Raccolta delle feci canine: attenzione all’igiene
L'errata gestione dei bisognini del cane può portare a fastidiose infezioni parassitarie: ecco tutti i consigli per agire in piena sicurezza.
Raccogliere le feci del proprio cane è un atto di civiltà e di grande intelligenza: l’accudimento di un animale domestico non deve andare a detrimento degli altri e degli spazi comuni della città, quindi ci si deve sempre armare di sacchetto e paletta. Ma vi sono dei rischi in questa operazione? Come eseguirla in piena sicurezza?
La domanda sorge dai leciti dubbi dei lettori di PawNation, i quali si sono chiesti se il contatto con le feci canine possa portare a conseguenze rischiose per la salute. Il rischio sicuramente c’è, ma con i dovuti accorgimenti si potrà eliminare in toto.
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Sebbene i bisognini del cane presentino rischi di infezione decisamente più ridotti rispetto a quelle di altri animali domestici – si pensi al gatto e alla possibilità di contagio della toxoplasmosi – l’igiene è il primo comandamento che deve guidare queste operazioni. La prima conseguenza diretta, infatti, è il possibile contatto con dei fastidiosi parassiti.
Il primo è l’anchilostoma, un nematode parassita che si installa nell’apparato digerente dell’uomo. Può causare disturbi gastrointestinali, ipersensibilità cutanea, prurito anale e irritabilità. Non si tratta fortunatamente di un’infezione cronica, anche se la cura dovrà richiedere appositi farmaci e un regime di dieta abbastanza rigido.
Il secondo è la toxocara, sempre un nematode suddiviso in molteplici sottogruppi, tuttavia più pericoloso per gli animali che nell’uomo. Negli umani, sebbene le uova e le larve possano dar luogo a fastidi gastrointestinali, questi parassiti non raggiungono la maturità e non riescono quindi ad intaccare gli organi. Nei cani, invece, possono portare a problemi polmonari, cardiaci, digestivi e molto altro ancora.
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Quali regole seguire, allora, per evitare il contagio da questi fastidiosi organismi? Può sembrare in apparenza un quesito banale, ma batteri e parassiti microscopici possono trovare alloggio su mani apparentemente pulite, contagiando così l’organismo anche solo portandosi le dita alla bocca. È quindi d’obbligo avere sempre con sé i guanti – vale la pena ricordarlo anche se di certo nessuno eseguirà questa operazione a mani nude – e la paletta sia preferita a qualsiasi altro sistema di raccolta, proprio per allontanare i residui fecali dal corpo. Una volta tornati a casa, inoltre, è necessario non solo lavare accuratamente le mani, ma anche disinfettare la stessa paletta e il secchiello. A questo scopo, si può di certo ricorrere al detersivo per pavimenti o a una blanda soluzione di acqua e candeggina.