Pomodoro: è un frutto o una verdura?
Comprendere se il pomodoro sia un frutto oppure una verdura: il punto di vista della botanica e quello, meno preciso, dell'immaginario comune.
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Tra tutti i prodotti della terra, il pomodoro è sicuramente uno dei cardini della dieta mediterranea. Ottimo consumato fresco, è colonna portante di numerosissime ricette, nonché sodalizio perfetto per la grande tradizione della pasta. Eppure a molti sarà sorto un dubbio, nel momento di acquistare questo gustoso cibo: il pomodoro è un frutto oppure una verdura?
Rispondere a questa domanda non è così semplice come potrebbe sembrare. Sebbene nell’universo della botanica non vi siano dubbi sulle caratteristiche del pomodoro, nell’immaginario comune – e addirittura in alcuni casi di legge – tutto diventa più fumoso. Di seguito, alcune informazioni utili.
Pomodoro: le caratteristiche in breve
Il Solanum lycopersicum – comunemente conosciuto come pomodoro – è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Originario dell’America centrale, del Sudamerica e di parte dell’America settentrionale, il vegetale è stato introdotto in Europa nel 1540. Inizialmente, tuttavia, non ebbe una grande diffusione: nei primi anni della sua importazione, infatti, si credeva che le grandi bacche rosse prodotte dalla pianta fossero velenose, poiché simile all’erba morella.
Smentita questa funesta caratteristica, il pomodoro è stato gradualmente introdotto nella dieta del Vecchio Continente, raccogliendo consensi unanimi per il suo sapore: i francesi lo ribattezzarono “pomme d’amour”, ovvero “pomo d’amore”, definizione poi accolta anche da Elisabetta I in Inghilterra con “apples of love”. Questo collegamento con i sentimenti più romantici derivava dalla credenza, molto diffusa fino anche al tardo Ottocento, che il pomodoro potesse avere effetti afrodisiaci, utili anche per rinvigorire la sfera erotica. Una convinzione non poi così lontana dalla realtà: questo ingrediente, contenendo l’indispensabile elemento licopene, protegge l’apparato cardiovascolare e migliora la circolazione, quest’ultima essenziale proprio all’apparato riproduttivo.
Per lungo tempo la pianta di pomodoro venne impiegata in Europa semplicemente come varietà ornamentale, mentre i primi accenni a uso alimentare si rilevano nel 1692, all’interno de “Lo scalco alla moderna” di Antonio Lantini, con la descrizione della “salsa di pomodoro alla spagnuola”. Nei secoli è diventato un alimento di punta in tutto il mondo, sia fresco che in ricetta, nonché protagonista di must in cucina come la pasta, la pizza, la caprese, le salse e molto altro ancora.
Pomodoro: frutto o verdura?
Dal punto di vista della botanica, così come già accennato, non vi sono troppi dubbi: il pomodoro è il frutto dell’omonima pianta. Così come tanti altri frutti analoghi, si tratta infatti di una bacca che contiene e protegge i semi, pronti a diffondersi nell’ambiente giunta la maturazione dell’esemplare. Non a caso, quando ci si riferisce alla verdura, si indicano tutte le parti verdi della pianta, non solo quelle che crescono per conservare o favorire la distribuzione dei semi.
Eppure, a livello di immaginario comune – e non solo – il pomodoro non è considerato un frutto, bensì una verdura a tutti gli effetti. Da dove arriva questa convinzione? Le ragioni sono le più disparate: tradizionalmente, si tende a indicare a livello popolare come frutta i prodotti degli alberi – mele, pere e via dicendo – oppure varietà di sottobosco come more, lamponi e fragole. Ancora, si è inclini erroneamente ad associare alla definizione di frutto un alimento dolce e zuccherino. A contribuire a questa confusione linguistica, però, vi è anche un fatto storico accaduto negli Stati Uniti.
Verso la fine del 1800, negli stati a stelle e strisce vennero imposte delle tasse sulle verdure d’importazione. Poiché il pomodoro rappresentava uno dei prodotti alimentari maggiormente richiesti, alcuni agricoltori e politici si rivolsero alla Corte Suprema, per capire se questo ingrediente dovesse essere considerato un frutto oppure una verdura. La distinzione risultava molto importante, poiché i dazi previsti dal Tariff Act – introdotto nel 1883, dieci anni prima del pronunciamento della corte – riguardavano unicamente gli ortaggi e non i frutti più propriamente detti. Nonostante la definizione botanica, il parere degli esperti e degli agricoltori, i giudici optarono per la descrizione di verdura, poiché la destinazione d’uso risultava assai diversa rispetto a frutti ben più canonici come mele, pere, pesche, albicocche e via dicendo. Questa interpretazione, per quanto non precisa, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, tanto che ancora oggi il pomodoro è popolarmente annoverato nell’universo degli ortaggi.