Petunie: come coltivarle

Consigli pratici per coltivare le petunie, degli splendidi fiori primaverili dai colori fra i più variegati: i consigli per la semina in vaso e in giardino.

Petunie: come coltivarle

Le petunie sono fiori dagli splendidi colori, spesso scelte per abbellire i balconi o le aiuole, data la loro crescita a cespuglio oppure a cascata. Dalla grande variabilità, completata da un’eleganza innata, come possono essere coltivate efficacemente in giardino oppure in vaso?

Come già anticipato, sono diverse le varietà di petunia che si possono coltivare: si differenziano fra di loro non solo per la colorazione, ma anche per la lunghezza del fusto e la grandezza dei fiori. Per questo motivo, prima di effettuare la coltivazione, è utile chiedere consiglio al proprio vivaio di fiducia, anche per scegliere la specie che meglio si adatta alla propria zona.

Cosa sapere prima di coltivare le petunie

Petunie viola
Fonte: Basket of hot pink and violet petunias via Shutterstock

La Petunia è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, la stessa di patate, pomodoro, tabacco e peperoncino. Originarie dal Brasile, sono ben diffuse in tutto il continente sudamericano, dove crescono anche spontaneamente formando degli splendidi cespugli.

La pianta si caratterizza per fusti dai 20 ai 60 centimetri, dotati di molte ramificazioni. Da queste prendono vita delle foglie ricoperte da peluria, di piccole dimensioni e dal verde intenso. Il fiore, dalla forma tubolare o a trombetta, si presenta normalmente con cinque petali morbidi, con colorazioni dal bianco al viola intenso, passando per il rosa, il lilla e tutte le altre gradazioni intermedie. Non capita di rado, inoltre, di notare degli esemplari con sfumature o striature, solitamente più scuri verso il loro centro. Le varietà disponibili, oltre 40, derivano spesso da ibridi e incroci, affinché le piante si adattino a esigenze diverse, dalla coltivazione in vaso all’abbellimento delle aiuole, passando per esemplari rampicanti oppure a cascata.

Il clima preferito è quello mediamente temperato, con temperature del terreno non inferiori ai 15 gradi: le petunie temono infatti sia le gelate improvvise che i colpi di calore troppo elevati. Prediligono comunque una lunga esposizione al sole, almeno per 6-8 al giorno, mentre tendono a non fiorire facilmente se mantenute in eccessiva ombra.

Il terreno ideale è morbido, friabile e altamente drenante, purché ricco di sostanze organiche. Per la coltivazione in giardino o in vaso, può essere quindi realizzato un mix di terriccio universale, sabbia e compost sminuzzato, ben mescolato affinché le radici rimangano sempre ben ossigenate. Utile sarà concimare il terreno per tutta la stagione, fornendo a cadenza mensile un letto di nuovo concime organico, di humus oppure sempre di compost. La richiesta d’acqua è poi importante: nelle stagioni più calde, e in assenza di fenomeni meteorologici rilevanti, le petunie dovranno essere innaffiate almeno ogni due giorni.

La semina avviene già dalla fine di febbraio, normalmente al chiuso per mantenere le piantine calde, per una fioritura che perdura per tutta la primavera. D’inverno, invece, la petunia cresce e fiorisce in serra, dove potranno essere riprodotte le condizioni climatiche tipiche di primavera ed estate.

Coltivazione in vaso o in giardino

Petunie in balcone
Fonte: A lot of Petunia in Alps via Shutterstock

La petunia può essere facilmente coltivata in vaso oppure in giardino, anche se la scelta fra queste modalità dipende molto dalla varietà di pianta a propria disposizione. La coltivazione avviene normalmente per semina, poiché si tratta di una specie che germina senza troppe complicazioni.

La predisposizione del vaso è molto importante. Si prediligono contenitori mediamente profondi, spesso anche a forma affusolata, per le varietà cespugliose. Per la crescita a cascata, utile per la decorazione di balconi e ringhiere, è invece più indicato un vaso rettangolare. Sul fondo si predispone un letto di cocci e ghiaia, affinché l’acqua possa drenare facilmente, quindi si riempie con del terriccio morbido e ben arieggiato, meglio se ricco di sostanze organiche.

Tra febbraio e marzo si effettua la semina a spaglio, meglio se ravvicinata così da aumentare l’effetto a cespuglio, in un terreno non inferiore ai 15 gradi di temperatura. I semi dovranno essere semplicemente ricoperti da un sottile strato di terriccio lievemente inumidito. Proprio per le necessità climatiche, normalmente questa operazione avviene al chiuso, per poi trasportare all’esterno la pianta al raggiungimento dei 10-15 centimetri d’altezza o, in alternativa, quando le temperature lo permettono. Per la coltivazione in giardino, di conseguenza, sarà utile sempre cominciare da un vaso e poi passare al trapianto durante la primavera inoltrata.

Come già ricordato, nei mesi più caldi l’annaffiatura sarà importante e, in caso di uno sviluppo eccessivo della pianta, si può pensare a un’opera di blanda potatura. Bisogna prestare attenzione anche ai parassiti, in particolare i ragnetti rossi e afidi.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Comprendere e ridurre la carbon footprint: le strategie pratiche per un impatto ambientale sostenibile
Ambiente

La nostra impronta di carbonio, anche detta carbon footprint, misura quanto impattiamo a livello ambientale. Si parla di emissioni di gas serra derivate dalle nostre attività quotidiane, come gli spostamenti o le nostre scelte alimentari. Ma con qualche utile consiglio possiamo rendere i nostri stili di vita più sostenibili, per sostenere l’inversione del temuto cambiamento climatico.