Riccio: caratteristiche, alimentazione e curiosità sull’animale
Conosciamo meglio il riccio andando a vedere dove vive, alimentazione, caratteristiche peculiari del suo aspetto e cosa fare se si trova un riccio ferito.
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Fra gli animali selvatici dall’aspetto particolare che possiamo vedere anche qui in Italia abbiamo il riccio. Noto anche come riccio comune o riccio europeo, l’Erinaceus europaeus è un mammifero appartenente alla famiglia Erinaceidae. Dal punto di vista evolutivo, ha mantenuto molte caratteristiche dei primi mammiferi apparsi sulla Terra alla fine del Cretaceo. Che ne dici di conoscere meglio questo simpatico animale andando a vedere habitat, caratteristiche, aspetto, riproduzione e carattere?
Classificazione scientifica del riccio
Questa è la classificazione scientifica del riccio europeo:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Ordine: Eulipotyphla
- Famiglia: Erinaceidae
- Sottofamiglia: Erinaceinae
- Genere: Erinaceus
- Specie: E. europaeus
Sottospecie principali
Il riccio europeo ha parecchie sottospecie:
- Erinaceus europaeus amurensis
- Erinaceus europaeus centralrossicus
- E. europaeus consolei
- Erinaceus europaeus dealbatus
- Erinaceus europaeus europaeus
- E. europaeus hispanicus
- Erinaceus europaeus italicus
- Erinaceus europaeus koreensis
- E. europaeus occidentalis
Differenza fra riccio europeo e riccio africano
Riccio europeo e riccio africano non sono lo stesso animale. Entrambi fanno parte della famiglia Erinaceidae, ma il riccio europeo è l’E. Europaeus, mentre il riccio africano è l’Atelerix albiventris.
Il riccio africano vive nella savane e nelle zone aride dell’Africa centrale. È un animale notturno e non va in letargo come la sua controparte europea. In natura vive 3-4 anni, mentre in cattività arriva anche a 6-10 anni.
Come il riccio europeo, quando si sente in pericolo, si appallottola esponendo gli aculei.
Dove vive?
Puoi trovare il riccio comune in tutta l’Europa. A Nord arriva fino alle coste delle regioni scandinave, mentre a est lo trovi fino in Siberia. Lo si trova anche nel Regno Unito, dove non è una specie autoctona: è stato introdotto dall’uomo, creando non pochi danni.
Idem dicasi per quanto successo in Nuova Zelanda. Alcuni ricci in letargo sono stati portati accidentalmente in questi luoghi mentre dormivano tranquilli nelle balle di fieno.
Anche in Italia è abbastanza comune imbattersi nei ricci: qui da noi si trova l’europeus europeus, il consolei e l’italicus. Si trova anche in Sicilia e Sardegna.
Caratteristiche dei ricci e aspetto
Se ti stai chiedendo come sia fatto un riccio, ebbene, il riccio comune è lungo 25-27 cm, con peso intorno a 1 kg (d’inverno per il letargo aumenta). La coda è lunga 2,5 cm. Il corpo appare tondeggiante e compatto, il cranio è allungato e il cervello abbastanza piccolo. Il naso è grosso e nero, moto mobile.
Le mascelle sono forti e ha 36 denti. Il corpo è tozzo, a forma di pera. Il collo è corto e i posteriori tondeggianti. Le zampe sono corte e tozze, mentre i piedi sono allungati e hanno ciascuno 5 dita con unghie.
La caratteristica più evidente del riccio, però, è il fatto che il corpo è coperto di aculei il cui colore cambia a seconda della stagione: in primavera ed estate sono marrone chiaro, in autunno e inverno marrone più scuro. Idem dicasi per il pelo. Le zone di pelle nuda sono circoscritte a occhi, orecchie, zampe e naso: sono nero. Il pelo tende a essere ispido, di colore dal grigio al beige.
Gradualmente dalla fronte e dai fianchi il pelo ispido si trasforma in aculei. Gli aculei sono in realtà dei peli modificati, lunghi 2 cm, neri striati trasversalmente di bianco. Questi aculei sono cavi e molto appuntiti. Ognuno di essi ha un muscolo innervato che permette al riccio di drizzare gli aculei quando si sente minacciato. Ogni riccio ha circa 6.000 aculei.
