Quanto consumano gli elettrodomestici di casa
Gli elettrodomestici sono apparecchi utilissimi ma hanno un impatto notevole sulla bolletta. In un periodo di crisi energetica e di forti rincari dei prezzi di luce e gas, sapere quanto consumano è molto importante per far quadrare i conti. Dal forno alla lavatrice, dal frigorifero all'impianto di riscaldamento, scopriamo quanto consumano gli elettrodomestici di casa e come utilizzarli in modo intelligente per risparmiare, riducendo sprechi e costi.
Fonte immagine: Unsplash / Glenn Carstens Peters
- Come calcolare il consumo degli elettrodomestici
- Gli elettrodomestici che consumano di più
- Da quali fattori dipende il consumo degli elettrodomestici
- Quanto consuma un piano cottura a induzione
- Quanto consuma un frigorifero
- Quanto consuma un forno elettrico
- Quanto consuma una lavastoviglie
- Quanto consuma una friggitrice ad aria
- Quanto consuma una lavatrice
- Quanto consuma un’asciugatrice
- Quanto consuma uno sciacquone che perde
- Quanto consumano i termosifoni
- Quanto consuma una stufa elettrica
- Quanto consuma una stufa a pellet
- Quanto consuma una pompa di calore
- Quanto consuma un condizionatore
- Quanto consumano i LED
- Quanto consuma una tv
- I consigli per ridurre i consumi degli elettrodomestici e risparmiare energia
Quanto consumano gli elettrodomestici di casa? Tutti ci facciamo questa domanda, soprattutto in un periodo in cui la crisi energetica e i rincari delle bollette di luce e gas rendono sempre più difficile far quadrare i conti.
Conoscere il consumo degli apparecchi che utilizziamo quotidianamente o quasi, spesso per diverse ore, è molto importante per tenere sotto controllo le spese. Serve, infatti, a stimare con precisione i costi in bolletta e a mantenere in equilibrio il bilancio familiare.
Ma serve soprattutto a capire se stiamo consumando troppo e a mettere in campo le strategie più efficaci per razionalizzare i consumi ed evitare gli sprechi, a vantaggio sia delle tasche, sia dell’ambiente.
Gli elettrodomestici sono strumenti a cui, nella maggior parte dei casi, è impossibile rinunciare. Se, però, siamo consapevoli di quanto impattano sulla nostra bolletta e impariamo a usarli con intelligenza potremo tagliare i costi senza privarci di questi utilissimi alleati quotidiani.
Nel nostro articolo ti spiegheremo come calcolare il consumo degli elettrodomestici e quali fattori lo influenzano. Analizzeremo poi, per ognuno degli elettrodomestici più comuni, quanto costa in termini di consumo energetico e di spesa in bolletta.
Ma anche quali accorgimenti adottare per risparmiare quando lo utilizziamo.
Come calcolare il consumo degli elettrodomestici
Come puoi sapere quanto ti costano la lavatrice, il forno, il frigorifero, sia in termini di energia utilizzata che in termini di importi in bolletta? Facendo il calcolo del consumo degli elettrodomestici, che ti permette di scoprire quanto questi apparecchi impattano sul tuo portafoglio. Scopriamo qual è la formula da utilizzare.
Come calcolare il consumo energetico degli elettrodomestici
Per calcolare il consumo di energia di un elettrodomestico, basta moltiplicare la potenza elettrica assorbita per il numero di ore di utilizzo.
La potenza elettrica si esprime in Watt (W) o in kilowatt (kW): ogni kilowatt equivale a 1000 watt. In genere questo valore è riportato sull’etichetta energetica del prodotto, che si trova sulla scatola o sul libretto di istruzioni.
Facciamo un esempio: se il tuo asciugacapelli ha una potenza di 2000 Watt e lo utilizzi per un’ora alla settimana, cioè per 4 ore al mese, il suo consumo mensile di energia sarà pari a:
- 2kW x 4 ore = 8 kWh
kWh sta per kilowattora, cioè la quantità di kilowatt consumata in un’ora, ossia l’unità di misura dell’energia usata anche per indicare i consumi in bolletta.
