Il rame è uno dei microelementi indispensabili per la salute del nostro corpo. Per fare in modo che le cellule del nostro organismo funzionino correttamente, il corpo umano necessita infatti di determinate e importanti sostanze chiamate minerali. Nello specifico, abbiamo bisogno di quantità abbondanti di minerali come calcio, magnesio e sodio (detti macrominerali) e di quantità più ridotte di altre sostanze.
Ne sono un esempio il ferro, il cromo, lo zinco, il selenio e appunto il rame. Questi particolari minerali sono chiamati microelementi e sono necessari solo in piccole quantità per garantire il corretto funzionamento del nostro organismo. In questo articolo scopriremo quali sono le funzioni del rame, un oligominerale necessario per la sopravvivenza e fondamentale per il funzionamento di molti processi.
Il rame è presente in quantità molto esigue nell’organismo umano. Esso infatti si trova in concentrazioni pari a 50 – 120 mg, ed è maggiormente concentrato nel fegato, nelle ossa, nei muscoli, nel cervello, nel cuore e nei reni.
Ma a cosa serve? E qual è il collegamento fra questo minerale e il cosiddetto morbo di Wilson? Vediamo da vicino tutto ciò che bisogna conoscere in merito.
Il rame è un elemento che contribuisce al buon funzionamento di molti enzimi. Esso partecipa al metabolismo energetico e alla produzione dei globuli rossi, delle ossa e dei tessuti connettivi. Aiuta il corpo a formare collagene e ad assorbire il ferro, ed esercita le sue funzioni anche nella produzione di energia.
Inoltre è coinvolto nel processo di pigmentazione della pelle e dei capelli, favorisce il funzionamento del cuore e aiuta a proteggere le cellule dai danni provocati dai radicali liberi.
Bassi livelli di rame sono risultati collegati a problemi di salute come il colesterolo alto e l’ipertensione. Sia un eccesso di rame che una carenza possono influenzare il buon funzionamento del nostro organismo, provocando lo sviluppo di malattie anche molto gravi.
Di quanto rame abbiamo bisogno ogni giorno? Come abbiamo anticipato, questo minerale deve essere introdotto in piccole quantità nella nostra dieta. Il fabbisogno giornaliero di rame per la popolazione adulta va infatti da 1,5 a 3 mg.
Assumere le giuste quantità giornaliere di rame è essenziale per mantenersi in buona salute. Abbiamo visto che il fabbisogno quotidiano è di circa 1,5 – 3 mg, ma esattamente in che modo possiamo ottenere tale quantitativo? E dove si può trovare il rame? È l’alimentazione l’elemento basilare per il raggiungimento di un simile fabbisogno. Fra gli alimenti maggiormente ricchi di rame vi sono:
Come puoi notare, gli alimenti ricchi di rame sono abbastanza comuni nella dieta, per cui difficilmente si raggiungerà una condizione di deficit o una carenza.
Se abitualmente segui una dieta equilibrata e bilanciata, comprensiva di tutti gli alimenti fondamentali per il tuo benessere, non dovresti avere alcuna necessità di assumere un integratore.
Dietro consiglio del medico, e solo in casi di effettiva necessità, l’assunzione di un integratore alimentare potrebbe rivelarsi necessaria per i neonati prematuri, per i bambini nati sottopeso e per coloro che soffrono di malnutrizione.
Se stai valutando la possibilità di assumere un integratore di rame, sarà importante parlarne prima con il proprio medico, poiché uno squilibrio potrebbe comportare gravi conseguenze per la salute.
Pochissime persone – in realtà – hanno effettivamente bisogno di assumere questo genere di supplementi.
Dal momento che le quantità di rame presenti negli alimenti permettono di raggiungere senza problemi il fabbisogno giornaliero, una condizione di carenza di questo minerale è piuttosto rara. In presenza di una simile situazione, il deficit potrebbe essere di natura ereditaria.
Il problema tende a colpire in particolar modo:
Inoltre, alcuni neonati di sesso maschile possono sviluppare una condizione genetica che provoca proprio una grave carenza di rame. Tale condizione è nota con il nome di “sindrome di Menkes”, e può comportare ritardi nella crescita e nello sviluppo neurologico dei bambini.
Una carenza può manifestarsi con i seguenti sintomi:
La carenza di rame può anche comportare una riduzione del numero di globuli bianchi, uno stato di demineralizzazione ossea, un aumento del rischio di infezione, anemia o lesioni nervose, con conseguente e possibile perdita di sensibilità a piedi e mani e un generale indebolimento dei muscoli.
Per giungere a una diagnosi di carenza, il medico si baserà sull’osservazione dei sintomi e consiglierà degli esami specifici per valutare i livelli di rame e quelli della ceruloplasmina (la principale proteina che favorisce il trasporto del minerale nel sangue).
La tempestività della diagnosi e l’inizio del trattamento possono determinare una prognosi migliore per il paziente.
Per riequilibrare i livelli di rame nell’organismo, verrà somministrato un apposito integratore alimentare. Diverso sarà invece il trattamento per i bambini che soffrono della sindrome di Menkes, nei quali tale elemento verrà iniettato per via sottocutanea.
Solo di rado si verificano delle condizioni di eccesso di rame nel sangue. Una situazione del genere può essere dovuta ad anomalie genetiche (la cosiddetta malattia di Wilson) o a un consumo eccessivo del microelemento.
Alti livelli di rame possono concentrarsi soprattutto nel fegato, nel cervello e negli altri organi vitali. Un accumulo del minerale è collegato anche allo sviluppo del morbo di Alzheimer.
Una simile condizione può comportare sintomi come:
Nei casi più gravi, l’eccesso può provocare conseguenze come anemia emolitica, danni epatici e cirrosi.
In alcuni casi l’eccesso di rame è collegato, come abbiamo visto, a un’anomalia genetica. La malattia di Wilson è una condizione determinata dall’incapacità del fegato di rimuovere questa sostanza attraverso la bile. Si tratta di una malattia rara, che a lungo andare porta a un accumulo tossico di rame nel fegato e negli altri organi e che può avere conseguenze gravi, come problemi nella coordinazione, disturbi neurologici, cambiamenti nella personalità e disturbi epatici.
La malattia può manifestarsi fra i 5 e i 35/40 anni di età e se trattata in modo tempestivo, mediante la somministrazione di farmaci per ridurre i depositi di rame nei tessuti, la prognosi potrebbe essere favorevole.
Se l’eccesso di rame dovesse essere provocato da un’assunzione eccessiva di questo minerale rispetto al normale fabbisogno quotidiano, il trattamento consisterà nell’esecuzione di una lavanda gastrica.
In presenza di altri effetti legati all’accumulo negli organi, sarà intrapresa una apposita terapia farmacologica.