Peste bubbonica dalle marmotte, OMS: “Basso rischio”
Cresce la preoccupazione per la peste bubbonica in Mongolia, trasmessa dalle marmotte: l'OMS però rassicura, il rischio di diffusione è basso.
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Cresce la preoccupazione per la peste bubbonica riapparsa in Mongolia, forse dovuta al consumo di carne cruda di marmotta. Ma sulla questione interviene l’OMS, sottolineando come il rischio di diffusione dell’infezione nel resto del mondo sia decisamente basso.
I fatti sono ormai ben noti. Qualche giorno fa le autorità della provincia di Khovd hanno confermato due casi di peste bubbonica, imponendo la quarantena forzata a 146 persone. Secondo gli esperti, il contagio sarebbe avvenuto tramite il consumo di carne cruda di marmotta, in particolare le interiora dell’animale. Secondo la tradizione di alcune aree del Paese, infatti, il consumo di queste parti sarebbe consigliato per rinforzare l’organismo e godere di una buona salute.
Sebbene al momento non vi siano precise conferme sul collegamento tra peste bubbonica e marmotte, poiché tutte le verifiche del caso sono ancora in corso, gli esperti non hanno grandi dubbi. Lo scorso anno si era infatti verificato un caso analogo: una coppia di futuri genitori, di 38 anni, aveva contratto la temibile malattia consumando proprio interiora crude di questo animale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato di aver avviato un monitoraggio attento dei contagi, rassicurando però l’opinione pubblica. Secondo quanto riferito dagli esperti dell’OMS, infatti, il rischio di diffusione della peste sarebbe molto basso. Così ha spiegato la portavoce Margaret Harris:
La peste bubbonica ci accompagna da sempre, da secoli. Stiamo monitorando i casi in Cina. La gestione è buona. Al momento non consideriamo l’infezione ad alto rischio, ma continueremo a monitorarla attentamente.
Se identificata nelle prime fasi, la peste bubbonica è oggi curabile con dei cicli di potenti antibiotici. Conosciuta anche come la peste nera, questa infezione batterica ha decimato la popolazione mondiale in più di un’occasione, come ai tempi della “Grande Peste” nel 1600. In quell’epoca morirono più di 12 milioni di persone in Europa, mentre casi analoghi si sono verificati nel Diciannovesimo Secolo sia in Cina che in India.
Dalle pagine di BBC, anche Shanti Kappagoda – esperto di malattie infettive per Stanford Health Care – ha voluto rassicurare la popolazione:
Al contrario del quattordicesimo secolo, ora sappiamo come questa malattia si trasmetta. E sappiamo come prevenirla.
Fonte: BBC