anche per l’occupazione

Rifiuti: il 50% finisce in discarica. Un danno anche per l’occupazioneRifiuti: il 50% finisce in discarica. Un danno anche per l’occupazione

Si potrebbero creare migliaia di nuovi posti di lavoro, in Italia, se invece di buttare i nostri rifiuti in discarica attivassimo le pratiche di selezione e riciclo previste dalla normativa europea sulla raccolta differenziata.

Entro quest’anno dovremmo riciclare il 65% dei rifiuti, ma in Italia, purtroppo, mediamente il 50% dei rifiuti finisce dritto dritto in discarica, troppo spesso senza pre-trattamento. I dati arrivano dall’ISWA, International Solid Waste Association, che li ha presentati a Firenze dove si è svolto il convegno mondiale sullo smaltimento dei rifiuti.

La Commissione Europea ci dice che per smaltire 10.000 tonnellate di rifiuti in discarica basta una persona; mentre se ne potrebbero far lavorare 10 se quegli stessi rifiuti prendessero la strada del compostaggio e riciclaggio. A queste ricadute occupazionali vanno sommati i benefici e i risparmi ottenuti non dovendo curare i malati e pulire gli inquinamenti provocati dalle discariche.

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Con una buona politica del trattamento dei rifiuti si potrebbe creare occupazione nel Sud Italia, dove se ne sente maggiormente il bisogno. In Sicilia, Molise e Basilicata la percentuale di rifiuti smaltiti in discarica arriva all’80% di cui la quasi totalità pre-trattati in Molise mentre il contrario avviene in Sicilia.

Tra le regioni che stanno procedendo più velocemente nella riduzione del conferimento in discarica ci sono L’Emilia Romagna con un ottimo -15% ottenuto con un mix di raccolta differenziata, trattamento meccanico biologico e incenerimento e la Puglia con un bel -9% merito del trattamento meccanico biologico.

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Francesca D'Amato
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