Punteruolo rosso: cos’è, come eliminarlo
Il punteruolo rosso è un coleottero proveniente dall'Oriente, molto dannoso per la coltivazione delle palme italiane: ecco le caratteristiche principali.
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È ormai giunto da tempo in Italia tramite le importazioni dall’Asia e, non trovando sullo Stivale un predatore naturale, ha causato e continua a provocare danni ingenti alla coltivazione delle palme sul territorio. Il punteruolo rosso è un coleottero particolarmente prolifico e famelico, responsabile di perdite importanti sul fronte del patrimonio vegetale italiano. Ma quali sono le sue caratteristiche e, soprattutto, come eliminarlo?
Prima di cominciare, è però bene sottolineare come quella del punteruolo rosso sia una specie spesso sottoposta all’obbligo di segnalazione presso le autorità competenti, nonché di eradicazione. Per questo, gli interventi sono di sovente decisi nell’ambito delle amministrazioni sia locali che centrali, sia in termini di contrasto chimico che di lotta biologica. Le informazioni di seguito riportate, di conseguenza, hanno carattere unicamente generico.
Punteruolo rosso: cosa è?
Il Rhynchophorus ferrugineus è un coleottero curculionide proveniente dall’Oriente, in particolare dall’Asia sudorientale e dalla Melanesia. Di dimensioni abbastanza rilevanti, per una lunghezza compresa tra i 19 e i 45 millimetri, questo insetto si caratterizza per l’intensa colorazione rossastra, nonché per un capo allungato simile a una proboscide: grazie a questo apparato boccale, l’esemplare riesce a perforare efficacemente le superfici vegetali anche più resistenti, compromettendone la struttura interna. Il coleottero predilige le piante di palma, in particolare quella delle Canarie, e causa gravi danni alla coltivazione di questi esemplari, sia ornamentali che da frutto: l’insetto, infatti, non solo distrugge i germogli apicali, impedendo alla palma di produrre nuove foglie, ma scava anche lunghi e complessi percorsi nel tronco, delle vere e proprie gallerie che ne minacciano la stabilità. Durante il periodo dell’accoppiamento, tra la primavera e l’estate, le femmine approfittano inoltre di tali gallerie per deporre le uova, più di un centinaio per ogni ciclo fecondo.
Molto diffuso in tutta l’Asia, dove ha creato danni importanti alla coltivazione della palma da cocco pur trovando in questi luoghi dei predatori naturali, il coleottero si è diffuso a partire dagli anni ’80 in altre parti del mondo, per via delle esportazioni. È proprio in quel decennio che ne furono avvistati i primi esemplari nel Medio Oriente, mentre la distribuzione nei Paesi europei affacciati sul Mediterraneo è cominciata a partire dagli anni ’90. In Spagna, ad esempio, è stato avvistato nel 1994, mentre in Italia è giunto dieci anni più tardi, a seguito dell’importazione di alcune piante dall’Egitto.
Punteruolo rosso: come eliminarlo?
Così come già anticipato in apertura, la presenza del punteruolo rosso è spesso soggetta a obbligo di segnalazione, nonché di eradicazione. Per questo motivo, è sempre necessario informarsi presso le autorità di riferimento in caso venissero avvistati degli esemplari, per poter seguire con precisione le decisioni e le strategie prese sia dalle amministrazioni centrali che da quelle locali. Trattandosi di una specie molto invasiva e dannosa, non è ipotizzabile un ricorso a rimedi naturali, poiché dall’azione troppo lenta rispetto alla velocità di riproduzione del coleottero.
L’eliminazione del punteruolo rosso avviene sostanzialmente sia con interventi di tipo chimico che con precise strategie di lotta biologica. Nel primo caso, si fa ricorso ad alcune sostanze in grado di uccidere le larve, ritrovati chimici che vengono spruzzati su tutta la pianta, compresa la chioma. I principi attivi più indicati vengono scelti ciclicamente a livello ministeriale e, per tanto, è bene informarsi di volta in volta presso le istituzioni competenti. Sul fronte della lotta biologica, invece, si procede solitamente con l’impiego di trappole per gli esemplari maschi, nonché alla protezione della pianta sia tramite l’asportazione dei tessuti compromessi che con speciali attrezzature capaci di distruggere larve e coleotteri adulti, con l’ausilio delle microonde. Anche in questo caso, è necessario sempre consultare amministrazioni e istituzioni locali.