Prestigiacomo: sbagliato bloccare la ricerca sul nucleare
In un'intervista il ministro dell'Ambiente ribadisce l'intenzione del governo di non abbandonare la ricerca sul nucleare
Dopo il no degli italiani al nucleare, cosa succederà adesso nel panorama energetico italiano? “Niente”. La laconica risposta è arrivata direttamente dal Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha voluto chiarire la sua posizione e quella del governo circa l’energia atomica.
Secondo il ministro dell’Ambiente, in particolare:
Dopo Fukushima, il programma nucleare andava fermato e lo abbiamo fatto tempestivamente: la pausa, che nella legge del governo che forse si poteva far meglio non era quantificata, ora invece sarà di almeno cinque anni.
Nonostante quindi l’esito referendario, sottolinea la Prestigiacomo, la ricerca sull’atomo non deve essere assolutamente fermata:
Sarebbe un’assurdità che non deve accadere: l’Italia non può e non deve restare fuori dalla corsa al nucleare pulito e sicuro, quello che non produce scorie, al quale tutto il mondo sta lavorando e che nei prossimi decenni potrebbe rappresentare una svolta energetica.
L’intervista si conclude con uno sguardo ai possibili futuri scenari energetici italiani e, soprattutto, alle iniziative concrete che dovranno essere intraprese per favorire l’affermazione definitiva delle fonti pulite:
L’alternativa al nucleare è un mix energetico fatto in parte significativa da petrolio e gas e in misura meno rilevante dalle fonti rinnovabili, che costituiscono la scommessa e la speranza non solo dell’Italia, ma del mondo intero.
Oggi, però, non sono competitive come i combustibili tradizionali: questo traguardo si taglierà quando sarà raggiunta la parità di costi fra rinnovabili e combustibili fossili.
Quello che bisogna fare è spingere l’acceleratore sulla ricerca, creare pari condizioni di incentivi e tenere d’occhio la bolletta, perché, nonostante non ci saranno aggravi significativi, resti sostenibile per cittadini e imprese.