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Pianta di mora: come coltivarla in vaso e in giardino

La pianta di mora può rappresentare un'alternativa originale per la coltivazione in vaso e in giardino, sia per i suoi gustosi frutti che per la sua bellezza, come varietà ornamentale. Arbusto spinoso e resistente, questa pianta si caratterizza per moltissimi rami e per una crescita fino a 5 metri, quando le condizioni risultano ottimali. Ma come coltivarla in modo efficace, sia per ottenere una bellissima fioritura che un gustoso raccolto?

Pianta di mora: come coltivarla in vaso e in giardino

Fonte immagine: Pixabay

Coltivare una pianta di mora può rappresentare un’idea certamente originale per arricchire il giardino o, ancora, per abbellire un piccolo spazio in balcone. E non solo per i gustosi frutti che questo vegetale offre in abbondanza, ma anche e soprattutto per la sua bellezza. La pianta di more è infatti ideale anche come semplice varietà decorativa.

Di norma, la crescita di questa pianta è spontanea su gran parte del territorio italiano. Ma come coltivarla in vaso e in giardino, per ottenere un ottimo raccolto oppure rendere più colorato uno spazio verde?

Prima di cominciare, è bene sottolineare come la pianta di mora – similmente a quel che avviene per gli altri frutti di bosco, quindi abituati a climi mediamente umidi e ombreggiati – potrebbe non adattarsi alle temperature di diverse zone dello Stivale.

Per questo, è utile chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per verificare la compatibilità della coltivazione con il clima tipico del proprio luogo di residenza. Di seguito, tutte le informazioni utili.

Pianta di more: cosa è

Rovo comune

La pianta di more non è altro che il cosiddetto rovo comune, ovvero il Rubus ulmifolius: si tratta di una pianta spinosa appartenente alla famiglia delle Rosacee. Questo vegetale è noto soprattutto per i suoi frutti – le omonime more – da tempo immemore inserite nell’alimentazione umana.

Non è ben nota l’origine di questa pianta, tuttavia le analisi storiche hanno permesso di rintracciarne la presenza sin da tempi antichissimi, in particolare in Europa, Nordafrica e Medio Oriente.

La pianta è un arbusto perenne, con altezze che possono raggiungere i 5 metri in condizioni ottimali di crescita, e si caratterizza per i suoi numerosi fusti spinosi. Questa peculiarità rappresenta una strategia di adattamento del vegetale, in grado così di tenere lontano vari animali che potrebbero danneggiarne i frutti.

Per quanto perenne, la pianta è comunque semicaducifoglia: durante l’inverno, infatti, perde una buona parte delle sue foglie. Queste ultime sono ovali, di colore verde scuro e presentano un margine seghettato, nonché una superficie leggermente villosa.

L’arbusto produce anche dei caratteristici fiori, a cinque petali e cinque sepali, di colore bianco o rosaceo. Come noto, il Rubus ulmifolius produce regolarmente dei frutti: si tratta di piccole drupe che giungono a maturazione tra agosto e settembre, di colore rosso, violaceo oppure nero a seconda del grado di maturazione.

Cosa si usa della pianta

Pianta di mora, dettaglio

La raccolta delle more, a uso alimentare, è solamente una delle tante applicazioni del Rubus ulmifolius. La pianta di more viene ad esempio coltivata per l’apicoltura, poiché il nettare dei fiori è molto gradito dalle api: se ne ricava così un caratteristico miele, dal sapore molto dolce e lievemente speziato.

Ancora, in alcune regioni d’Italia si raccolgono anche i germogli della pianta di more, che vengono consumati con olio, sale e limone, insieme ad altre erbe giovani della primavera. Con il medesimo arbusto, inoltre, si realizzano delle vistose siepi, che si colorano a ridosso con l’estate di pittoreschi fiori bianchi.

Per quanto riguarda le more, si consumano perlopiù i frutti freschi, poiché molto difficili da conservare a lungo. Tuttavia, è possibile ricavarne marmellate e confetture, gelatine, succhi e sciroppi.

Come coltivare la pianta di more

Data la sua natura rustica, dalla crescita perlopiù spontanea, la pianta di mora si presta facilmente alla coltivazione sia in vaso che in giardino. Tuttavia, per ottenere uno sviluppo sufficiente e un successivo raccolto rigoglioso, è necessario assicurare alla pianta alcune condizioni ideali di crescita.

