
Cosa significa scadenza?(www.greenstyle.it)
I buoni fruttiferi postali (Bfp) sono un’opzione di risparmio molto amata dagli italiani, grazie alla loro sicurezza e alla garanzia statale.
Introdotti nel 1925, questi strumenti non hanno costi di sottoscrizione o gestione, rendendoli ideali per chi desidera far crescere il proprio capitale senza esporsi a rischi elevati. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle scadenze e delle prescrizioni legate a questi titoli, in particolare per l’anno 2025.
La scadenza di un buono fruttifero postale implica che, dopo tale data, il titolo diventa infruttifero, non generando più interessi. Un’eccezione significativa riguarda i buoni ordinari emessi prima del 27 dicembre 2000, che rimangono fruttiferi fino al trentesimo anno solare successivo alla loro emissione. Ecco alcuni esempi per chiarire:
- Un buono ordinario sottoscritto il 11 marzo 2000 scadrà il 31 dicembre 2030.
- Un buono ordinario sottoscritto il 11 marzo 2025 scadrà l’11 marzo 2045.
È cruciale notare che i buoni emessi fino al 27 dicembre 2000 (serie Z) hanno una durata di trent’anni, mentre quelli emessi successivamente (serie A1) durano vent’anni. I primi maturano interessi fino al 31 dicembre dell’anno di scadenza, mentre i titoli ventennali cessano di generare interessi alla scadenza.
Quando avviene la prescrizione?
La prescrizione dei buoni fruttiferi postali si verifica dieci anni dopo la scadenza del titolo. Dopo questo periodo, i titoli non possono più essere riscossi, portando alla perdita del diritto al rimborso del capitale e degli interessi. Per i buoni cartacei emessi fino al 13 aprile 2001 e non riscossi, l’importo viene versato al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Per i buoni emessi dal 14 aprile 2001, l’importo va al Fondo istituito presso il Mef.
Per i buoni dematerializzati, il rimborso avviene automaticamente sul conto di regolamento, che deve essere un libretto di risparmio postale o un conto corrente BancoPosta.
Come evitare che i buoni vadano in prescrizione
Per evitare che i buoni postali cartacei vadano in prescrizione, è fondamentale:
- Monitorare le date di scadenza.
- Verificare la data di scadenza sul sito ufficiale di Poste Italiane o presso gli uffici postali.
- Richiedere il rimborso entro il termine stabilito.
Chi possiede un titolo cartaceo può anche considerare la dematerializzazione, seguendo le modalità comunicate dall’ufficio postale. È necessario avere un libretto postale o un conto BancoPosta intestato allo stesso nome del buono.
Se si vive all’estero, è opportuno contattare il consolato italiano per ottenere informazioni su come procedere con il rimborso.

Nel 2025, diversi buoni fruttiferi postali scadranno, tra cui:
- 3 Anni Plus serie TF103220706 e TF103221027.
- 3 Anni Premium serie TF203A220719.
- Bfp 3 Europa serie TF104A190910.
- 3×2 serie TF106A180914 e altre sottoserie.
- Inflazione Extra serie JA1.
- Buoni 3×4 serie T15 e successive.
Quali sono i buoni fruttiferi postali in prescrizione nel 2025?
I buoni che andranno in prescrizione nel 2025 includono:
- Bfp 18 mesi serie D42-D43-D44-D45-D46-D47-D48-D49-D50-D51.
- 18 Mesi Plus serie Z23.
- Bfp 2 Anni Plus serie E07-E08-E09-E10-E11-E12-E13.
- Bfp 3 Anni Plus serie N02-N03-N04-N05-N06-N07-N08-N09-N10.
- Bfp a 3 anni Fedeltà serie F01 – F02.
- Bfp Eredità Sicura serie V01 – V02 – V03 – V04 – V05.
Essere informati su queste scadenze e prescrizioni è fondamentale per garantire la protezione del proprio investimento e per recuperare i fondi depositati.