Quanto consuma un’asciugatrice e quanto incide in bolletta
L'asciugatrice è un elettrodomestico sempre più diffuso nelle case degli italiani. Eppure, è anche uno degli apparecchi più energivori che si possono trovare in ambiente domestico. La maggior parte dei modelli disponibili sul mercato consumano anche 2 kWh di energia per ogni ciclo di asciugatura: quanto si andrà a spendere in bolletta, di conseguenza, considerando le esigenze di una famiglia media? E come risparmiare?
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L’asciugatrice è un elettrodomestico che sta diventando sempre più popolare nelle case degli italiani, soprattutto per quelle famiglie che vivono in zone del Paese dove la stagione fredda è molto piovosa.
E proprio data la sua maggiore diffusione, in molti si pongono dei legittimi dubbi prima dell’acquisto: quanto consuma l’asciugatrice, quanto incide sulla bolletta?
Si tratta di una domanda da non sottovalutare, sia per il periodo di crisi energetica e caro bollette che tutta Europa sta vivendo, sia perché questo elettrodomestico è fra i più energivori, se non il più energivoro, presenti a livello domestico.
La scelta di acquistare un’asciugatrice non dovrebbe essere mai fatta a cuor leggero poiché, come già detto, si tratta di un apparecchio decisamente famelico di energia. E non vi sono solo fattori economici da valutare, ma anche geografici: non in tutte le zone d’Italia, infatti, questo acquisto si rende così necessario. Di seguito, qualche informazione utile.
Come funziona l’asciugatrice
Sebbene alla vista possa essere scambiata per una comune lavatrice, date le dimensioni simili e la presenza di un oblò verticale, l’asciugatrice è un elettrodomestico assai diverso e ingegnoso. È stato infatti progettato per avvolgere la biancheria da correnti d’aria molto calde, così da accelerarne il processo d’asciugatura rispetto a metodi più classici e naturali, come l’esposizione dei capi al sole.
Proprio per questo, consuma molto di più di una lavatrice. Ma come funziona un’asciugatrice? Si tratta di una domanda interessante poiché, almeno in parte, ne spiega gli elevati consumi.
In linea generale, tutte le asciugatrici presentano un apposito cestello rotante dove adagiare gli indumenti. Tramite un complesso sistema di ventole e resistenze, dei getti d’aria calda vengono indirizzati sui tessuti per consentire l’evaporazione dell’acqua. Sul mercato ne esistono due principali tipologie:
- Asciugatrice a condensazione: è il modello più diffuso sul mercato e prevede un sistema di condensazione, alimentato da resistenze e serpentine elettriche, capace di produrre aria molto calda. Questa viene poi convogliata nel cestello con l’ausilio di alcune ventole. Il grande vantaggio di questa configurazione è che non richiede nessun lavoro di impiantistica e tubatura per lo scarico dell’acqua: questa viene raccolta in una vaschetta che, di tanto in tanto, dovrà essere vuotata;
- Asciugatrice a pompa di calore: evoluzione recente delle comuni asciugatrici, prevede un meccanismo molto simile a quello dei climatizzatori e dei frigoriferi. Tramite l’ausilio di un compressore, l’aria viene riscaldata e deumidificata e poi immessa nel cestello. Il vantaggio di questa tipologia è nella riduzione dei consumi energetici rispetto all’alternativa a condensazione, ma potrebbero essere necessari allacci per l’aerazione e gli scarichi.
Un ciclo medio di asciugatura nell’elettrodomestico varia dai 60 ai 100 minuti, a seconda del modello in proprio possesso. Anche le capacità di carico sono assai differenziate: dai 5 chili per quelle più ridotte, fino a oltre 9 chili supportati di biancheria.
Quanto consuma un’asciugatrice
Ma quanto consuma un’asciugatrice? Prima di rispondere a questa domanda, è necessario capire quali siano i fattori che possono influire sul suo utilizzo e sul consumo in bolletta.