Si tratta di un calcolo approssimativo perché molti elettrodomestici non sono usati sempre alla massima potenza, come nel caso del forno. In più, spesso il consumo energetico non è costante ma varia durante l’utilizzo.
Gli elettrodomestici dotati di una resistenza che si scalda, come l’asciugacapelli, assorbono una grande potenza istantanea, mentre il televisore ha un consumo più omogeneo nel tempo. Anche la fase di utilizzo determina consumi diversi: la lavatrice, per esempio, ha il suo massimo picco di consumo durante il riscaldamento dell’acqua, mentre ha consumi più bassi durante il risciacquo.
Il momento in cui l’elettrodomestico assorbe la potenza maggiore si definisce “potenza di picco”. Ad ogni modo questo calcolo è utile per avere un’idea di massima di quanta energia consuma ognuno degli elettrodomestici che utilizzi.
Se desideri uno strumento più preciso, in commercio sono disponibili delle prese smart che analizzano e registrano in tempo reale il consumo energetico degli elettrodomestici.
Come tradurre questi consumi in costi in bolletta? Vediamolo insieme.
Come calcolare la spesa in bolletta degli elettrodomestici
Per calcolare l’impatto sulla bolletta del consumo di un elettrodomestico, è sufficiente moltiplicare i kWh consumati per il costo in euro di un kWh, indicato in bolletta. Nel mercato tutelato dell’energia, il costo del kWh si basa sulla tariffa fissata da ARERA (Autorità di Regolazione per energia, reti e ambiente), mentre nel mercato libero è stabilito dai singoli fornitori di energia.
Fino al 31 dicembre 2022, per esempio, il costo del kWh nel mercato tutelato, per consumi domestici effettuati con la tariffa monoraria, è pari a 0,53451 €/kWh.
Il costo mensile dell’asciugapelli che utilizzi per 4 ore al mese, per un consumo totale di 8 kWh, sarà dunque pari a:
- 8 Kwh x 0,53451 €/kWh = 4,27 €
Naturalmente, in questo modo avrai calcolato solo il costo della materia prima, cioè dell’energia, senza tutti i costi di distribuzione e trasporto, accise e tasse che impattano non poco sul prezzo finale della bolletta.
Se vuoi calcolare il costo lordo legato all’utilizzo di un elettrodomestico, ti consigliamo di calcolare il costo medio unitario della bolletta, che puoi ottenere dividendo l’importo per i consumi di quel periodo.
In questo modo, conoscerai il costo lordo di un kWh. Ti basterà, poi, moltiplicare questa cifra per il numero di kWh consumati dal tuo elettrodomestico per conoscere il prezzo lordo reale dell’energia che impieghi per utilizzarlo.
Gli elettrodomestici che consumano di più
Ma quali sono gli elettrodomestici che consumano di più? In primo luogo, è importante distinguere tra consumo orario e consumo totale.
Il consumo orario, o comunque il consumo associato a un periodo di tempo circoscritto, può essere contenuto, ma ciò che impatta in bolletta è il consumo totale, ossia quello che scaturisce dal tempo complessivo di accensione di un determinato elettrodomestico.
Il frigorifero, per esempio, ha un consumo orario più basso rispetto al forno elettrico, ma a differenza del forno rimane acceso tutti i giorni, 24 ore su 24, quindi il suo consumo totale sarà più alto e inciderà di più in bolletta.
In generale, comunque, gli elettrodomestici più energivori, cioè quelli che consumano più energia, sono quelli che devono produrre calore, come lo scaldabagno, il forno, la lavatrice, la lavastoviglie, il condizionatore.
