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Regrowing: cos’è, come funziona e le verdure più adatte

Il regrowing è un metodo per far ricrescere frutta e verdura partendo da bucce, radici e bulbi delle piante. Se di solito queste parti si gettano via, in quanto non consumabili, con il regrowing le possiamo riadoperare, evitando gli sprechi in cucina. Ma occhio, non tutti gli ortaggi si prestano a questa tecnica, che va anche eseguita senza dimenticare alcune regole fondamentali.

Regrowing: cos’è, come funziona e le verdure più adatte

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Se diciamo regrowing, cosa ci viene in mente? Il termine inglese può essere tradotto in modo semplice come “ricrescita” e questo già ci dà un indizio su quello che può significare. Di fatto, lo anticipiamo, in tempi di economia circolare, riciclo e recupero degli scarti, questa tecnica è un grande alleato per ridurre gli sprechi di frutta e verdura.

Ma in cosa consiste il regrowing e quali sono le regole da seguire per un ottimo raccolto? Come prima cosa, rispondiamo alla domanda su cos’è, in modo da capire meglio quali siano i vantaggi di questo metodo che ci permette un grande risparmio in termini economici, ma anche un buon recupero delle risorse.

Il regrowing è una tecnica che prevede di riutilizzare le parti degli ortaggi che di norma non si consumano, per una ricrescita degli stessi. In poche parole, le basi dure di alcune verdure, o gli steli e le radici, che in genere si tagliano e si buttano, in questo caso sono i grandi protagonisti di un nuovo raccolto.

Lo diciamo, non tutti i vegetali si prestano a questo procedimento, ma alcuni ortaggi comuni, come vedremo, sono adatti per il regrowing domestico. Come si è soliti dire, provare non costa nulla, ma anzi, è un buon modo per essere sostenibili e recuperare gli avanzi.

Regrowing
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Regrowing: come funziona

Il regrowing si può definire come una sorta di giardinaggio degli scarti, in quanto la coltivazione parte da pezzi che di solito gettiamo via. Ma gli ortaggi, non tutti ma buona parte, si possono ricoltivare senza alcuno spreco. Ci basta seguire alcune regole per un ri-raccolto ottimale.

Di solito il procedimento è molto semplice e prevede che steli o radici siano puliti e immersi in acqua, o anche interrati in modo diretto in un vaso. Dopo qualche tempo, è possibile notare che l’apparato radicale procede nella crescita, o che dalla cima iniziano a spuntare dei germogli, segno che la pianta sta ricrescendo.

Le verdure più adatte al regrowing domestico

Non tutta la frutta e la verdura si prestano a questo metodo, che a volte dà grandi soddisfazioni e altre, mettiamolo in conto, qualche delusione. Il consiglio è di puntare comunque sul biologico a Km0, sia per una questione di salubrità, sia perché questi ortaggi hanno subito meno trattamenti e hanno, quindi, una possibilità in più di rigenerarsi.

Sedano

Il sedano è forse uno di quegli ortaggi che nelle cucine d’Italia quasi mai è assente: che sia per i soffritti o per i brodi vegetali, è un autentico evergreen delle nostre ricette. Se vogliamo che ricresca, tagliamo le coste a circa 2cm dal fondo. La base è invece la parte da adoperare per il nostro progetto.

La dovremo alloggiare in una ciotola poco profonda colma di acqua, ma senza immergere la cima: è solo la parte nodosa che deve stare a contatto col liquido. L’acqua va rabboccata ogni qualvolta il livello scende. Nel giro di qualche giorno noteremo le radici crescere dalla base e vedremo spuntare qualche germoglio in cima.

Una volta che i germogli sono alti qualche centimetro, possiamo spostare la piantina nel terreno, con solo gli steli e le foglie in superficie, per lasciare che il regrowing proceda fino al raccolto.

Lattuga romana

La coltivazione della lattuga romana dagli scarti è simile alla coltivazione del sedano. Tagliamo la lattuga ad un paio di centimetri alla base. Le foglie le potremo fare in insalata, mentre il resto servirà al nostro tentativo di regrowing casalingo.

Mettiamo questo cuore di lattuga romana nell’acqua e attendiamo qualche giorno prima di vedere le nuove foglie che inizieranno a crescere dal centro. Rimuoviamo quelle più esterne quando iniziano a marcire. In ultimo, poniamo la lattuga in piena terra quando la pianta appare più stabile.

Cipolle

La parte basica della cipolla ha già qualche radichetta visibile che, se abbiamo fortuna, potrà dare sostegno alla ricrescita della pianta. In questo caso non serve lasciarla in acqua, ma possiamo metterla nel terreno e bagnare in modo regolare per favorire la germinazione. Il consiglio è di tenere il vaso in una zona di casa soleggiata.

Aglio

Un bulbo d’aglio è costituito da singoli spicchi e, in questo caso, ne dovremo sacrificare uno per il nostro regrowing. Lo possiamo piantare in vaso o in giardino in autunno con la radice rivolta verso il basso e l’estremità affusolata dello spicchio rivolta verso l’alto.

La primavera successiva o in estate, potremo raccogliere un intero bulbo d’aglio. Sarà pronto quando le sommità cominceranno a ingiallire e a cadere. Se coltiviamo in vaso al chiuso, ricordiamoci di alloggiarlo vicino ad una finestra dove riceva sufficiente luce.

Zenzero

Lo zenzero è una spezia che piace molto agli appassionati di cucina piccante e la sua radice può essere adoperata per un regrowing efficace. Va alloggiata in un terriccio umido con la parte radicale rivolta verso il basso. Nel giro di qualche mese, noteremo i germogli spuntare, che indicano che la pianta è in fase di crescita.

Patate

A chi non è mai capitato di scordare le patate nel sacco e si vederle germogliare? Se non vogliamo gettarle via, le possiamo invece interrare e irrigare, fino a quando la pianta non ricresce. Se abbiamo patate piccole, le possiamo mettere in terra intere, se invece sono grandi, le dovremo tagliare, mantenendo un paio di germogli per ogni pezzo.

Carote, barbabietole e ortaggi a radice

Per queste verdure, in realtà non stiamo facendo ricrescere la radice stessa, ma piuttosto le cime frondose. Per il regrowing delle colture a radice, tagliamo le cime, ossia la parte da cui escono le foglie, a circa due centimetri dal resto dell’ortaggio, dopo alloggiamole in un vassoio poco profondo pieno d’acqua, senza immergerle.

Entro pochi giorni dovremmo notare la crescita di nuove cime verdi. Una volta che le radici hanno iniziato a crescere, possiamo trapiantarle nel terreno e raccogliere le verdure secondo necessità. Questo metodo funziona con carote, barbabietole, rape e pastinache.

Ananas

E dopo tanta verdura, ci cimentiamo anche nel regrowing di un frutto tropicale molto apprezzato, la buonissima ananas. Il ciuffo va tagliato e ripulito dall’eventuale polpa rimasta in cima e fatto asciugare per un paio di giorni. In un secondo momento stacchiamo e scartiamo le foglie vicine alla base e immergiamo in un bicchiere colmo di acqua.

Dopo qualche giorno spunteranno le radichette, segno che la pianta sta ricrescendo. Una volta che l’apparato radicale è solido e stabilizzato, potremo travasare il ciuffo in un vaso con terriccio e coltivare come di consueto. Se anche l’arbusto non fruttificherà, avremo comunque una bella piantina decorativa per giardino o balcone.

 

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