Piperina: caratteristiche e proprietà curative
La piperina è un alcaloide contenuto nel pepe nero, noto per le sue attività termogeniche e antiossidanti: ecco tutte le proprietà e le controindicazioni.
È balzata da qualche tempo alle attenzioni dei consumatori, complici anche le grandi discussioni che la vedono protagonista sul Web. La piperina, un alcaloide contenuto all’interno del pepe nero, viene da più fronti elogiata per le sue proprietà utili alla salute e al benessere. Ma quali sono le caratteristiche principali di questo composto, quando può risultare effettivamente indicato e, invece, quali gli usi sconsigliati?
Prima di procedere, è utile sottolineare come anche i rimedi naturali possano presentare controindicazioni o effetti avversi. Pertanto, prima di procedere all’assunzione di prodotti o di integratori a base di piperina, è necessario consultare il parere del proprio medico curante, anche in relazione alle proprie condizioni di salute.
Piperina: definizione e proprietà
Così come suggerisce il nome, la piperina è un alcaloide contenuto nel Piper nigrum, ovvero il comune pepe nero. Si tratta di una sostanza dall’aspetto cristallino, a volte tendente al giallo, dal sapore decisamente amaro, nonché riconoscibile: la piperina, infatti, è la principale responsabile del gusto piccante del pepe. In quello nero è contenuta in abbondanza, dal 5 all’8% del peso, e viene normalmente assunta con il consueto consumo della spezia o, in alternativa, tramite integratori e altri prodotti.
Isolata per la prima volta nel 1820 da Hans Christian Ørsted, un chimico danese dell’Università di Copenaghen, la piperina è stata a lungo studiata e analizzata, per via dei suoi effetti sull’organismo. Non a caso, le caratteristiche del pepe nero sono già note sin da tempi antichissimi, tant’è che fanno anche parte del compendio delle conoscenze secolari legate alla tradizione ayurvedica.
Così come gran parte delle sostanze piccanti, la piperina manifesta una forte attività termogenica, ovvero utile all’accelerazione del metabolismo nonché per bruciare i grassi. Aumenta quindi la produzione di saliva e delle secrezioni gastriche, stimola il transito intestinale aiutando l’assorbimento delle sostanze nutritive e, ancora, manifesta delle attività antiossidanti, ideali per contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
Piperina: benefici curativi e controindicazioni
Considerate le caratteristiche tipiche della piperina, accennate nel paragrafo precedente, negli anni sono stati evidenziati diversi effetti benefici per l’organismo, così come alcune controindicazioni.
Innanzitutto, data la sua azione termogenica, la piperina può essere utile per agevolare il dimagrimento, purché la sua assunzione avvenga sempre su parere di dietologi e altri specialisti. Uno studio condotto nel 2012, realizzato da un gruppo di ricercatori coreani, ha evidenziato come non solo la piperina stimoli un metabolismo più veloce, ma anche rallenti la formazione di nuove cellule adipose. Questo perché l’alcaloide accelera la secrezione dei succhi digestivi – pancreatici, dello stomaco e intestinali – velocizzando la digestione dei cibi. Sempre dal punto di vista digestivo, pare che questa sostanza migliori il transito intestinale, soprattutto nei casi di stitichezza dovuti a un apporto carente di fibre, agevolando l’assorbimento di alcuni principi nutritivi contenuti nei cibi, tra cui il betacarotene.
Sembra abbia quindi effetti nel stimolare la produzione di melanina, di conseguenza agevola l’abbronzatura, mentre studi preliminari ipotizzano possa avere effetti sul tono dell’umore, poiché aumenterebbe la neurotrasmissione di dopamina e serotonina. Infine, manifesterebbe dei blandi effetti antiossidanti, utili per contrastare l’invecchiamento cellulare, i radicali liberi e alcune problematiche connesse. Come già anticipato, si tratta di evidenze preliminari, che pertanto richiederanno ulteriori approfondimenti scientifici.
L’assunzione di piperina tramite il normale consumo di pepe nero, fatta eccezione per intolleranze personali, non dovrebbe rappresentare un problema, anche perché l’uso di questa spezia in cucina è assai ridotto in quantità. In ogni caso, l’alcaloide presenta controindicazioni precise, in particolare tramite l’assunzione di integratori data la concentrazione più alta, ed è quindi sconsigliata ai pazienti affetti da gastrite, reflusso gastroesofageo e ulcere, per via dell’aumento dei succhi gastrici, nonché a chi soffre di emorroidi, disturbi cardiocircolatori e ipertensione. Per questo motivo, non è mai indicato il fai da te nel suo ricorso, bensì è necessario consultare il parere del medico.