Pavimenti in bambù: vantaggi e costi
Il parquet in bambù è sempre più popolare fra i consumatori: ecco le caratteristiche, i pregi e i difetti di questo materiale per la casa.
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Quando si acquista o si ristruttura un’abitazione, la cura della pavimentazione deve risultare una delle priorità. La scelta dei giusti materiali, infatti, influirà non solo sul senso di calore trasmesso dagli ambienti, ma anche sulle operazioni di pulizia e manutenzione, sui consumi della casa in ogni stagione, nonché sul risparmio energetico globale. Sempre più consumatori decidono di affidarsi a pavimenti in legno per abbellire la casa, tra cui l’intramontabile parquet, tuttavia non tutte le alternative possono risultare equivalenti. Di recente, il mercato ha espresso una certa attenzione nei confronti del bambù, un materiale vegetale resistente, duraturo e anche molto bello da vedere. Quali sono le sue principali caratteristiche?
Naturalmente, prima di optare per una pavimentazione in bambù, è necessario valutare a fondo le caratteristiche della casa, nonché il budget a propria disposizione, anche facendosi aiutare da professionisti di settore. Le informazioni di seguito riportate hanno unicamente un carattere illustrativo.
Pavimenti in bambù: perché?
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Così come già accennato, i pavimenti in legno stanno riscuotendo sempre più successo fra i consumatori, sia per l’acquisto della prima abitazione che per la ristrutturazione di un vecchio appartamento. Comprendere le ragione è molto semplice: oltre a risultare estremamente gradevole alla vista, le varie sfumature – dal legno più biondo a quello più scuro – aumentano la sensazione di calore dell’ambiente, rendendo gli ambienti più confortevoli. Inoltre, si tratta spesso di una scelta più sostenibile per l’ambiente, poiché questi materiali sono duraturi e possono essere facilmente riciclati dopo l’uso.
Pensando al legno sul pavimento, la prima immagine che balza alla mente è quella del classico parquet. Una scelta decisamente elegante e moderna, tuttavia non priva di qualche disturbo. La manutenzione del parquet richiede infatti molta attenzione, poiché spesso soggetto a graffi, macchie o cambiamenti di colore. Per ovviare a queste problematiche, di recente è stata introdotta l’alternativa del bambù: un vegetale altamente resistente, poco incline ai graffi e dalla facile gestione. E sebbene di norma abbia una colorazione più chiara rispetto al classico parquet, è possibile ottenere un effetto altrettanto elegante, sia optando per listelli di piccole dimensioni che dall’estensione più generosa.
Bambù sul pavimento: vantaggi e svantaggi
La scelta di un pavimento in bambù porta con sé numerosi vantaggi, così come qualche problematica, da valutare sempre in concerto con l’architetto o l’arredatore. Partendo proprio dai vantaggi, il primo è quello della sostenibilità: il bambù è infatti una graminacea a crescita spontanea e, rispetto al parquet in massello, non richiede quindi l’abbattimento di porzioni rilevanti di bosco e foreste. Un’attenzione all’ambiente che si esplica anche nella facile rigenerazione delle coltivazioni, nonché nell’elevata possibilità di riciclo.
Dal punto di vista più pratico, il bambù rappresenta l’alternativa ideale per chi non volesse spendere troppo in manutenzione, poiché molto più resistente ai graffi rispetto al classico parquet non trattato, nonché poco incline alle macchie oppure a scolorire nel tempo. È meglio però scegliere listelli ad alta densità, rinforzati poiché durino anche a lungo: in questo modo, la propria pavimentazione potrà durare per decenni senza grandissimi intoppi. Segue quindi una buona resistenza all’umidità, nonché una maggiore capacità fonoassorbente: un fatto da non sottovalutare in condomini oppure in abitazioni su più piani, affinché camminando non si generino fastidiosi rumori. Non a caso, il suono dei passi su questo materiale tende a essere più ovattato e ridotto, rispetto agli scricchiolii tipici di altre alternative in legno. Il bambù è quindi più elastico, maggiormente adattabile ad ambienti dalle forme irregolari, nonché più resistente sia alle fiamme.
Sebbene per il consumatore finale questa alternativa non presenti grandi svantaggi, così non avviene in ambito industriale: si deve comunque ricordare come, per quanto spontaneo, il bambù abbia una crescita molto lenta, pertanto la disponibilità potrebbe essere più limitata. Sul fronte del prezzo, non esistono enormi differenze rispetto al più classico legno, anche se in alcuni casi il bambù potrebbe addirittura risultare più economico.