Gli elettrodomestici a schermo, come televisione e computer, hanno consumi più bassi. Naturalmente, come abbiamo già accennato, un elettrodomestico come il frigorifero, che resta sempre in funzione, per quanto abbia un consumo più basso di altri “peserà” di più in bolletta. Si stima che sia responsabile di circa un quarto dell’energia che consumiamo nelle nostre case.
Da quali fattori dipende il consumo degli elettrodomestici
Oltre che dalla frequenza e dalla durata del suo utilizzo, il consumo di un elettrodomestico dipende da molti altri fattori. Tra questi ci sono la classe energetica, la tecnologia, più o meno avanzata che utilizza e la modalità con cui viene usato.
Le classi energetiche classificano gli elettrodomestici in base alla loro efficienza energetica. Si va dalla lettera A, caratterizzata da consumi minimi, fino alla lettera G, che si associa a consumi massimi. Un elettrodomestico che rientra in una delle classi energetiche più performanti consumerà meno e impatterà meno in bolletta di uno che invece appartiene a una classe ad alto consumo energetico.
Per quanto riguarda la tecnologia impiegata, per fare un esempio, un vecchio televisore a tubo catodico consumerà di più rispetto alle moderne tv digitali di nuova generazione.
Infine, sul fronte della modalità di utilizzo, fare un lavaggio a 60 gradi con la lavatrice consuma molto di più rispetto a farne uno a 30 gradi. Allo stesso modo, cucinare con il forno alla massima temperatura richiede molta più energia di quanta ne serva per cucinare a temperatura media.
Vediamo, allora, elettrodomestico per elettrodomestico, quanto consumano gli apparecchi che utilizziamo e come usarli in modo intelligente, per non disperdere energia e risparmiare.
Quanto consuma un piano cottura a induzione
Il piano cottura a induzione è una soluzione sempre più ricercata e utilizzata in cucina, ma quanto consuma? Si tratta di un elettrodomestico generalmente molto energivoro, il cui consumo varia a seconda della fase di utilizzo: si va da un picco di 3.600 W nella fase di accensione e riscaldamento a un assorbimento di 600 W durante la cottura.
L’assorbimento è analogo a quello di una piastra elettrica, con una differenza importante: il piano cottura a induzione ha un’efficienza maggiore, pari al 90% contro il 50/60% dell’elettrico classico, quindi è possibile ridurre i tempi di cottura e consumare meno.
Per questo motivo, l’impatto in bolletta di un piano cottura a induzione è relativamente contenuto: “pesa” meno del 10%, con un consumo che oscilla tra i 450 e i 550 kilowatt all’anno per una famiglia di 4 persone e una spesa media annua di 150-250 euro.
Leggi il nostro articolo per approfondire quanto consuma un piano cottura a induzione.
Quanto consuma un frigorifero
Il frigorifero, come abbiamo detto, è l’elettrodomestico che nelle nostre case lavora di più, in quanto rimane in funzione 24 ore su 24, quindi ha un impatto significativo sui consumi domestici e costi in bolletta.
Il consumo di energia dipende da tante variabili:
- l’età e la classe energetica: i modelli nuovi e a basso consumo hanno, naturalmente, un dispendio energetico minore
- le dimensioni e la capienza
- la temperatura impostata sul termostato
- la modalità di utilizzo: la cattiva abitudine di tenere troppo a lungo gli sportelli aperti fa aumentare la richiesta energetica
- l’ambiente in cui il frigorifero è posizionato: se è molto caldo, l’apparecchio dovrà consumare di più per mantenere stabile la temperatura interna.
In linea generale, i frigoriferi di classe media attualmente presenti sul mercato assorbono dai 100 ai 350 watt di energia, per un consumo energetico quotidiano di 1 o 2 kWh pari a una spesa di circa 400 euro all’anno alle tariffe energetiche di riferimento dell’autunno 2022.
