Quinto Conto Energia, Passera: ecco le modifiche al decreto
Parlando alla Camera Passera ha promesso che il testo finale terrà conto delle indicazioni degli enti locali, ma molti dettagli restano da chiarire.
Le indicazioni degli enti locali sul Quinto Conto Energia e sul decreto per la rinnovabili elettriche saranno recepite. Lo ha detto, nel corso di un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, precisando che il Governo si attende, dal nuovo Conto fotovoltaico, “livelli di potenza annua installata elevati”.
Il ministro ha poi precisato quali correttivi saranno applicati al testo dei decreti, soprattutto per quanto riguarda il Quinto Conto Energia. Prima di tutto, Passera ha promesso una maggiore flessibilità nella definizione delle soglie oltre le quali scatterà l’iscrizione obbligatoria al registro. Esentate completamente, invece, cinque tipologie di impianti: quelli innovativi, il fotovoltaico a concentrazione, i pannelli installati in sostituzione di coperture di amianto, gli impianti di enti pubblici e quelli realizzati nelle zone terremotate dell’Emilia.
Sempre per quanto riguarda il meccanismo del registro, uno dei punti più contestati dagli enti locali e dalle associazioni di categoria, il ministro ha promesso una semplificazione della procedura di iscrizione, che dovrebbe prevedere la presentazione di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale il titolare dell’impianto dichiara di avere l’autorizzazione e i requisiti.
Novità in arrivo anche sul fronte del bonus extra concesso a chi installa pannelli made in Europe o a chi realizza un impianto fotovoltaico in sostituzione di una copertura in eternit. Il “premio” era un altro nodo cruciale emerso dalla Conferenza Unificata, ma il ministro Passera non ha fornito altri dettagli sull’ammontare dell’incentivo extra.
La versione definitiva del Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, inoltre, dovrebbe estendere gli incentivi anche ai fabbricati rurali, alle cave, alle miniere, agli edifici produttivi non soggetti all’obbligo di certificazione energetica e alle aree e ai distretti di crisi industriale. Per quanto riguarda infine la data di entrata in vigore del provvedimento, altro aspetto su cui il Governo era in disaccordo con gli enti locali, Passera ha comunicato che si sta lavorando per individuare una soluzione più graduale di quella proposta inizialmente.