Pressione alta: bere succhi di frutta aumenta il rischio
Succhi di frutta come potenziale pericolo per la pressione alta. A sostenerlo uno studio condotto dai ricercatori della Swinburne University of Technology.
Fonte immagine: Different juices and fruits on wooden table | Shuttestoc
Bere un succo di frutta al giorno può aumentare i rischi connessi all’ipertensione. Al centro dell’attenzione sarebbe nello specifico la pressione sanguigna centrale, misurata all’altezza dell’aorta, che subirebbe da un regolare consumo di succhi di frutta un innalzamento.
A sostenere la tesi sugli effetti negativi dei succhi di frutta sulla pressione i ricercatori della Swinburne University of Technology di Hawthorn, Australia. Secondo quanto reso noto dall’autore principale dello studio, il Dr. Matthew Pase, quanto riscontrato assumerebbe particolare importanza se considerata la generale credenza sui benefici per la salute di tali bevande:
C’è una generale percezione dei succhi di frutta come salutari. Malgrado possano contenere vitamine essenziali, essi contengono elevate quantità di zuccheri con fibre trascurabili.
In questo modo il consumo di succhi di frutta potrebbe contribuire a un eccessivo apporto di zuccheri, tipico della dieta occidentale, esacerbando la prevalenza di ipertensione e malattie cardiovascolari.
In merito al possibile rischio di pressione alta connesso all’assunzione regolare di succhi di frutta è intervenuta lo scorso febbraio la Glasgow University. Al centro dello studio anche in quel caso l’eccessiva presenza di zuccheri, paragonabili secondo i ricercatori scozzesi a quella contenuta nelle bibite gassate.
Dati che hanno portato in quell’occasione gli esperti a invitare la popolazione a non utilizzare i succhi di frutta al fine di raggiungere il limite minimo di 5 porzioni di frutta e verdura raccomandato dall’OMS. Il precedente studio scozzese è stato pubblicato sul The Lancet Diabetes and Endocrinology Journal.