Le piogge acide – cosa sono e le loro conseguenze le approfondiamo sotto – sono una minaccia abbastanza preoccupante per l’ambiente: costituiscono un fenomeno causato principalmente dalle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera. Ma quando si verificano, e quali sono i loro effetti sull’uomo (e non)? In questo articolo ci preoccupiamo di analizzare l’argomento a partire dalla loro composizione chimica e dalle cause.
Con il termine piogge acide si intende “il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e precipitazioni a composizione acida (Zanichelli)”. E’ qualsiasi forma di precipitazione recante quindi componenti acide che cadono sul suolo dall’atmosfera in forme umide. Per essere definite tali, le piogge acide devono presentare un PH minore di 5. Valore che, invece, in condizioni normali sarebbe compreso fra 5 e 6,5. Da cosa sono composte è presto detto: contengono anidride solforica per circa il 70%. Questa, reagendo in acqua, dà vita ad acido solforico. Il rimanente 30% della loro composizione è costituita da ossidi di azoto. Tali piogge sono deposizioni acide umide che si verificano, appunto, tramite le precipitazioni (pioggia, neve, nebbia o grandine). Ciò non toglie, però, che la deposizione acida secca possa avvenire anche tramite una ricaduta di particelle.
Per comprendere meglio la composizione delle piogge acide dobbiamo ricorrere alla chimica. Esse si verificano quando il biossido di zolfo (SO2) e gli ossidi di azoto (NOX reagiscono con acqua, ossigeno e altre sostanze chimiche e formano acido solforico e nitrico. Questi due acidi si mescolano poi con acqua e altri materiali prima di cadere a terra. Solo una piccola parte di biossido di zolfo (SO2) e di ossidi di azoto provengono da fonti naturali (la vegetazione in decomposizione e i vulcani in eruzione in particolar modo ). La parte restante ha origine dalla combustione di combustibili fossili.
Quali sono gli effetti delle piogge acide? Passiamo ad analizzare i più significativi.
Non c’è modo di riconoscerle ad occhio nudo: le molecole acide diffuse nell’atmosfera che vengono catturate e finiscono per cadere sul fuoco, sono rilasciate da piogge, neve, grandine, nebbie e rugiade. Esattamente le precipitazioni nelle quali siamo abituati ad imbatterci frequentemente.
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