Cosa influisce sui consumi dell’asciugatrice
Come già accennato, vi sono molti fattori che possono influire sui consumi energetici di un’asciugatrice, tutti da tenere in debita considerazione quando si decide di acquistare questo elettrodomestico:
- Tipologia: le asciugatrici a pompa di calore tendono a consumare meno rispetto a quelle a condensazione, tuttavia si tratta sempre di elettrodomestici dal consumo energetico medio-alto;
- Classe energetica: come accade per tutti gli apparecchi presenti nella casa, anche la classe energetica ha un forte peso nel determinare l’assorbimento energetico dell’asciugatrice. In linea teorica, non si dovrebbe mai scendere sotto la classe “A”, preferendo in ogni caso le tipologie “A+++”. Il passaggio da questa classe alle inferiori può comportare aumenti nei consumi anche del 20-50%;
- Dimensioni: maggiore è la capacità di carico dell’apparecchio e maggiori saranno in consumi per singolo ciclo di asciugatura, poiché la quantità di indumenti da riscaldare diventa più elevata;
- Zona di residenza: poiché lo Stivale è un Paese dal clima mite, bisogna verificare l’effettiva necessità di installare un’asciugatrice. Potrebbe risultare del tutto superflua al Centro-Sud, ad esempio, dove anche in inverno le temperature non risultano estreme e, di conseguenza, un’asciugatura naturale potrebbe essere più che sufficiente. Diverso il discorso per le regioni più a Nord, dove sia autunno che inverno possono prevedere anche diverse settimane consecutive di pioggia o di neve;
- Uso previsto: naturalmente, l’asciugatrice è un elettrodomestico più rivolto alle famiglie, magari con bambini piccoli, poiché il numero di cambi di indumenti quotidiano si moltiplica sensibilmente, così come quello delle lavatrici.
Consumi energetici dell’asciugatrice
In linea generale, quasi tutte le asciugatrici disponibili sul mercato prevedono dei consumi di energia elevati. I principali modelli hanno assorbimenti compresi tra i 1.800 e i 5.000 watt: nel primo caso si parla di elettrodomestici a uso casalingo, superati i 3.000 si tratta invece di macchine di maggiori dimensioni riservate a strutture come gli hotel oppure aziende.
Si possono considerare 2.000 watt per i modelli domestici più gettonati sul mercato. Ai prezzi dell’energia fissati dall’ARERA per l’autunno e l’inverno del 2022, ciò determina:
- Un’ora d’accensione consuma circa 2 kWh, pari a 1.02 euro;
- Ipotizzando circa tre cicli alla settimana, il consumo è di 24 kWh e la spesa mensile è di circa 12.64 euro;
- Sempre per tre cicli alla settimana, il consumo annuale è di 288 kWh, pari a 146,88 euro.
Ma quanto si spenderebbe, qualora si dovesse scegliere di accendere l’asciugatrice un’ora al giorno, per un anno intero? Il consumo sarebbe all’incirca di 730 kWh, che corrispondono all’incirca a 372 euro ai prezzi dell’energia fissati per la fine del 2022.
Come risparmiare in bolletta con l’asciugatrice
Considerando gli elevati consumi di questo elettrodomestico, esistono dei consigli che possano aiutare a ridurne il peso in bolletta senza rinunciare al suo utilizzo? Per alcune zone d’Italia, oppure per le famiglie più numerose, l’asciugatrice è ormai un elettrodomestico a cui proprio non si può rinunciare.
Esistono delle norme di buon senso che permettono di ridurre i consumi dell’apparecchio, anche se il loro peso in bolletta è sensibile ma non determinante: si parla, infatti, di una riduzione compresa tra il 5% e il 10%:
- Centrifugare correttamente: il primo passo per ridurre i tempi di asciugatura dei panni, quindi consumare meno, parte già dal ciclo in lavatrice. È necessario infatti impostare delle centrifughe sufficientemente potenti affinché quanta più acqua accumulata possa essere eliminata: così facendo, si risparmiano anche 30 minuti con il successivo passaggio in asciugatrice;
- Caricare correttamente il cestello: è necessario sempre rispettare le indicazioni del produttore quando si riempie il cestello dell’asciugatrice. Se troppo vuoto, si andrà incontro a uno spreco di energia. Ma lo stesso vale anche per un cestello troppo pieno: la maggiore difficoltà di distribuire uniformemente l’aria calda porterà a consumare di più;
- Usare le apposite palline: le apposite palline per asciugatrice, solitamente in lana, aiutano a distendere i tessuti e a mantenerli morbidi, evitando che si secchino troppo in asciugatrice. Con il movimento del cestello, inoltre, favoriscono una migliore distribuzione dell’aria e una più rapida asciugatura;
- Scegliere i programmi eco, se disponibili: infine, se il proprio apparecchio lo prevede, scegliere i cicli di asciugatura “eco”: richiedono tempi maggiori, ma consumano meno.
Il modo più immediato per risparmiare energia è quello di approfittare di ogni giornata di sole per stendere i panni, così da approfittare di un’asciugatura naturale. Meno invece utile è l’asciugatura all’interno dell’abitazione, magari vicino ai termosifoni, perché si potrebbe aumentare il livello di umidità della casa.
Fonti
- Clothes Dryer – Energy Use Calculator;
- kWh Clothes Dryer – MyTag;
- Prezzi energia mercato tutelato – ARERA.