Alcuni semplici accorgimenti possono aiutarti a risparmiare, evitando inutili dispersioni di energia:
- posiziona il frigorifero nella parte più fresca della cucina, lontano dal forno e dal piano cottura
- lascia uno spazio di almeno 10 centimetri sul retro, tra frigorifero e parete, per favorire il ricambio d’aria
- non riempire troppo il frigorifero
- non aprirlo troppo spesso o troppo a lungo
- se hai un vecchio modello, sbrinalo con regolarità.
Scopri di più nel nostro articolo “quanto consuma un frigorifero e stima tra modelli vecchi e nuovi”.
Quanto consuma un forno elettrico
Anche il forno elettrico, come il frigorifero, ha consumi energetici variabili a seconda della tipologia, ossia statico, ventilato, a convezione di vapore, nonché classe energetica.
Indicativamente, un forno di classe A, quindi con una buona efficienza energetica, utilizzato per un’ora a 200 gradi consuma dagli 0.8 agli 1.5 kWh se statico, dagli 0.5 agli 1.8 kWh se ventilato.
Un’ora di forno, in media, costa tra i 25 e i 45 centesimi alle tariffe in vigore nell’autunno del 2022. La spesa mensile, ipotizzando un utilizzo del forno di due volte alla settimana, è compresa tra i 2 e i 3.5 euro circa.
Come per tutti gli elettrodomestici, ci sono piccole attenzioni che aiutano a spendere meno:
- riduci la temperatura
- non aprire troppo spesso lo sportello del forno durante la cottura
- cuoci più pietanze contemporaneamente per ottimizzare i consumi
- usa la funzione grill solo se necessario
- spegni il forno con qualche minuto di anticipo e completa la cottura a forno spento, sfruttando il fatto che l’apparecchio è in grado di mantenere la temperatura raggiunta.
Leggi il nostro articolo per sapere in dettaglio quanto consuma un forno elettrico.
Quanto consuma una lavastoviglie
La lavastoviglie è un elettrodomestico tra i più energivori. Quanto consuma in energia e in acqua? Il consumo dipende dalla classe energetica e dalla modalità di lavaggio, ma in media le lavastoviglie moderne possono richiedere un consumo di 1,8 kWh per un lavaggio completo.
Il consumo annuo di una lavastoviglie di classe energetica A da 12 coperti, con lavaggio in modalità Eco, può quindi oscillare tra i 60 e i 90 euro all’anno. Naturalmente, ai consumi di elettricità bisogna aggiungere quelli di acqua, che in media si aggirano sui 15 litri per ciclo di lavaggio.
Come risparmiare con la lavastoviglie? Ecco qualche semplice regola a cui fare attenzione:
- evita il prelavaggio
- prediligi i lavaggi rapidi e in modalità Eco
- utilizza la lavastoviglie a pieno carico
- evita l’asciugatura con aria calda: per asciugare le stoviglie è sufficiente aprire la lavastoviglie a fine lavaggio, quando sono ancora calde.
Quanto consuma una friggitrice ad aria
La friggitrice ad aria è un elettrodomestico diventato sempre più in voga negli ultimi anni perché permette di cucinare in meno tempo e con pochissimi grassi. Ma quanto consuma? In media, da 1,4 a 1,6 kW/h, per un costo orario di circa 70 centesimi.
Rispetto ad un forno elettrico, quindi, consuma di più, ma ha il vantaggio di cuocere in pochi minuti e di non richiedere preriscaldamento, mentre il forno può impiegare fino a 15-20 minuti per arrivare a temperatura.
D’altra parte, se hai necessità di cucinare grossi quantitativi di cibo, allora il forno può essere una soluzione più economica in quanto più capiente, mentre l’utilizzo della friggitrice ad aria richiederebbe più cotture e, quindi, un consumo maggiore.
Vuoi saperne di più su quanto consuma una friggitrice ad aria e sulle differenze rispetto al forno elettrico in termini di costi e prestazioni? Leggi il nostro articolo.
