Pinguini: coppia omosessuale adotta un cucciolo
Una coppia omosessuale di pinguini ha adottato un cucciolo, accudendolo con premura e attenzione: succede presso l'acquario di Valencia.
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Lieto evento per la nota coppia omosessuale di pinguini, ospitata presso l’acquario di Valencia e divenuta famosa sui social negli ultimi mesi. Electra e Viola, due femmine di pinguino antartico, da tempo condividono la loro vita insieme. E ora sono diventate mamme, grazie all’adozione di un piccolo e tenero cucciolo.
A confermarlo è la stessa struttura spagnola, pronta ad assecondare le necessità della coppia. Da qualche tempo, infatti, gli addetti dell’acquario avevano notato un cambiamento nel comportamento di Viola ed Electra, pronte a costruire un nido con alcune rocce recuperate dal loro recinto. I pinguini avevano così espresso il loro desiderio di maternità e lo staff del centro ha deciso di accontentare la coppia, offrendo loro un uovo fertilizzato.
Le due mamme hanno covato a lungo l’uovo, adottando il futuro nato senza remora alcuna, e lo scorso 17 agosto il piccolo è finalmente venuto al mondo. Electra e Viola si stanno dimostrando particolarmente premurose nei confronti del nuovo nato, alternandosi nella cura e proteggendolo con grande dedizione.
Lo stesso acquario ha spiegato come siano moltissime le coppie omosessuali nel regno animale e, in particolare, come i pinguini siano in grado di sviluppare delle vere e proprie identità “genderless”:
Sebbene le coppie omosessuali siano comuni in più di 450 specie, questa è la prima famiglia gay dell’acquario. L’omosessualità è decisamente comune fra i pinguini, ma ciò che rende questa coppia degna di nota è la possibilità di covare un uovo. È completamente naturale per i pinguini sviluppare delle identità genderless.
L’acquario di Valencia è noto per i suoi programmi di ripopolamento e conservazione di molte specie marine, tra cui anche i pinguini. Da anni la struttura sta ottenendo grandi risultati sull’accoppiamento e la riproduzione di questa specie in cattività.
Fonte: New York Post