Olfatto, udito e tatto sono particolarmente sviluppati, meno lo è la vista.
Riproduzione
Parlando di riproduzione, la gravidanza del riccio dura 30-50 giorni. Il riccio femmina dà alla luce circa 2 cuccioli, con parti che avvengono fra maggio e ottobre (uno o due, a seconda di quanto anticipa il periodo riproduttivo).
I piccoli ricci nascono già ricoperti di aculei. Dopo 36 ore, gli aculei vengono sostituiti da un nuovo mantello che verrà a sua volta sostituito successivamente da quello definitivo. A un mese e mezzo i cuccioli sono identici agli adulti, solo più piccoli.
Comportamento e abitudini
Per quanto riguarda carattere e comportamento del riccio, la prima cosa da sapere è che il riccio è un animale notturno. Nonostante l’aspetto che può farlo apparire goffo, corre velocemente ed è anche un abile nuotatore.
Durante il giorno, il riccio sonnecchia nella sua tana, che durante l’estate la cambia più volte. Queste di solito sono delle cavità nel terreno nascoste nel sottobosco. Di notte, poi, esce dalla tana e parte alla ricerca del cibo, percorrendo sempre le stesse strade. È in grado di percorrere a notte fino a 3 km.
Quando il ricco incontra un pericolo, si immobilizza e drizza gli aculei. Se viene toccato, ecco che si appallottola stretto stretto. Tuttavia i predatori naturali del riccio, le volpi, hanno scoperto come fare: urinano sui ricci appallottolati per costringerli a uscire fuori dalla loro corazza di spine.
Durante l’inverno il riccio europeo va in letargo. Come animale, tende a essere solitario e scorbutico con gli altri. Non a caso le persone più scontrose vengono definite “ricci”.
Dieta e alimentazione
Per quanto riguarda l’alimentazione, la dieta del riccio è assai varia essendo i ricci animali onnivori (occhio che se è possibile che li troviate che mangiano nelle ciotole del cibo di cani e gatti se queste sono posizionate fuori). Solitamente si ciba di insetti, uova, piccoli uccellini, rettili, anfibi e anche piccoli mammiferi come i topi. Può anche mangiare ghiande, frutta, bacche e foglie quando il cibo è scarso.
MAI dare del latte al riccio: non sono in grado di digerire il lattosio e vanno incontro a grave diarrea con morte. Il riccio deve bere solo acqua.
Curiosità sul riccio
Ecco alcune piccole curiosità sui ricci:
- La durata di vita media di un riccio è di 2-5 anni (in cattività si segnalano anche ricci di 8-10 anni)
- Gli aculei dei giovani ricci sono morbidi, man mano che cresce diventeranno sempre più pungenti
- Spesso ci si riferisce al riccio come “porcospino”, ma questo termine indica più correttamente l’istrice (di cui troverete un approfondimento qui)
- Gli antichi Romani allevavano i ricci per mangiarli. Non sprecavano nulla del riccio, la carne veniva mangiata, mentre la cute con gli aculei veniva usata per cardare la lana
- Se trovi un riccio ferito (succede soprattutto quando escono dal letargo e, ancora intontiti, attraversano la strada finendo vittime di auto e motorini), contatta subito il Cras o i Carabinieri Forestali (si tratta pur sempre di un animale selvatico). Nell’attesa di riuscire a contattarli, se il riccio appare molto ferito e debilitato, prova anche a telefonare a un veterinario esperto di esotici che ti indichi le prime cure del caso. Evita il fai-da-te perché sono animali particolari dal punto di vista della fisiologia e della salute, rischieresti di fare ancora più danni
- Nel cartone animato della Pimpa compare un riccio di nome Riccardo
- Sonic the Hedgehog, nota mascotte di SEGA, è un riccio e non un porcospino
Posso tenere un riccio come animale domestico?
No, non puoi tenere un riccio come animale domestico in cattività: il riccio europeo è una specie selvatica protetta dalla legge. È vietata anche la caccia ai ricci. Quello che puoi fare, se vuoi aiutare i ricci, è procedere con un’adozione a distanza tramite il WWF.