Quanto consuma una lavatrice
La lavatrice è uno degli elettrodomestici indispensabili: difficile farne a meno e, soprattutto in caso di famiglie molto numerose e con bambini piccoli, può essere usata anche quotidianamente, per molte ore. Il suo impatto sulla bolletta, quindi, è piuttosto oneroso.
Il consumo dipende dalla classe energetica, dalla temperature di utilizzo, dal carico: in media è compreso tra i 400 e i 1.300 watt all’ora e per il 90% si concentra nella fase di riscaldamento dell’acqua.
Un’ora di lavatrice consuma dai 400 ai 1.200 watt, per una spesa in bolletta tra i 20 e i 60 centesimi, a seconda della temperatura di lavaggio: consumo e costi sono minimi se si lava a 30 gradi, massimi per lavaggi a 90 gradi.
Per una famiglia di quattro persone che usa la lavatrice dalle 3 alle 5 volte settimana, il consumo annuo è pari a circa 150 kWh se l’apparecchio è ad alta efficienza e può superare i 400 kWh se ha una classe energetica bassa.
Come risparmiare con la lavatrice? Ecco qualche dritta:
- scegli il giusto programma di lavaggio e regola le temperature a seconda del grado di sporco, preferendo quelle più basse
- usa la lavatrice a pieno carico
- se hai una tariffa bioraria, fai funzionare la lavatrice di notte, più conveniente.
Leggi il nostro articolo per scoprire quanto consuma una lavatrice e come risparmiare a ogni uso.
Quanto consuma un’asciugatrice
L’asciugatrice è un elettrodomestico sempre più diffuso, soprattutto nelle zone umide e piovose, in cui far asciugare la biancheria può diventare un’impresa impossibile.
Purtroppo è anche uno degli apparecchi più energivori: un’ora di accensione può arrivare a consumare anche 2 kWh, pari a poco più di un euro di spesa alle tariffe energetiche in vigore nell’autunno del 2022.
Un’ora di asciugatura al giorno, per un anno, costerebbe alle famiglie circa 370 euro. Naturalmente, come per tutti gli elettrodomestici consumi e costi variano a seconda della tipologia di asciugatrice, ossia a condensazione o pompa di calore, della classe energetica e delle dimensioni.
Come risparmiare in bolletta con l’asciugatrice? Con questi piccoli accorgimenti è possibile ottenere una riduzione della spesa fino al 10%:
- centrifuga correttamente durante il lavaggio in lavatrice per ridurre i tempi di asciugatura
- carica nel modo giusto il cestello, evitando di lasciarlo troppo vuoto, ma anche di riempirlo troppo, altrimenti l’aria calda avrà difficoltà a distribuirsi uniformemente al suo interno e l’asciugatura diventa più lunga e costosa.
Vuoi saperne di più su quanto consuma un’asciugatrice e quanto incide in bolletta? Leggi il nostro articolo.
Quanto consuma uno sciacquone che perde
Non è un elettrodomestico, ma se si rompe e inizia a perdere acqua può causare enormi sprechi d’acqua e una discreta impennata del consumo idrico e, quindi, della spesa in bolletta: parliamo dello sciacquone del WC. A chi non è capitato di avere a che fare con una perdita d’acqua al suo interno?
Può dipendere da un malfunzionamento del galleggiante, da una guarnizione difettosa, dal pulsante bloccato o usurato che non funziona più correttamente. In tutti i casi, si tratta di una seccatura dall’impatto notevole sia sull’ambiente che sulla bolletta.
Quanto consuma uno sciacquone che perde? In media, una cassetta per WC ha un serbatoio di circa 12-15 litri, quindi una famiglia di 4 persone che usano lo scarico due volte al giorno a testa consuma dai 96 ai 120 litri d’acqua.
