Perché il cane rovista nella spazzatura?
Il cane ama rovistare nel secchio della spazzatura perché attirato da odori riconducibili al cibo: qualche trucco utile per evitare questo comportamento.
Innegabilmente il nostro cane ama rovistare nella spazzatura e nel cestino di casa, anche dopo un pasto succulento e abbondante. Le ragioni possono essere tante e diverse, come ad esempio la semplice curiosità, oppure la golosità che non abbandona mai il quadrupede d’affezione. L’ingordigia spesso lo spinge a mangiare più del necessario, fino a stare male. Ma gli studiosi sostengo che la trasformazione dei cani da lupi ad animali domestici ha imposto una modifica radicale delle loro abitudini, da cacciatori primordiali a pacifici abitudinari. La consegna degli avanzi del pasto quotidiano ha inciso sulla loro indipendenza, vincolandoli maggiormente alla routine umana.
In natura il lupo è in grado di sopravvivere per alcuni giorni senza cibo, magari per mancanza di prede o necessità di caccia. Il cane, invece, preferisce rovistare nell’immondizia, soluzione spesso necessaria per gli esemplari costretti alla vita randagia. Gli avanzi sono una serie di profumi e odori invitanti, che l’animale riconduce al nutrimento per placare la fame. Che siano a piede libero oppure in casa, i cani hanno imparato che scavare tra i rifiuti può produrre sorprese, sparpagliando di conseguenza il resto sul pavimento. Altri quadrupedi invece attingono alla pratica solo per attirare l’attenzione del proprietario, quindi è una richiesta d’interesse da parte del capobranco. Se per l’uomo cercare di togliere l’oggetto dai denti dell’animale è una necessità, per il cane questa pratica diventa gioco.
Come impedire che il cane rovisti nella spazzatura
Per evitare che Fido scavi tra l’immondizia di casa è possibile mettere in atto molti trucchi, ad esempio nascondendo il cestino sotto il lavello o all’interno di un armadietto. Nel caso il cane fosse in grado di aprire gli sportelli, risulterà utile fissarli con le chiusure classiche a prova di bambino. Se ciò non fosse possibile sarà indispensabile utilizzare contenitori a prova di apertura, vietati perciò cestini con sensori, con pedali da schiacciare per l’apertura o con coperchi facilmente estraibili. La struttura dovrà risultare ermeticamente chiusa, quasi sigillata.
Possibile coinvolgere un educatore che possa insegnare a proprietario e cane i comandi base da immagazzinare, come ad esempio il “lascia”. Se interiorizzato nel modo corretto permetterà al capobranco di impedire a Fido di scoperchiare la spazzatura, mettendo in atto il termine vocale solo nei pressi dell’oggetto di interesse. A ogni passaggio accanto al cestino senza nessun tipo di azione negativa il cane riceverà elogi, carezze e magari premi alimentari. In questo modo l’animale potrà associare l’azione positiva alla ricompensa. In situazioni più estreme c’è chi si avvale di rumori e spray da utilizzare come deterrenti, ad esempio l’attivazione di un suono o lo spruzzo di un getto d’aria al passaggio dell’animale nei pressi del cestino. In questi casi è bene interpellare il veterinario, in particolare se l’animale è comunque un essere timoroso e timido. Un rumore improvviso potrebbe spaventarlo e agitarlo, l’obiettivo è quello di educarlo a non rovesciare, il cestino non quello di terrorizzarlo. Nei casi più difficili e recidivi risulterà più facile spostare l’immondizia a distanza di sicurezza, magari in luogo non accessibile dal cane e a prova di zampa.