Puma: carattere, dove vive, cosa mangia
Il puma è un felino dall'incredibile agilità e dall'indole schiva: ecco il carattere, dove vive e quali sono le prede che preferisce mangiare.
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Il puma, noto anche come Puma concolor, è un felino dalla fisicità imponente e dal formato importante, oltre a essere quello più vicino al gatto domestico. Il termine puma deriva dalla lingua amerindia quechua, ma è anche noto con il nome di coguaro, parola che nasce dalla traduzione in inglese di “suçuarana”, ovvero l’identificazione dell’animale nella lingua tupi del Brasile. Questo quadrupede è anche noto anche come leone di montagna, per la spiccata somiglianza estetica con una leonessa tipica delle alture.
Origini
Amato e venerato come animale sacro dagli Aztechi e dai Maya in Messico, e dagli Incas del Perù, il puma vanta una parentela diretta con il ghepardo e con il felino di casa, ovvero il gatto. Benché faccia parte della grande famiglia dei felini, non vi è una discendenza diretta con gli altri esponenti della categoria, come leone, tigre, giaguaro e leopardo. La sua fisicità importante appare comunque ridimensionata rispetto a questi ultimi. La caccia smisurata, in passato, ne aveva quasi decretato l’estinzione, ma l’unione tra esemplari delle varie sottospecie, ovvero tra puma e altri felini, ha prodotto ibridi utili al ripopolamento. Infatti la specie Puma concolor è l’unica ancora attualmente presente, comprendendo varie sottospecie.
Carattere e specifiche
Animale solitario, ama muoversi nascosto dalle ombre della notte: solitamente marchia il territorio con le sue deiezioni o graffiando i tronchi degli alberi. Il formato è piccolo, circa 60-90 centimetri di altezza per 130-150 di lunghezza, con circa 70-100 centimetri abbondanti di coda. Il pelo è corto e morbido, il colore varia dal marrone verso il rossiccio del dorso, sfumando verso il chiaro per il resto del corpo. Cinque dita per le zampe anteriori, quattro per quelle posteriori, con zampe robuste, toniche e pronte al salto, che gli consentono di arrampicarsi con facilità e anche di nuotare. La testa è piccola, tonda ma allungata, in naso è rosa con un profilo più scuro che giunge fino alle labbra. Vista, olfatto e udito sono sviluppatissimi, così come anche il tatto, in particolare per il contatto tra madre e cuccioli. Il puma non ruggisce ma comunica attraverso una serie di suoni quali fischi, ringhia, fusa e urla.
Habitat
Tipico della zona americana, un tempo era diffuso in tutto il continente, ma la caccia indiscriminata e la distruzione dell’habitat ne hanno ridotto la presenza, favorendo l’estinzione in molte zone. Attualmente è presente in Argentina, Perù, Bolivia e in Florida, dove predilige le aree con una fitta vegetazione e rocce dove nascondersi e ripararsi. Può vivere negli spazi pianeggiati ma anche a 5.800 metri di altitudine.
La sua presenza è sempre stata minacciata dall’uomo, che lo ha cacciato e catturato per sport ma anche per rinchiuderlo in parchi e aree zoologiche. L’urbanizzazione indiscriminata sta riducendo le aree abitative del puma e cambiando le sue abitudini, costringendolo a una coabitazione forzata con l’uomo, che teme e raramente attacca. La vita solitaria viene interrotta solo durante il periodo dell’accoppiamento: la gravidanza avviene ogni due anni e, dal parto, nascono in media 3-4 cuccioli. Questi raggiungono l’indipendenza dopo 15 massimo 26 mesi, lasciando per sempre la tana e la madre.
Alimentazione
Mammiferi predatori carnivori, i puma preferiscono cervi, caribù e renne, ma non disdegnano topi, ratti, scoiattoli, procioni, moffette, castori e opossum. Ogni tanto cacciano anche coyote, linci rosse, uccelli e, in alcune regioni, anche lumache e pesci. Non attaccano l’uomo, anche se si sono verificate aggressioni nei confronti dei bambini, ma se affamati possono cacciare gli animali di allevamento e quelli domestici. Oltre all’uomo, teme la forza dei lupi e dell’orso, quindi il giaguaro.