Asciugatrice
L’asciugatrice è un elettrodomestico che sta diventando sempre più popolare nelle case degli italiani, soprattutto per quelle famiglie che vivono in zone del Paese dove la stagione fredda è molto piovosa.
E proprio data la sua maggiore diffusione, in molti si pongono dei legittimi dubbi prima dell’acquisto: quanto consuma l’asciugatrice, quanto incide sulla bolletta?
Si tratta di una domanda da non sottovalutare, sia per il periodo di crisi energetica e caro bollette che tutta Europa sta vivendo, sia perché questo elettrodomestico è fra i più energivori, se non il più energivoro, presenti a livello domestico.
La scelta di acquistare un’asciugatrice non dovrebbe essere mai fatta a cuor leggero poiché, come già detto, si tratta di un apparecchio decisamente famelico di energia. E non vi sono solo fattori economici da valutare, ma anche geografici: non in tutte le zone d’Italia, infatti, questo acquisto si rende così necessario. Di seguito, qualche informazione utile.
Sebbene alla vista possa essere scambiata per una comune lavatrice, date le dimensioni simili e la presenza di un oblò verticale, l’asciugatrice è un elettrodomestico assai diverso e ingegnoso. È stato infatti progettato per avvolgere la biancheria da correnti d’aria molto calde, così da accelerarne il processo d’asciugatura rispetto a metodi più classici e naturali, come l’esposizione dei capi al sole.
Proprio per questo, consuma molto di più di una lavatrice. Ma come funziona un’asciugatrice? Si tratta di una domanda interessante poiché, almeno in parte, ne spiega gli elevati consumi.
In linea generale, tutte le asciugatrici presentano un apposito cestello rotante dove adagiare gli indumenti. Tramite un complesso sistema di ventole e resistenze, dei getti d’aria calda vengono indirizzati sui tessuti per consentire l’evaporazione dell’acqua. Sul mercato ne esistono due principali tipologie:
Un ciclo medio di asciugatura nell’elettrodomestico varia dai 60 ai 100 minuti, a seconda del modello in proprio possesso. Anche le capacità di carico sono assai differenziate: dai 5 chili per quelle più ridotte, fino a oltre 9 chili supportati di biancheria.
Ma quanto consuma un’asciugatrice? Prima di rispondere a questa domanda, è necessario capire quali siano i fattori che possono influire sul suo utilizzo e sul consumo in bolletta.
Come già accennato, vi sono molti fattori che possono influire sui consumi energetici di un’asciugatrice, tutti da tenere in debita considerazione quando si decide di acquistare questo elettrodomestico:
In linea generale, quasi tutte le asciugatrici disponibili sul mercato prevedono dei consumi di energia elevati. I principali modelli hanno assorbimenti compresi tra i 1.800 e i 5.000 watt: nel primo caso si parla di elettrodomestici a uso casalingo, superati i 3.000 si tratta invece di macchine di maggiori dimensioni riservate a strutture come gli hotel oppure aziende.
Si possono considerare 2.000 watt per i modelli domestici più gettonati sul mercato. Ai prezzi dell’energia fissati dall’ARERA per l’autunno e l’inverno del 2022, ciò determina:
Ma quanto si spenderebbe, qualora si dovesse scegliere di accendere l’asciugatrice un’ora al giorno, per un anno intero? Il consumo sarebbe all’incirca di 730 kWh, che corrispondono all’incirca a 372 euro ai prezzi dell’energia fissati per la fine del 2022.
Considerando gli elevati consumi di questo elettrodomestico, esistono dei consigli che possano aiutare a ridurne il peso in bolletta senza rinunciare al suo utilizzo? Per alcune zone d’Italia, oppure per le famiglie più numerose, l’asciugatrice è ormai un elettrodomestico a cui proprio non si può rinunciare.
Esistono delle norme di buon senso che permettono di ridurre i consumi dell’apparecchio, anche se il loro peso in bolletta è sensibile ma non determinante: si parla, infatti, di una riduzione compresa tra il 5% e il 10%:
Il modo più immediato per risparmiare energia è quello di approfittare di ogni giornata di sole per stendere i panni, così da approfittare di un’asciugatura naturale. Meno invece utile è l’asciugatura all’interno dell’abitazione, magari vicino ai termosifoni, perché si potrebbe aumentare il livello di umidità della casa.
Fonti