Bottiglia di plastica
Plastica, più facile ed efficiente riciclarla in questo periodo fatto di lockdown e smart working. È quanto emerge da un’indagine condotta da RECOUP, un’associazione britannica dedita alla sensibilizzazione sull’inquinamento da materiali plastici e sul loro recupero. A quanto pare, la pandemia in corso e la permanenza forzata in casa ha generato una maggiore attenzione nei consumatori, più inclini al corretto smaltimento di questo inquinante.
[ghshortpost id=322689 title=”Coronavirus e smart working: come ridurre le spese di casa” layout=”post_inside”]
La ricerca in questione è stata pubblicata all’interno della UK Household Plastics Collection Survey, un report annuale relativo al riciclo di plastica all’interno del Regno Unito.
La pandemia da coronavirus ha certamente alimentato la domanda di plastica a livello mondiale. Non solo per la necessità di dotarsi di dispositivi di protezione, come mascherine e guanti, ma anche perché i consumatori tendono a preferire prodotti confezionati, poiché considerati più sicuri. Eppure, nonostante questo aumento, i cittadini britannici hanno riscoperto durante il lockdown il desiderio di dedicarsi al corretto riciclo.
Tra marzo 2019 e lo stesso mese del 2020, il tasso di riciclo e riutilizzo della plastica in ambito domestico è aumentato del 2%. Una percentuale che può apparire esigua, eppure emerge un importante trend. A partire da aprile, ovvero nella prima ondata della pandemia da coronavirus, vi è stata un’impennata nella corretta raccolta differenziata dei rifiuti: il 59% in più per le bottiglie, il 33% per le confezioni, il 7% per le pellicole alimentari e il 39% per le altre tipologie di rifiuti plastici. Un trend confermato anche dai centri cittadini per la raccolta e lo smaltimento della plastica, che hanno visto un 20% in più di riciclo rispetto all’anno precedente.
Merito di questo risultato sarebbe proprio del lockdown e dello smart working. Rimanendo in casa, e avendo più tempo a disposizione, le persone si accorgono effettivamente quanta plastica siano solite consumare in una giornata. E, di fronte a un ammontare così elevato, optato per una maggiore attenzione:
Con sempre più persone costrette a casa, e molte altre che hanno cambiato il loro modo di lavorare nel 2020, i primi dati suggeriscono che quando le persone possono approfittare di un accesso più semplice al riciclo decidono di fare la cosa giusta.
È però importante che queste nuove e virtuose abitudini vengano mantenute anche dopo la pandemia, quando le persone torneranno in ufficio e avranno quindi meno tempo da dedicare al riciclo. Servizi più accessibili, punti di raccolta maggiormente diffusi, aiuti a livello domestico: tutto contribuisce a mantenere il passo sulla via della sostenibilità. Così ha spiegato Anne Hitch, Citizen & Stakeholder Engagement Manager di Recoup:
Non dobbiamo fallire nell’approfittare dell’opportunità che ci è stata data, dobbiamo continuare a coinvolgere i cittadini per aumentare ulteriormente i ritmi di riciclo, spiegando loro come, facendo un piccolo sforzo a casa, stiano enormemente riducendo l’inquinamento da plastica e garantendo il recupero di questo materiale. È cruciale che si faccia di tutto per mantenere e guidare questo comportamento più sostenibile, facendolo diventare la nuova normalità.