Principio d’Infarto: sintomi e cosa fare
Il principio di infarto è una pericolosa emergenza medica e richiede un intervento tempestivo: ecco come riconoscerlo e cosa fare.
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Il principio di infarto è una pericolosa emergenza medica e richiede un intervento il più possibile tempestivo. I sintomi dell’infarto dovrebbero essere ben noti alla popolazione generale perché il riconoscimento delle prime manifestazioni, e di quelli che si identificano come sintomi minori, consente il trattamento immediato e riduce la possibilità di danno permanente al cuore. In altre parole, può salvare la vita al paziente.
Sfortunatamente molti sintomi sono diversi da persona a persona: non tutti gli attacchi di cuore iniziano con un dolore toracico improvviso e schiacciante. Nei soggetti affetti da diabete, ad esempio, il dolore toracico in genere non si manifesta affatto. Il principio di infarto, tra l’altro, può manifestarsi sia durante le ore di attività, sportiva o anche lavorativa, così come durante le ore di riposo, nel tempo libero.
I segnali di avvertimento
In genere un attacco di cuore è preceduto da alcuni segnali definiti comuni, perché sono stati osservati nella maggior parte dei pazienti. Ecco quali sono:
- dolore al petto, accompagnato da una sensazione di oppressione, costrizione al torace che dura per più di qualche minuto o si attenua per poi ritornare entro poco;
- dolore e sensazione di disagio al petto, ma anche al resto del torace, alle braccia, una o entrambe, alla schiena, al collo, allo stomaco, ai denti e alla mascella;
- mancanza di respiro senza una causa apparente, con o senza sconforto al torace.
A questi sintomi si associano molto spesso:
- sudorazione fredda;
- nausea o vomito;
- mal di testa;
- ansia;
- stanchezza eccessiva senza una causa apparente.
Tra tutti i pazienti, sono le donne quelle in cui si manifestano con maggiore frequenza i dolori al collo, alla spalla, alla parte superiore della schiena o all’addome.
Che cosa fare
Quando il paziente avverte il dolore toracico o altri sintomi che sono riconducibili a un principio di infarto deve, come prima cosa, avvertire il pronto soccorso medico. La stessa cosa deve fare una persona che si trova a soccorrere qualcuno che manifesta i sintomi di un attacco di cuore. Il personale del sevizio medico di emergenza può iniziare il trattamento in modo immediato anche sull’ambulanza, prima dell’effettivo arrivo all’ospedale più vicino. Inoltre il personale paramedico è addestrato per la rianimazione.
Ritardare il trattamento sottovalutando i sintomi mette a rischio la vita. Agire rapidamente può evitare danni a lungo termine, prima di tutto al cuore. La somministrazione tempestiva dei farmaci anticoagulanti o l’inserimento di uno stent possono ristabilire il circolo sanguigno cardiaco e consentire la ripresa del paziente. Purtroppo i dati epidemiologici raccolti confermano che è la lentezza dell’intervento la prima causa di morte: circa la metà di coloro che muoiono per attacchi di cuore lo fa entro la prima ora dall’inizio dei sintomi.
Cosa fare prima dell’arrivo dei soccorsi
Prima di tutto è essenziale mantenere la calma, quindi consentire al paziente di sedersi o sdraiarsi. Se il soggetto smette di respirare sarebbe opportuno praticare un massaggio cardiaco: chi non ha mai imparato o seguito un corso di primo soccorso potrebbe anche essere guidato telefonicamente dall’operatore del 118, per l’esecuzione di questa manovra di emergenza.
Prendersi cura della propria salute
Le malattie cardiache sono prevenibili seguendo alcune indicazioni e mantenendo uno stile di vita sano e attivo:
- recarsi dal medico con regolarità e conoscere il proprio rischio personale di soffrire di malattie cardiache;
- smettere di fumare, solo un anno dopo aver smesso il rischio di malattia coronarica si riduce del 50%;
- camminare solo 30 minuti al giorno può ridurre il rischio di infarto e ictus, mantenere uno stile di vita deve essere una abitudine;
- modificare, se necessario, la dieta preferendo alimenti freschi, consumando ogni giorno almeno 3 porzioni di verdura e due di frutta, ridurre o evitare gli alcolici, preferire pesce e legumi come fonti proteiche nei pasti e impiegare come condimento soprattutto, o anche esclusivamente, l’olio extravergine di oliva a crudo.