Lavatrice
Quanto consuma una lavatrice e, soprattutto, come risparmiare a ogni uso? È questa la domanda che molti si staranno certamente ponendo in questi mesi di forte crisi energetica, con le tariffe dell’energia ormai alle stelle e bollette record.
D’altronde, la lavatrice è uno di quegli elettrodomestici di cui non si può fare davvero a meno e, soprattutto per le famiglie più numerose, rimane acceso per diverse ore durante la giornata. Cosa fare, di conseguenza?
Come già accennato, il costo energetico di una lavatrice è uno dei più difficili da ridurre sulla bolletta, perché questo apparecchio è ormai indispensabile nella nostra quotidianità. Tuttavia, ci sono accorgimenti, sia nella scelta dell’elettrodomestico che nella selezione dei cicli di lavaggio, che possono fare la differenza.
Di seguito, tutte le indicazioni utili.
Prima di addentrarsi nei consumi effettivi di una lavatrice, vi sono alcuni elementi da prendere in considerazione. L’assorbimento di energia e il suo consumo nel tempo dipende da moltissime variabili che, naturalmente, non sono uguali in ogni condizione di utilizzo.
A influenzare il peso in bolletta di questo elettrodomestico vi sono elementi quali:
Ma quanto consuma una lavatrice? Come abbiamo già visto, molto dipende dalle caratteristiche dell’elettrodomestico, dalla temperatura e dalle abitudini di lavaggio. Un auto arriva però dalle specifiche Energy Star, un programma governativo statunitense pensato per monitorare i consumi degli apparecchi elettrici ed elettronici comuni nelle case.
Secondo le recenti rilevazioni, le lavatrici consumano in media tra i 400 e i 1.300 watt all’ora, dato che si riduce del 25% per quegli apparecchi che hanno appunto deciso di sposare le specifiche Energy Star. Il 90% dell’energia viene consumata nella fase di riscaldamento dell’acqua e, in linea generale, ogni ciclo di lavaggio a medio o largo carico dura tra i 50 e i 60 minuti.
Per una comune famiglia di quattro persone, che effettua tra i tre e i cinque cicli di lavaggio ogni settimana, questi dati si traducono in un consumo annuo di circa 150 kWh per gli elettrodomestici ad alta efficienza e oltre 400 kWh per quelli di classe energetica bassa.
La media è calcolata su circa 300 cicli di lavaggio l’anno. Ciò si traduce in una spesa in bolletta, ai prezzi dell’energia dell’autunno 2022, in una spesa compresa tra 67 e 180 euro l’anno, sempre a seconda della classe energetica dell’apparecchio a propria disposizione.
Ma quanto consuma un’ora di lavatrice, a seconda della temperatura prescelta? Anche in questo caso, vi sono molti fattori da tenere in considerazione e fornire un dato univoco non è semplice. Tuttavia, procedendo per approssimazione, si possono definire alcune soglie di riferimento:
I costi fanno sempre riferimento alle tariffe energetiche in Italia nell’autunno del 2022.
E lavare a freddo quanto consuma? Per quanto la temperatura ambientale dell’acqua possa variare di stagione in stagione, si possono prendere come riferimento sempre i dati relativi ai 30 gradi: si spenderanno circa 15 centesimi di euro ogni ora, considerando come le resistenze riscaldanti non verranno attivate. L’unico consumo verrà rappresentato dal movimento del cestello e dalle pompe di ingresso e di uscita dell’acqua.
Quando abbiamo a che fare con elettrodomestici e altri dispositivi elettronici all’interno della casa, dobbiamo sempre ricordare che il consumo non cessa semplicemente al termine del ciclo di lavaggio. Finché l’apparecchio non viene scollegato dalla rete, vi è sempre una richiesta di energia, seppur esigua.
Colpa delle funzioni di stand-by che, per mantenere in memoria preset e impostazioni dell’utente o mantenere accesi LED di stato, possono arrivare ad aggiungere un 10 o 15 euro l’anno in bolletta.
Per quanto la lavatrice sia un elettrodomestico ormai irrinunciabile nelle nostre vite quotidiane – e in alcuni casi anche meno impattante sull’ambiente: un ciclo di lavatrice richiede molta meno acqua, ad esempio, del lavaggio a mano – possiamo assumere piccoli accorgimenti per ridurne il peso in bolletta.
Uno dei primi passi da compiere per risparmiare senza rinunciare alla lavatrice è quello di regolare attentamente la temperatura, evitando false credenze molto diffuse. È infatti convinzione comune che servano temperature molto elevate, soprattutto per la biancheria, per eliminare germi e batteri.
Questo valeva in passato, quando i detergenti non risultavano così efficaci, oggi invece la maggior parte dei detersivi presenti sul mercato garantisce la completa igienizzazione dei tessuti anche a basse temperature.
In linea generale:
Altro elemento da prendere in considerazione è la gestione del carico della lavatrice. È davvero una cattiva abitudine quella di lavare con il cestello pressoché vuoto, perché si tratta di uno spreco sia a livello energetico che ambientale.
Questa soluzione dovrebbe essere scelta solo quando il tessuto, o il colore degli indumenti lavati, richiede di avviare singolarmente un ciclo di lavatrice. Allo stesso tempo, il cestello non deve essere riempito troppo poiché, dato lo sforzo eccessivo sia di movimento che di riscaldamento dell’acqua, la lavatrice consumerà di più.
L’ideale è sempre affidarsi alla capacità in chili consigliata dal produttore, assicurandosi che rimanga sempre spazio sufficiente affinché gli indumenti possano approfittare di un sufficiente movimento durante la rotazione del cestello.
Fonti