Insalata in idrocoltura
Quali sono le piante più adatte all’idrocoltura? Questa tecnica di coltivazione è decisamente innovativa, poiché permette di ottenere una crescita rigogliosa sia di piante ornamentali che da orto semplicemente ricorrendo ad acqua e argilla espansa. Non si utilizza quindi il terriccio, con il vantaggio di ridurre gli sprechi idrici e anche gli attacchi dai parassiti. Non tutte le specie si adattano però all’idrocoltura e, di conseguenza, è necessario scegliere in modo oculato quali varietà coltivare.
Come facile intuire, considerando le centinaia di specie ornamentali e da orto oggi esistenti, è molto difficile creare una lista esaustiva. Di conseguenza, in caso di dubbi o per specifiche richieste, il consiglio è quello di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, qualche utile indicazioni.
Così come già accennato, sono molte le piante che si adattano facilmente all’idrocoltura, una modalità di coltivazione che non fa uso del classico terriccio. I vegetali sono infatti adagiati in apposite coppie di vasi e le radici immerse direttamente in acqua, mentre un substrato di palline di argilla espansa aiuta la coltivazione a sorreggersi. Nell’ottica di progettare un piccolo spazio dedicato all’idrocoltura, in balcone oppure in giardino, quali varietà scegliere?
Senza troppe sorprese, le piante acquatiche rappresentano la famiglia che meglio si adatta all’idrocoltura. La ragione è presto detta: queste specie sono già abituate a crescere in acqua, sia sviluppando le radici sui fondali sabbiosi o argillosi dei corsi d’acqua, che con radici in sospensione.
Fra le tante specie oggi disponibili, non si può non citare il classico papiro, così come il giunco. Come gli esperti di giardinaggio sanno, queste due specie crescono senza troppi problemi in acqua e non hanno bisogno di eccessivi interventi di manutenzione. Seguono poi la Carex pendula, perfetta anche per realizzare piccoli tappeti verdi, così come i gialli iris d’acqua, la splendida Lobelia cardinalix con i suoi caratteristici fiori rossi, quasi tutte le varietà di ninfa, la rosa del Nilo e molte altre ancora.
Allo stesso tempo, l’idrocoltura si presta perfettamente alla coltivazione di numerose specie d’appartamento, in particolare quelle a grandi foglie verdi oppure di origine vegetale. Queste ornamentali sono anche note per il loro effetto benefico sugli ambienti domestici, poiché trattengono gran parte degli inquinanti presenti in casa. Ma quali scegliere?
Le piante grasse – dette anche piante succulente – sono molto amate dagli appassionati di giardinaggio. Non solo per le loro incredibili forme, ma anche e soprattutto per la loro incredibile resistenza. Richiedono pochissima acqua, possono resistere a lunghi periodi di siccità e, fatto non meno importante, non richiedono un terriccio estremamente ricco di sostanze nutritive. Tutte proprietà che le rendono delle candidate ideali per l’idrocoltura, soprattutto se l’obiettivo primario è quello di ridurre gli sprechi idrici.
A questo scopo, quasi tutte le varietà oggi più gettonate possono adattarsi all’idrocoltura: la gran parte dei cactus, l’aloe vera, l’agave, il sedum, l’echeveria, l’albero di giada e molti altri ancora.
Infine, uno sguardo anche alle tante varietà da orto che possono adattarsi facilmente all’idrocoltura. Questo sistema si rivela particolarmente efficace per chi vuole realizzare un piccolo orto verticale, magari approfittando di un piccolo spazio in balcone, date le dimensioni ridotte che richiede per la coltivazione.
Innanzitutto, quasi tutte le erbe aromatiche – dal prezzemolo al coriandolo, dal rosmarino al timo – possono essere coltivate direttamente in acqua e argilla espansa. Anzi, rilasciano proprio in acqua delle sostanze nutritive che si riveleranno utili ad altre specie. Dopodiché, si possono elencare le principali specie a grande foglia verde, in particolare cavoli e insalate, dalla lattuga iceberg al radicchio, passando per il radicchio cappuccio e romano, le biete da costa, il pak-choi e molti altri ancora. Spazio anche a pomodori e melanzane, purché l’acqua sia arricchita di sufficienti nutrienti, mentre più complessa – per non dire impossibile – è la coltivazione di tuberi e radici come patate e carote. Queste ultime, come facile intuire, richiedono di essere immerse nel terriccio per poter crescere.