
Olimpiadi Cortina d'Ampezzo (www.greenstyle.it)
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali, il dibattito sull’impatto ambientale dei progetti legati ai Giochi si fa sempre più intenso.
A meno di un anno dall’inizio dell’evento sportivo, solo il 10% delle opere previste è stato completato, sollevando interrogativi non solo sulla tempistica, ma anche sulla trasparenza e sulla sostenibilità delle infrastrutture da realizzare.
Secondo un report pubblicato dalle associazioni che sostengono la campagna Open Olympics 2026, il monitoraggio civico ha messo in luce gravi lacune nella gestione delle opere e nella comunicazione riguardante gli impatti ecologici. Il portale Open Milano Cortina 2026 ha reso disponibili dati su 94 delle 100 opere previste, per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro. Tuttavia, il 50% di queste opere è ancora in fase di progettazione o in gara, il che indica che i lavori non sono stati avviati, mentre solo sei delle 59 opere che avrebbero dovuto essere completate entro il 4 febbraio 2026 sono state effettivamente terminate.
Un’analisi dettagliata delle opere rivela un quadro preoccupante:
- 6 opere concluse: Le opere già terminate sono poche e rappresentano solo il 10% del totale previsto, un dato che mette in risalto il ritardo accumulato.
- 40 opere in fase di cantiere: Mentre i cantieri sono attivi, la loro conclusione nei tempi stabiliti per l’inizio dei Giochi sembra a rischio.
- 8 opere in gara: Queste opere sono attualmente in fase di assegnazione ai vari operatori economici, ma non è garantito che i lavori possano iniziare in tempi brevi.
- 40 opere in progettazione: La metà delle opere previste è ancora in fase di progettazione, sollevando preoccupazioni sul rispetto delle scadenze.
Questa situazione mette in evidenza non solo la lentezza nella realizzazione delle infrastrutture, ma anche un certo grado di confusione e mancanza di chiarezza nella gestione dei progetti.
Trasparenza e impatto ambientale
Uno dei punti più critici emersi dal report è la mancanza di trasparenza riguardante l’impatto ambientale delle opere. Le associazioni hanno sottolineato come per il 60% delle opere non sia stata effettuata una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), né sia stata considerata necessaria. Questo solleva interrogativi su come siano state valutate le conseguenze ecologiche delle opere e sull’effettiva sostenibilità dei progetti.
Inoltre, per il 16% delle opere è stata eseguita una qualche forma di verifica di impatto ambientale, mentre per il 23% è attualmente in corso una verifica preliminare di assoggettabilità a VIA. Questa situazione evidenzia una gestione poco rigorosa e una mancanza di attenzione alle normative ambientali, che potrebbero avere conseguenze significative non solo sul territorio, ma anche sulla reputazione dei Giochi stessi.

Un altro aspetto cruciale è rappresentato dalla necessità di avere dati completi sull’impronta di carbonio generata dai progetti. Le associazioni chiedono una quantificazione precisa delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) associate a tutti i Giochi e a ciascuna opera. La mancanza di dati su questo fronte è preoccupante, considerando che il Rapporto di Sostenibilità e Legacy dei Giochi invernali sottolinea come questo indicatore sia fondamentale per monitorare correttamente le emissioni.
L’assenza di una valutazione adeguata delle emissioni potrebbe portare a un uso poco responsabile delle risorse e a un aumento dell’impatto ambientale, contraddicendo gli obiettivi di sostenibilità che dovrebbero caratterizzare eventi di tale portata. Le associazioni auspicano quindi un maggiore impegno da parte delle autorità competenti per garantire una migliore gestione degli aspetti ecologici legati all’evento.
Le richieste delle associazioni
Le associazioni promotrici della campagna Open Olympics 2026 chiedono un maggiore impegno da parte delle autorità per garantire la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle opere. In particolare, richiedono:
- Dati completi sull’impatto ambientale: È fondamentale che siano resi pubblici i dati relativi alla VIA e all’impronta di carbonio di ciascun progetto, affinché si possa valutare l’effettivo impatto delle opere sull’ambiente.
- Controlli rigorosi: È necessario garantire che tutte le opere siano sottoposte a rigorosi controlli per verificare il rispetto delle normative ambientali e la qualità dei lavori.
- Pianificazione sostenibile: Ogni opera dovrebbe essere progettata tenendo conto della sostenibilità e della necessità di ridurre al minimo l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi di sostenibilità promossi a livello internazionale.

L’impatto delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 non deve essere solo misurato in termini di successi sportivi, ma deve essere valutato anche in base alla capacità di garantire un’eredità sostenibile e responsabile per le generazioni future. La sfida è quella di riuscire a coniugare l’entusiasmo per l’evento con una gestione attenta e consapevole delle risorse e dell’ambiente, affinché i Giochi possano rappresentare un esempio di sostenibilità e innovazione.