Il Ponte sullo stretto di Messina è sostenibile? I dubbi
Da sempre al centro di preoccupazioni, la recente approvazione del progetto definitivo per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina continua a sollevare dubbi riguardo alla sua sostenibilità. La sua realizzazione comporterebbe un significativo impatto ambientale, minaccerebbe la biodiversità marina e terrestre della zona che, peraltro, è tra le aree a più alto rischio sismico del Mediterraneo. Ma si dovrà attendere il VIA per stabilire con certezza se sarà un'opera sostenibile.
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Solo pochi giorni fa è stato approvato il progetto definitivo per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina spa. Quello che dovrebbe partire è il cantiere che realizzerà una delle opere più complesse (e dispendiose) di sempre nella nostra penisola. Ma quanto sarà sostenibile? I dubbi a riguardo ci sono, e non sono pochi. Li analizziamo di seguito.
Ponte sullo Stretto di Messina, il progetto definitivo
Il costo dell’opera, spese accessorie escluse (alle quali sarà destinato un ulteriore miliardo), sarà pari a 13,5 miliardi. Il ponte avrà una campata unica sospesa di 3,3 chilometri (la più lunga al mondo) e sarà lungo complessivamente 3,660 metri. Le due torri che sorgeranno a sostegno dello stesso saranno alte poco meno di 400 metri. E saranno collegate da tre grandi travi. Oltre al Ponte in sé sono previste delle opere accessorie, stradali e ferroviarie, che serviranno da collegamento al territorio. All’incirca 20,3 km di raccordi stradali e 20,2 km di raccordi ferroviari. Oltre una serie di fermate in sotterraneo sul territorio siciliano. Ci si auspica che i lavori abbiano inizio entro il 2024.
Ponte sullo stretto, i dubbi
A preoccupare sono sia il costo che il fatto che sia effettivamente indispensabile. Oltre le conseguenze sociali ed economiche che ne deriveranno e senza considerare le eventuali ingerenze mafiose ed il rischio di corruzione. Ma, a non poter essere sottovalutate, sono anche le criticità che interessano l’ambiente. Come riportato anche nella stessa relazione del gruppo di lavoro sul ponte dello Stretto voluta dal governo, l’area sulla quale dovrebbe sorgere è considerata “fortemente esposta a rischio sismico e a possibili frane sottomarine”. Oltre che ad eventuali tsunami che potrebbero derivare da terremoti, eruzioni e frane.
Il ponte sullo stretto di Messina è sostenibile?
Alla sua realizzazione si associano diversi benefici, ad iniziare dalla riduzione delle emissioni. Ma questa non è affatto certa. Già, perché nonostante i traghetti che attualmente lo attraversano abbiano un’elevata impronta carbonica (sulla quale bisognerà in ogni caso lavorare), non è così immediato capire a quanto ammonterebbe concretamente il risparmio di CO2 anche per i diversi fattori da dover considerare. Inoltre, il progetto andrebbe contro quelli che sono gli obiettivi previsti dal Green deal europeo, le iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Bene, alla luce di questo, quanto sarà sostenibile il Ponte sullo stretto di Messina?
Quello che è possibile affermare è che costituirà un’opera parecchio impattante dal punto di vista ambientale. A maggior ragione per la particolarità del luogo nel quale sorgerà. Una delle aree a più alto elevato rischio sismico del Mediterraneo che abbraccia, tra l’altro, due Zone di Protezione Speciale e undici Zone Speciali di Conservazione (aree caratterizzate da ecosistemi fragili che vantano un’elevata concentrazione di biodiversità e sono sede di transito per mammiferi marini e uccelli).
Tuttavia, nonostante le premesse, ad oggi non è possibile stabilirlo con certezza in quanto non è stata avviata la procedura apposita che consentirebbe di affermare la sostenibilità o la non sostenibilità del Ponte. Si tratta della Valutazione dell’impatto ambientale (VIA), il cui scopo è accertare la compatibilità ambientale di specifici progetti. Consiste, in concreto, nella preventiva analisi dell’insieme degli effetti di un’opera nei confronti dell’ambiente geofisico, dell’ecosistema, della salute, del benessere umano e animale. Nonché del patrimonio culturale. In definitiva, nonostante il progetto definitivo sia stato approvato, l’inizio dei lavori è subordinato, oltre che alla conferenza dei servizi tra tutti gli enti coinvolti, anche all’ottenimento della VIA. Alla quale dovrebbe poi seguire l’approvazione del progetto esecutivo. Ricordiamo come, ad oggi, il ponte più lungo esistente con caratteristiche simili a quelle dell’opera approvata è quello del Minami Bisan-Seto in Giappone, lungo “solo” 1118 metri.
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