Uno sciacquone guasto che perde equivale a due scarichi in più al giorno, quindi ad un consumo idrico che può arrivare a 150 litri, con un aumento dei costi in bolletta tra i 20 e i 40 euro all’anno. Un ottimo motivo per monitorare e fare una manutenzione periodica dello sciacquone, controllando le sue componenti e rimuovendo il calcare per farlo funzionare adeguatamente il più a lungo possibile.
Quanto consumano i termosifoni
L’impianto di riscaldamento è una delle voci che pesano di più in bolletta. Ma quanto consumano i termosifoni?
Il consumo e, quindi, i costi dipendono da tante variabili, prima fra tutte la tipologia di caldaia installata: è a livello della caldaia, infatti, che si verifica la maggior parte dei consumi energetici, necessari per riscaldare l’acqua che sarà poi immessa nel circuito idraulico domestico arrivando così ai termosifoni collegati.
Esistono diversi tipi di caldaia che usano tecnologie differenti e hanno consumi più o meno elevati: una caldaia a metano a condensazione, che oltre a consumare gas per scaldare l’acqua è anche in grado di recuperare il calore generato dal vapore dei fumi di scarico, permetterà di ottenere un risparmio rispetto a una normale caldaia a metano o a una caldaia elettrica.
Anche l’efficienza termica della casa, per esempio la presenza di dispersioni di calore o, al contrario, di soluzioni isolanti come il cappotto termico, ha un impatto sui consumi. Influiscono sulla spesa anche le dimensioni degli ambienti da scaldare e la tipologia di termosifoni installati.
In media, una caldaia da 24 kWh termici di potenza, per un’ora di accensione del riscaldamento, consumerà dai 2 ai 12 kWh termici, per una spesa dagli 0.16 agli 1.03 euro all’ora se a gas, tra gli 0.10 e gli 0.70 euro l’ora nel caso delle caldaie elettriche alle tariffe dell’autunno del 2022.
Come risparmiare con i termosifoni? Ecco qualche consiglio:
- imposta la giusta temperatura sul termostato
- limita le ore di accensione
- provvedi, per quanto possibile, a un generale efficientamento energetico della tua abitazione per migliorare l’isolamento termico ed evitare le dispersioni di calore.
Quanto consuma una stufa elettrica
La stufa elettrica può rappresentare una buona soluzione per riscaldare un ambiente di piccole dimensioni e in via temporanea. Quanto consuma rispetto ai termosifoni?
In commercio esistono diverse tipologie di stufe elettriche, come quelle a resistenza, alogene, a infrarossi: quelle a resistenza sono le più energivore, quelle alogene e a infrarossi permettono invece di ottimizzare i consumi.
Oltre alla tecnologia utilizzata, sul loro consumo influiscono anche la classe energetica e il grado di isolamento ed efficienza generale della casa. Mediamente, una stufa a resistenza accesa per 4 ore consuma 4 kWh, pari a 2.04 euro al giorno, circa 50 centesimi all’ora, che in un mese diventano 120 kWh per circa 61 euro di spesa.
Con le stufe alogene e a infrarossi è possibile dimezzare i consumi, ma si tratta comunque di apparecchi che non possono fare concorrenza, in termini di convenienza, ai termosifoni. Preferire le stufe alogene o a infrarossi e usarle per brevi periodi invece di lasciarle sempre accese ti aiuterà a risparmiare energia elettrica.
Quanto consuma una stufa a pellet
La stufa a pellet è una delle tante opzioni per il riscaldamento domestico che abbiamo a disposizione. È alimentata a pellet di legno, un combustibile che si produce dagli scarti del legno non trattato. Sono disponibili due tipologie di stufe a pellet:
- le stufe a pellet ad aria sono le stufe tradizionali che bruciano il pellet e diffondono aria calda nell’ambiente tramite delle ventole. La loro potenza varia dagli 8 ai 18 Kw.
- Le stufe a pellet idro non solo diffondono aria calda, ma possono anche alimentare l’impianto di riscaldamento di acqua calda sanitaria. La loro potenza può raggiungere i 35 Kw.
