Il pellet è un combustibile ecologico?
Il pellet è un combustibile ecologico per riscaldare la casa? Sebbene sia considerato un materiale eco-sostenibile, in realtà il pellet impiegato nelle stufe e negli altri sistemi di riscaldamento può inquinare molto l'aria che respiriamo. Ma come scegliere il pellet più sicuro per la salute e per l'ambiente?
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Pensando alle stufe a pellet, quasi sempre diamo per scontato che si tratti di un sistema ecologico e sostenibile per riscaldare le nostre case. In fin dei conti, il pellet è un materiale naturale, e viene spesso realizzato utilizzando scarti della lavorazione del legname. Un po’ come gusci di noci, legna da ardere e cippato di legna, si tratta di un combustibile a biomassa, quindi cosa potrebbe mai esistere di più “green” del pellet?
In realtà le cose non stanno esattamente così. Come altre biomasse, anche il pellet inquina, ed è per questo motivo che in molti casi ne è vietato l’utilizzo.
In questo articolo vogliamo scoprire quanto è “ecologico” il pellet e qual è il legame tra stufe a pellet e presenza di polveri sottili in casa.
Quanto inquina il riscaldamento domestico?
Notoriamente, quello del riscaldamento domestico è considerato un settore a dir poco inquinante. Si stima che stufe e caminetti producano un gran numero di sostanze altamente nocive per l’ambiente, a cominciare dalle polveri sottili PM10 e dall’anidride carbonica o CO2.
Ma nello specifico quanto inquina la stufa a pellet? E qual è l’impatto di quei piccoli cilindretti che utilizziamo per combattere il freddo in inverno?
Diverse ricerche hanno constato che le emissioni di co2 del pellet sono relativamente basse, certamente molto inferiori rispetto a quelle di altri sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili. Esse si aggirano, infatti, intorno ai 30 kg di CO2eq/MWh.
Quanto inquina la stufa a pellet?
In generale, questi piccoli cilindri composti da segatura o trucioli di legno sono considerati un combustibile rinnovabile e sostenibile.
Tuttavia, bisogna ricordare che la combustione di questo materiale è responsabile dell’emissione di inquinanti come il già citato particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (Nox) e diossine.
Ciò non rappresenta un rischio solo per la salute di persone e animali, regolarmente esposti ad elevati tassi di inquinamento domestico, ma comporta un grosso problema anche per la salute del nostro pianeta.
La produzione di questi e altri gas serra, infatti, non fa altro che danneggiare ulteriormente la qualità dell’aria, andando ad alimentare il problema del riscaldamento globale e, di conseguenza, accentuando i già gravi cambiamenti climatici.
Qual è il pellet più ecologico?
Alla luce di quanto abbiamo appena visto, dunque, cosa potremmo fare per riscaldare le nostre case senza inquinare? La miglior cosa da fare, ove possibile, è senz’altro quella di usufruire del riscaldamento termico passivo, sfruttando in maniera eco-intelligente il calore che deriva da fonti naturali, a cominciare dal sole.
È inoltre importante investire in ottime porte e finestre isolanti, utili per prevenire spifferi e inutili dispersioni di calore.
Tornando alla scelta del pellet migliore, invece, vogliamo ricordare che il livello di inquinamento di questo combustibile dipende da almeno due fattori, ovvero dalla qualità di stufe e caminetti (questi dovrebbero essere di nuova generazione e sottoposti a regolare manutenzione) e dalla qualità del pellet.
Quest’ultimo dovrebbe appartenere alla categoria A1 (la più elevata e quella che offre la migliore resa energetica), dovrebbe essere a basso contenuto di ceneri e dovrebbe provenire da legname ottenuto in modo sostenibile.
Scegli sempre un pellet non trattato, che sia munito delle dovute certificazioni di sostenibilità ambientale, in modo da ridurre concretamente i livelli di sostanze inquinanti rilasciati nell’aria.
Fonti