Greenstyle Ambiente Inquinamento PM10 e qualità dell’aria: definizione e rischi ambientali

PM10 e qualità dell’aria: definizione e rischi ambientali

La dicitura PM10 indica una delle classificazioni del particolato disperso nell'aria, un composto in grado di causare gravi problemi alla nostra salute. Ecco cosa si intende con le sigle PM10 e PM2,5 e quali sono i rischi per la salute e per l'ambiente.

PM10 e qualità dell’aria: definizione e rischi ambientali

Fonte immagine: Pixabay

Tra le numerose forme di inquinamento atmosferico, lo smog, e con esso i PM10 e PM 2,5, rappresenta senz’altro una delle tipologie più dannose per la salute. Ogni anno l’esposizione agli inquinanti dispersi nell’aria, specialmente nel contesto urbano, è responsabile di milioni di casi di patologie respiratorie, alcune anche molto gravi, come ad esempio i tumori.

Quando si parla di smog, di solito si fa riferimento alla concentrazioni delle cosiddette “polveri sottili” – considerate tra le sostanze più pericolose per la salute dell’uomo – come il già citato PM10. Ma cosa sono esattamente questi composti e, soprattutto, quali sono i rischi connessi alla loro inalazione?

Scopriamo cosa si intende e cosa provoca il PM10, dove si trova e quali sono le cause della sua significativa presenza nell’aria che respiriamo.

Che cosa si intende per PM10?

macchine smog
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Per PM10 – acronimo di Particulate Matter o particolato aerodisperso 10 – si intende del materiale disperso nell’aria che include una miscela di microscopiche sostanze (solide e aerosol). Il numero 10 si riferisce alla densità di tale particolato, che è pari o inferiore a 10 µm (10 millesimi di millimetro).

Esistono particolati più piccoli e spesso con composizioni chimiche differenti, come ad esempio i PM2.5 (particolato fine). Di conseguenza, all’interno del gruppo dei PM10 si classificano tutte le particelle di dimensioni comprese tra i 2.6 e i 10 µm.

Questa tipologia di particolato può contenere fumo, microgocce in aerosol di sostanze chimiche, polveri, particelle solide e altre sostanze. Alcune delle fonti sono di origine naturale – ad esempio le sostanze emesse con la combustione del legno, durante le eruzioni vulcaniche, da elementi vegetali e pollini dispersi nell’aria – mentre molte altre sono di origine umana.

Chi produce il PM10?

Le fonti di PM10 possono essere, dunque, sia naturali che di origine antropica. A partire dalla rivoluzione industriale, in effetti, l’emissione di queste sostanze ha assunto proporzioni sempre più consistenti, soprattutto per via del largo uso di combustibili fossili per produrre energia, alimentare le auto o per utilizzare i sistemi di riscaldamento.

Ad oggi, le fonti più comuni di PM10 sono:

  • Processi di combustione dei combustibili fossili, scarichi di veicoli a motore, impianti di riscaldamento o centrali termoelettriche;
  • Processi di combustione a biomasse legnose, che avvengono quando utilizziamo stufe a legna, camino e stufe a pellet;
  • Fonti e processi industriali;
  • Fumo causato dagli incendi;
  • Processi di consumo di gomme e plastiche, usura di pneumatici, polvere proveniente da strade non asfaltate e consumo dell’asfalto.

Le conseguenze del particolato sull’ambiente e sull’uomo

terra inquinamento
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Sappiamo adesso che il PM10 è una sostanza formata da polveri fini e altamente inquinanti, presente nell’aria che respiriamo.

Ciò vuol dire che queste sostanze possono essere facilmente inalate e che possono introdursi nelle nostre vie respiratorie, andando a causare seri danni. Vediamo quali sono le conseguenze causate da queste sostanze sia per l’uomo che per l’ambiente.

Quali danni provoca il PM10 alla salute?

L’esposizione continua a particolato sospeso nell’aria può comportare gravi conseguenze sulla salute. All’interno di queste polveri, infatti, si trovano numerosi composti cancerogeni: non a caso, l’IARC, (International Agency for Research on Cancer) annovera gli inquinanti atmosferici nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene (carcinogeni umani certi).

A seconda delle loro dimensioni, questi composti possono raggiungere alcuni organi, sedimentando sui tessuti e aumentando il rischio di sviluppare tumori. I PM di grandezza inferiore a 2.5 µm, ricchi di metalli pesanti, sono i più pericolosi, in quanto possono raggiungere i bronchi in profondità, mentre i PM 10 possono facilmente raggiungere la parte superiore dei bronchi, la cavità orale e quella nasale.

Secondo l’OMS, l’esposizione alle polveri sottili sarebbe responsabile di circa 2 milioni di morti per cancro. Oltre ai tumori ai polmoni e ad altri organi (come ad esempio il cancro al colon), il particolato può essere responsabile anche di danni ai tessuti, tosse cronica, asma e allergie con conseguenze respiratorie.

Nell’immediato, l’esposizione ad elevate concentrazioni di PM10 può causare sintomi acuti, come infiammazione delle vie respiratorie, respiro sibilante, disturbi oculari, tosse e catarro, e può persino danneggiare o aggravare la salute cardio-circolatoria e comportare un rapido aggravamento delle malattie respiratorie.

Gli effetti del PM10 sull’ambiente

Come lo smog fotochimico e altri tipi di inquinamento, il particolato può avere delle profonde ripercussioni non solo sulla salute umana, ma anche sul nostro ambiente. Una delle conseguenze più ovvie è la ridotta visibilità causata dalle polveri sottili, legata in special modo alle particelle fini (PM2.5).

Inoltre, alcune sostanze contenute nel PM10 e nel PM 2,5 possono aggravare il processo di riscaldamento globale, accelerando di conseguenza i cambiamenti climatici.

Depositandosi sul terreno, sulle piante e sull’acqua, il PM può danneggiare l’ambiente, le colture agricole (compromettendo la crescita delle piante), e influenzare anche la qualità delle acque, rendendole meno salubri.

Come proteggersi da PM10?

Se i livelli di PM10 nell’aria sono particolarmente alti, per proteggere la nostra salute dovremmo evitare di trascorrere molto tempo in luoghi in cui vi sono elevati livelli di fumo e polveri, e chiudere porte e finestre per mantenere una buona qualità dell’aria.

Se sei preoccupato/a per la tua salute o soffri già di malattie respiratorie o cardiocircolatorie, consulta il medico curante ed esponi i tuoi dubbi, in modo da conoscere le strategie più efficaci per proteggere il tuo benessere.

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