Un sacco di pellet da 15 kg può costare dai 4 euro di un prodotto scadente ai 12 euro di un prodotto di qualità: immaginando di voler scaldare una stanza da 60 mq per 12 ore con una stufa a pellet ad aria di 10 Kw di potenza, la spesa potrà oscillare tra i 5 e i 10 euro al giorno, a seconda del tipo e della quantità di pellet utilizzato.
Naturalmente, il consumo effettivo dipende da tanti fattori, come la dimensione e il modello della stufa e le caratteristiche dell’ambiente da riscaldare: temperatura, grado di umidità, presenza di infissi termoisolanti.
Vuoi saperne di più su quanto consuma una stufa a pellet? Leggi il nostro articolo.
Quanto consuma una pompa di calore
La pompa di calore, o termopompa, è uno dei più innovativi metodi utilizzabili per climatizzare la casa, cioè per riscaldare e raffreddare gli ambienti e per produrre acqua calda sanitaria. Ne esistono di diverse tipologie.
Le pompe di calore aria-aria estraggono il calore dall’aria esterna e lo distribuiscono negli ambienti domestici tramite appositi sistemi di erogazione a ventola, mentre le pompe di calore aria-acqua prelevano il calore dall’aria esterna ma lo impiegano per riscaldare serbatoi d’acqua, quindi possono essere collegate ai normali termosifoni e usate per la produzione di acqua calda sanitaria.
Ci sono poi pompe di calore acqua-acqua, che estraggono il calore dalle acque di falda, quindi possono rappresentare un’opzione se in prossimità della casa ci sono falde acquifere. Quanto consuma una pompa di calore? I consumi variano in base a tanti fattori, a cominciare dal clima della zona in cui si trova l’abitazione da scaldare o rinfrescare e dalle dimensioni degli ambienti.
Scaldare un appartamento tra i 60 e 100 metri quadrati con una pompa di calore da almeno 5 kW per circa 8-10 ore al giorno richiede un consumo di una decina di kWh quotidiani, per una spesa che oscilla tra i 5 e i 10 euro al giorno, pari a 200-300 euro al mese durante la stagione invernale.
Cifre che non sembrano delineare un particolare risparmio rispetto alla spesa sostenuta per altri impianti di riscaldamento. Tuttavia, al di là dei costi è importante ricordare che la termopompa ha il grande vantaggio di ridurre l’impatto ambientale legato al riscaldamento degli ambienti: rispetto a una caldaia tradizionale, per esempio, non emette fumi di scarico.
Quanto consuma un condizionatore
Il condizionatore è un elettrodomestico sempre più utilizzato: il cambiamento climatico, infatti, determina temperature estive sempre più torride, quindi rinfrescare la casa è un’esigenza ogni anno più sentita.
In realtà, il condizionatore può essere usato anche per ottenere l’effetto opposto, cioè per scaldare gli ambienti in inverno. Quanto consuma?
Un condizionatore a freddo, cioè usato per raffreddare la casa, ha un consumo che per gli apparecchi con una buona efficienza energetica si attesta sui 200 kWh all’anno, ma che per quelli di classi energetiche inferiori può arrivare a 450 kWh annui, che alle tariffe energetiche dell’autunno 2022 equivalgono a una spesa variabile tra i 100 e i 250 euro.
Come risparmiare con il condizionatore? Ecco qualche consiglio:
- installa l’apparecchio lontano da fonti di calore ed evita che sia colpito direttamente dai raggi solari
- utilizza il condizionatore solo quando necessario, senza abusarne
- imposta una temperatura non troppo bassa, anche per evitare sbalzi termici poco salutari tra interno ed esterno, la differenza non dovrebbe superare i 5-6 gradi
- tieni chiuse le finestre durante l’utilizzo.
