Plantari ortopedici, standard o su misura? Consigli per scegliere
I plantari ortopedici sono un valido aiuto per i problemi posturali e i dolori muscolari/articolari. Ecco come orientarsi per l'acquisto.
I plantari ortopedici sono dei dispositivi correttivi molto utili che consentono di bilanciare il peso corporeo durante la fase di appoggio del piede, da fermi o in cammino; un uso corretto di questo strumento permette di evitare problemi posturali, dolori muscolari e ossei di vari tipi. Fermo restando che il parere dell’ortopedico è imprescindibile prima di prendere qualunque decisione, ecco qualche consiglio per capire cosa offre il mercato e come orientarsi all’acquisto del plantare ortopedico corretto.
Più di una Soletta
Cos’è un plantare ortopedico? Sebbene somigli ad una soletta, in effetti è molto di più. Per capire questo concetto, tuttavia, bisogna partire da un assunto fondamentale: il piede è un sistema delicato e complesso, dotato di enorme resistenza e di capacità di adattamento, ma purtroppo non è indistruttibile. Ogni giorno è sottoposto a molte sollecitazioni, sia quando camminiamo che quando siamo stazionari, e a lungo andare problemi fisici o cattive abitudini possono lasciare strascichi, produrre dolori o fastidi.
I piedi sono molto innervati, e contemplano un gran numero di recettori che interagisce di continuo col sistema nervoso centrale per fornire informazioni precise su posizione, pressione, temperatura e livelli di dolore (in quest’ultimo caso si parla di nocicettori). Se ossa e muscoli funzionano bene, l’input sensoriale esterno è in armonia con le informazioni che provengono dall’interno, e ciò si genera un lavoro coerente ed equilibrato delle articolazioni.
Quando tuttavia insorgono squilibri meccanici e posturali (che purtroppo non sono un problema a sé, ma spesso derivano da deviazioni come la scoliosi o la dismetria degli arti inferiori), il risultato è una serie di affezioni più o meno debilitanti come ad esempio:
- Piede Piatto (Sindrome Pronatoria): Nel bambino o nell’adulto, è una condizione clinica in cui il valgismo del calcagno, vale a dire lo spostamento verso l’esterno del retropiede, subisce un cedimento verso l’interno; ciò modifica la superficie d’appoggio e influenza la distribuzione ottimale dei carichi su tutto l’arto inferiore.
- Piede Cavo: Si tratta di una deformità anatomica che porta ad avere piedi con un arco plantare mediale eccessivamente alto. Ciò comporta una distribuzione del peso anomala che grava esclusivamente su tallone e zona anteriore, invece che sul trittico tallone, parte centrale esterna e parte anteriore.
- Alluce valgo: Deviazione laterale dell’alluce che provoca quel caratteristico dolore localizzato nel primo dito del piede.
- Metatarsalgie: Dolore nell’avampiede associato a un sovraccarico a livello delle testa metatarsale. In pratica, fa male tra le dita e il tallone.
- Sindrome di Morton: Sofferenza del cosiddetto terzo nervo digitale comune che che innerva il terzo e il quarto dito del piede, e che è causata da microtraumi cronici sul lungo periodo.
- Fasciti plantari, Tallalgie, Tallodinie, Fastidi al tendine d’ Achille: Patologie infiammatorie a carico rispettivamente della fascia di rivestimento della muscolatura della pianta del piede, del tallone e del tendine d’Achille.
- Infiammazioni Muscolo-tendinee: Infiammazioni che possono perfino bloccare a letto, come quelle al Tibiale Posteriore o Anteriore, tipiche degli sportivi.
Plantare Ortopedico: A Cosa Serve?
Senza entrare troppo nel tecnico, un plantare ortopedico serve a compensare (e quando possibile correggere) atteggiamenti posturali errati o patologici nel piede, nella caviglia e nelle strutture sovra-segmentarie (cioè ginocchi, anca, zona lombare e così via.). Sembra assurdo, ma in pratica un problema alla pianta del piede può indurre dolore cronico in metà del corpo.
L’uso di un plantare adeguato al proprio caso, tuttavia, permette di:
- Correggere una cattiva statica del piede.
- Alleggerire i punti di appoggio dolenti, redistribuendo in modo più naturale il peso.
- Compensare le lesioni prima, durante e dopo la guarigione.
- Correggere disequilibri statici (evidenti soprattutto quando si sta in piedi fermi) o dinamici (indicati per chi sta molto in piedi, o per chi fa attività sportiva) del piede.
Tipi di Plantari Ortopedici
Ovviamente, in questi casi non è possibile effettuare un’autodiagnosi. Bisogna ricorrere al parere di un esperto, vale a dire un ortopedico o un podologo che poi consiglierà anche un ben determinato tipo di plantare. Plantare che può essere fatto su misura o meno. Il vantaggio del primo è che calza a pennello e si adatta a perfezione alle esigenze dell’utente, ma d’altro canto costa molto di più. La spesa media è compresa tra i 180€ e i 450€ in base ai materiali e alla tecnologie impiegate.
In alternativa, è possibile acquistare un plantare ortopedico in base al numero di calzatura oppure in base al rapporto tra peso e lunghezza del piede; in questo caso i prezzi si aggirano in media tra i 10€ i 50€.
A seconda del problema da risolvere, si preferisce un materiale piuttosto che l’altro; in genere, tra i materiali più usati c’è sicuramente il lattice, ma spesso vengono adoperati con successo anche sughero, la costosa fibra di carbonio o diversi materiali termoformabili.
In ogni caso, dopo qualche mese d’uso, non sarebbe una cattiva idea fare una capatina anche dall’osteopata, per verificare lo stato della postura e gli eventuali miglioramenti nell’appoggio fatti nel tempo.