Riciclo della carta: il processo produttivo
Il riciclo della carta si caratterizza per un lungo e importante processo produttivo: ecco i principali passaggi del recupero.
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La carta riciclata rappresenta una delle risorse irrinunciabili per la tutela dell’ambiente. Il riutilizzo di questo prezioso materiale riduce, infatti, la necessità di abbattere nuovi alberi: un vantaggio di non poco conto, in un periodo storico dove il problema della deforestazione risulta di strettissima attualità. Ma come avviene il processo produttivo del riciclo della carta, quali sono i suoi passaggi fondamentali?
Come facile intuire, la produzione di carta riciclata non si esaurisce con la semplice raccolta di vecchi fogli e scatole di cartone, ma attraversa numerosi passaggi affinché il prodotto raggiunga una sufficiente qualità per i consumatori finali. Di seguito, le tappe salienti di questo procedimento.
Riciclo della carta: il funzionamento in pillole
Grazie anche alla sempre più diffusa abitudine della raccolta differenziata dei rifiuti, per la maggior parte delle persone quello del riciclo della carta è divenuto un concetto familiare e quotidiano. Sebbene non tutti accordino la dovuta attenzione al recupero di un materiale così prezioso, la porzione più grande dei consumatori è ben disposta a depositare fogli, quotidiani e scatoloni negli appositi bidoni, affinché possa essere garantita loro una nuova vita. Ma quali sono i passaggi necessari per raggiungere questo scopo, dopo lo smistamento a livello domestico?
Il processo del riciclo della carta si costituisce di diversi passaggi, alcuni dei quali possono variare a seconda della società che si occupa del recupero, affinché la materia prima possa essere lavorata e nuovamente introdotta sul mercato. Dopo la differenziazione domestica e un primo stoccaggio in apposite strutture, possono rendersi necessari i seguenti passi:
- Selezione: i rifiuti raccolti vengono smistati, per rimuovere elementi non idonei al riciclaggio, di qualità non sufficiente o di materiali diversi dalla carta;
- Pressatura e sminuzzamento: la carta idonea al riciclo viene pressata e raccolta in agglomerati, dopodiché viene sminuzzata in minuscoli frammenti;
- Sbiancamento: tramite opportuni procedimenti chimici, vengono rimossi dalla carta tutti i residui di inchiostro o di stampa;
- Riduzione in poltiglia: alla carta sbiancata viene aggiunta dell’acqua calda, per ottenere una poltiglia versatile e malleabile;
- Controllo delle impurità: eventuali scorie o residui indesiderati vengono rimossi;
- Produzione: dalla pasta di cellulosa ottenuta grazie al processo di riduzione in poltiglia è possibile ottenere della nuova carta.
A seconda della qualità finale desiderata, la carta potrebbe essere sottoposta a ulteriori passaggi di sbiancamento, ad esempio per ottenere fogli completamente candidi anziché caratterizzati da una lieve gradazione tendente al verde.
Riciclo: quale carta si può utilizzare?
Non tutte le tipologie di carta risultano purtroppo idonee al processo di riciclo. Affinché il prezioso materiale possa essere effettivamente recuperato, è infatti necessario che non sia stato trattato con vernici o isolanti plastici, nonché risulti completamente privo di contaminazioni da sostanze oleose.
Nonostante possano persistere alcune difformità tra un comune e l’altro, anche a seconda delle norme locali in vigore sulla raccolta differenziata, è fortunatamente semplice capire quale tipologia di carta possa essere recuperata. Sono di norma ammessi quotidiani, quaderni, diari e taccuini, riviste su carta semplice, scatole per l’imballaggio e molto altro ancora. Non sono invece accettate le carte alimentari poiché dotate di un apposito strato oleoso, gli esemplari contaminati da oli, le carte speciali arricchite con plastica o sottoposte a procedimenti chimici, nonché carta copiativa oppure termica. Quest’ultima è molto comune all’intero delle abitazioni: si tratta, infatti, della classica tipologia usata per la stampa degli scontrini fiscali.