Pasqua ebraica: cos’è, tradizioni e origini
La Pasqua ebraica, detta Pèsach, festività di otto giorni per ricordare la liberazione del popolo ebraico dall'Egitto: ecco date, origini e tradizioni.
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La primavera non rappresenta unicamente la stagione d’elezione per le celebrazioni della Pasqua cristiana, ma anche un momento importante per le persone di religione ebraica. È in questo periodo, solitamente nel mese di aprile, che viene celebrata la Pèsach, comunemente detta Pasqua ebraica.
Una festività, estesa per otto giorno, che ricorda la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto e l’esodo verso la Terra Promessa. Quali sono, di conseguenza, le origini e le tradizioni legate a questa festività e, soprattutto, quando verrà celebrata nel corso del 2021?
Pasqua ebraica: cos’è, tradizioni e origini
Pèsach: date 2021 e origini
Così come già accennato, la Pèsach – o Pesah, comunemente detta Pasqua Ebraica – è una festività che ricorda la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto e l’esodo verso la Terra Promessa. Le celebrazioni durano per otto giorni – sette in Israele – dal venerdì sera fino al successivo sabato sera.
La Pèsach, parola ebraica tradotta in italiano come “passaggio”, viene anche chiamata “Zman Cherutenu”, ovvero “tempo della nostra liberazione”. Con questa festività annuale, infatti, si ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, con l’attraversamento del Mar Rosso guidato da Mosè.
Le origini derivano dal Libro dell’Esodo, con la punizione voluta da Dio per gli egiziani tramite la morte dei loro primogeniti. Dio chiese al popolo di Israele di marcare gli stipiti delle porte con sangue d’agnello: vedendo il segno, sarebbe perciò “passato oltre”, risparmiando gli abitanti di quelle case.
Il termine Pèsach si riferisce proprio al “passerò oltre” di Dio e, non a caso, in lingue inglese la festività è identificata con la parola “Passover”. La ricorrenza inizia con la cena rituale nella notte tra il 14 e il 15 del mese Nisan del calendario ebraico che, per il 2021 in corso, corrisponde alla sera di sabato 27 marzo. Le celebrazioni proseguiranno quindi fino alla sera di domenica 4 aprile.
Pasqua ebraica: tradizioni in pillole
Sono moltissime le tradizioni che accompagnano gli otto giorni della Pèsach, una festività che viene soprattutto trascorsa in famiglia, come momento di unione ma anche di profondo raccoglimento. La prima sera della Pasqua ebraica, ad esempio, la persona più anziana chiede alla più piccola di ricordare l’intera storia della liberazione del popolo ebraico, dalle Dieci Piaghe d’Egitto sino all’attraversamento del Mar Rosso.
Secondo l’usanza, durante la festa della Pèsach non solo viene consumato unicamente pane azzimo, quindi non lievitato, ma viene escluso qualsiasi cibo sia sottoposto a lievitazione.
Questi alimenti non possono nemmeno essere conservati in casa, per questo nei giorni precedenti alla festività si effettuano delle profonde pulizie delle credenze e degli ambienti, per eliminarne ogni traccia. Questa necessità sembra sia legata al cibo che il popolo ebraico ha consumato durante l’Esodo: nel mentre della fuga dall’Egitto, non vi fu sufficiente tempo per far lievitare il pane.
Altra importante tradizione è quella del Seder: durante le prime due sere della Pèsach, si segue un ordine predefinito per il consumo dei cibi, tra preghiere e il racconto dell’intera storia della liberazione dall’Egitto. Il termine Seder, non a caso, significa proprio “ordine”.
Moltissimi sono gli elementi simbolici all’interno della cena, dalle verdure amare alla ciotola d’acqua salata per ricordare le difficoltà vissute dal popolo ebraico, passando per molti altri ancora. Come accennato in apertura di paragrafo, la celebrazione coinvolge soprattutto i bambini, con dei gesti e delle sequenze da osservare, affinché possano alimentare l’apprendimento e il ricordo.