Quanto consumano i LED
I LED sono una tecnologia di illuminazione sempre più diffusa perché ad alto risparmio energetico. Sono infatti caratterizzati da un basso assorbimento di energia. Quanto consumano i LED? Basta fare un confronto con altre tipologie di lampadine per capire quanto utilizzarli sia un’arma importantissima per ridurre i consumi energetici nelle nostre case e, quindi, i costi in bolletta.
Una lampadina a incandescenza, infatti, consuma 60 Watt per produrre un’ora di illuminazione, una a LED appena 10. Immaginando di tenerla accesa per 5 ore al giorno, con la lampadina a incandescenza si spendono 50 euro all’anno, con una a LED solo 7. Se a casa hai ancora delle lampadine tradizionali a incandescenza, sostituiscile subito con quelle a LED e taglierai in modo significativo i tuoi costi in bolletta.
Quanto consuma una tv
Il televisore è uno degli apparecchi che, mediamente, restano accesi per molte ore al giorno nelle nostre case. Fortunatamente, grazie alle nuove tecnologie la tv non rientra tra gli elettrodomestici più energivori. Tuttavia, può far sprecare energia con lo stand-by, che dà la possibilità di mettere un elettrodomestico in “modalità d’attesa”, invece di spegnerlo, quando non lo usiamo.
Questa funzione, comoda perché velocizza la ripresa delle attività nel momento in cui si ricomincia a utilizzarlo, è molto dispendiosa: questo perché gli elettrodomestici in stand-by consumano e hanno un peso in bolletta che può arrivare fino al 15%. Il televisore non fa eccezione: in media, le tv moderne assorbono circa 60 watt quando sono accese, 1,3 watt in stand-by.
Ma quanto consuma un televisore? In un anno, si può stimare un consumo medio di 106 kWh, che alle tariffe di fine 2022 corrispondono a una spesa compresa tra i 48 e i 60 euro annui. Naturalmente, tutto dipende dalla tipologia di apparecchio: un televisore a LED consuma molto meno rispetto a un vecchio televisore CRT, cioè a tubo catodico.
Anche il numero di pollici impatta su consumi e spesa: più la tv è grande, più watt assorbirà e più costerà.
Cosa possiamo fare per risparmiare con la tv? È utile seguire alcune semplici regole:
- riduci le ore di accensione
- evita di lasciarla in stand-by e stacca l’alimentazione dell’apparecchio quando non lo utilizzi
- scegli apparecchi con una buona efficienza energetica, soprattutto se di grandi dimensioni, per contenere consumi e costi.
Scopri di più nel nostro articolo “Quanto consuma una tv e come risparmiare sul suo utilizzo”.
I consigli per ridurre i consumi degli elettrodomestici e risparmiare energia
Analizzando quanto consumano gli elettrodomestici e quanto costa utilizzarli risulta chiaro che questi apparecchi hanno un impatto significativo sulle nostre bollette. D’altra parte, sarebbe impensabile farne a meno, almeno per la maggior parte di loro.
In più, come abbiamo visto, basta fare attenzione per ridurre i consumi ed evitare abusi e sprechi che, oltre a far male alle nostre tasche, sono dannosi anche per l’ambiente.
Vuoi utilizzare gli elettrodomestici in modo sostenibile, per la tua economia domestica e per la Terra? Segui queste 4 regole:
- usali con intelligenza, cioè quando ne hai effettivamente bisogno, senza eccessi
- utilizzali nelle fasce orarie e con le modalità più convenienti, per esempio di notte se hai la tariffa bioraria, a pieno carico, in modalità Eco, a basse temperature
- prediligi elettrodomestici con una buona efficienza energetica
- quando non li usi, spegnili e scollegali dalla presa di corrente per evitare i consumi in stand-by.
Questi semplici accorgimenti, insieme a interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica della tua casa, che ti consigliamo di programmare se e quando ne hai la possibilità, ti aiuteranno a ridurre i consumi dei tuoi elettrodomestici e, in generale, a risparmiare energia e a tagliare i costi in bolletta.
Fonti