Necessità della pianta

More rosse

Così come già accennato, per ottenere una pianta di mora rigogliosa e ricca di frutti, è necessario assicurare alcune precise condizioni all’arbusto:

  • Clima: la pianta predilige un clima mediterraneo, tendente al fresco. Per questa ragione, cresce in modo molto efficace nel Nord Italia – dove non teme particolarmente le gelate – mentre al Sud potrebbe non sempre adattarsi alle temperature troppo elevate. Non ama inoltre i luoghi molto ventosi, poiché le correnti possono facilmente spezzarne i rami;
  • Terreno: in quanto varietà rustica, la pianta di mora si adatta a qualsiasi tipo di terreno. Tuttavia, è utile scegliere un terriccio morbido oppure a medio impasto, possibilmente leggermente acido e molto drenante: l’arbusto non tollera infatti i ristagni d’acqua;
  • Esposizione: rispetto ad altre varietà di frutto di bosco, che prediligono un’elevata ombreggiatura, la mora non disdegna la luce del sole. È comunque necessario predisporre delle coperture, oppure scegliere una posizione in penombra, in quei luoghi dove le estati sono particolarmente soleggiate e afose;
  • Annaffiature: nelle stagioni meno calde, la pianta non ha bisogno di un apporto eccessivo d’acqua. Se coltivata all’aperto, possono bastare anche le comuni precipitazioni. In estate, soprattutto in luoghi più afosi, può essere utile procedere con un’annaffiatura a giorni alterni, preferendo la mattina oppure la tarda sera: in questo modo, si eviterà un’evaporazione troppo repentina dell’acqua.

Coltivazione in vaso e in giardino

More, macro

La pianta di mora può essere coltivata senza troppo sforzo sia in vaso che in giardino. Quest’ultima opzione rappresenta il suo approdo ideale, poiché l’arbusto tende a svilupparsi in modo vistoso sia in altezza che in larghezza. In vaso le dimensioni sono invece più contenute, così come anche i raccolti.

In ogni caso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e cocci, per aumentare il deflusso dell’acqua, dopodiché si dovrà riempire il tutto con del terriccio morbido oppure a medio impasto, leggermente acido e concimato con del fertilizzante organico quale il compost.

La pianta di mora può essere coltivata per seme, tuttavia questa modalità è poco diffusa perché altre si rivelano più efficaci. La prima è sicuramente la propaggine, molto semplice da realizzare e capace di sfruttare la naturale capacità dell’arbusto di moltiplicarsi.

Basta prendere un ramo della pianta madre, torcerlo senza però staccarlo del tutto dal resto dell’arbusto e interrarlo: in poche settimane crescerà un nuovo esemplare. In alternativa, si può procedere con la talea: è sufficiente tagliare un ramo di circa 30 centimetri, piantarlo direttamente nel terreno e annaffiarlo abbondantemente.

E se non si avesse a disposizione nessun esemplare da cui ricavare la talea o effettuare la propaggine? Fortunatamente, è possibile acquistare piantine già germogliate da trapiantare direttamente in dimora definitiva: il prezzo si aggira attorno ai 2 – 10 euro per esemplare, a seconda della qualità dei frutti.

Cura della pianta di mora nel tempo

Ma come si cura la pianta di mora nel tempo, come evitare che l’arbusto muoia? Si è già detto che questo vegetale è perenne, quindi tende a rifiorire ogni anno e a produrre nuovi frutti. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ad alcune condizioni che potrebbero danneggiarlo irrimediabilmente.

Potatura e concimazione

Pianta di mora

La crescita della pianta di mora è abbastanza veloce e molto rigogliosa e, quando gli spazi a disposizione sono ridotti, si può rendere necessaria una potatura. Per farlo, si procede con cesoie sterili e tagli obliqui, scegliendo i rametti secchi oppure quelli più esterni della pianta.

Allo stesso tempo, la pianta di mora non richiede una concimazione intensa, poiché si adatta perfettamente anche a terreni poveri, così come accade per moltissime varietà di rovo. Di tanto in tanto, può essere tuttavia utile arricchire il terriccio con del fertilizzante organico, come un compost molto sottile oppure del letame.

Riparo invernale e parassiti

Afidi

Come già accennato, la pianta di mora è capace di adattarsi alle temperature rigide dell’inverno, eppure potrebbe essere comunque utile proteggerla dalle gelate più intense di stagione. Per farlo, è sufficiente ricoprire l’arbusto con del telo di plastica, magari leggermente bucherellato per garantire una minima areazione alla pianta.

In merito ai parassiti, invece, la pianta non è particolarmente soggetta al loro attacco. Occasionalmente, si possono presentare ragnetti rossi e afidi, da combattere anche con rimedi naturali come aceto e olio di neem.

Bisogna invece prestare maggiore attenzione all’arrivo degli uccelli, che si nutrono dei frutti dell’arbusto: può essere utile proteggere la pianta con delle reti sottili o, ancora, posizionare nelle vicinanze uno spaventapasseri.

 

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