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Paura di volare: consigli e rimedi naturali

La paura di volare è una fobia particolarmente comune, che può limitare le necessità di spostamento dell'individuo: alcuni consigli e rimedi naturali.

Paura di volare: consigli e rimedi naturali

La paura di volare è una fobia particolarmente comune. E i suoi effetti son ben più diffusi a ridosso delle vacanze, come nei periodi estivi, quando si è più inclini a prenotare un viaggio in direzione di qualche meta lontana ed esotica. Da cosa deriva il terrore di prendere l’aereo ed esistono dei rimedi naturali per contenerne gli effetti?

Conosciuta anche come aerofobia oppure aviofobia, la paura di volare colpisce gran parte della popolazione, tanto che si stima ogni individuo abbia provato le tipiche sensazioni di disagio almeno una volta nella vita. Sebbene di stime ufficiali non ve ne siano, pare che almeno il 50% della popolazione mondiale sperimenti ansia e agitazione durante un viaggio aereo, anche se solo per una più ridotta percentuale si tratta di un disturbo patologico. Di seguito, cause e possibili rimedi.

Paura di volare: perché

Paura di volare
Frightened businessman standing on edge of the wing via Shutterstock

Nonostante le evidenze statistiche dimostrino come gli incidenti aerei siano un’eventualità rarissima, a differenza invece di automobili e motocicli, il volo rimane per molti un tabù. Il fatto di essere sospesi a oltre 10.000 metri d’altezza, così come un’immaginario collettivo catastrofico spesso alimentato da dicerie o produzioni cinematografiche, rendono l’aereo un mezzo poco sicuro agli occhi del preoccupato viaggiatore. Si teme di poter cadere, di non riuscire a salvarsi da uno schianto, di finire dispersi negli abissi dell’oceano. Per quanto la realtà smentisca queste convinzioni, come in tutte le fobie razionalità e statistica vengono accantonate per lasciar spazio a una lunga serie di sintomi, spesso decisamente invalidanti per il soggetto che le prova. E i gradi sono differenziati, si va dalla blanda agitazione al vero e proprio attacco di panico, con sudorazione eccessiva, tachicardia, difficoltà di respirazione, sensazione di morte imminente, perdita dei sensi e collasso.

Così come i sintomi provati sono differenziati, anche il grado di paura varia a seconda dell’individuo. Limitare il disturbo alle semplici vertigini, tuttavia, non sarebbe corretto: molti soggetti non sono spaventati dal vuoto, ma da altri fattori: la claustrofobia nel dover rimanere per molto tempo in un ambiente chiuso, l’ansia sociale nello stare a contatto con altri viaggiatori per diverse ore, il timore di perdere il controllo, di non poter resistere privati dal vizio del fumo, dei propri comfort e molto altro ancora. Queste condizioni determinano diversi gradi di gravità, capaci di limitare fortemente la vita del paziente che ne soffre:

  • Grado lieve: il soggetto prova ansia e preoccupazione per il volo, ma non limita le sue necessità di viaggio. Durante il tragitto, però, è molto probabile che rimanga in costante allerta, accumulando quindi stress che potrebbe incidere sulla qualità di una successiva vacanza o di un breve trasferimento di lavoro;
  • Grado intermedio: si prova una paura mediamente intensa e, per questo motivo, si limitano i viaggi aerei solo quando strettamente necessario. Può capitare che il soggetto si imbatta in forte agitazione o attacchi di panico durante il volo, comunque di durata generalmente breve e transitoria;
  • Grado massimo: l’individuo è talmente spaventato dalla possibilità di salire su un velivolo, tanto da evitarne il ricorso anche quando necessario. In questo gruppo si annovera sia chi non ha mai effettuato un viaggio aereo, quindi coloro turbati da fantasie o dicerie altrui, e chi invece ha già alle spalle dei viaggi e non ha intenzione di ripeterli date le crisi passate. In questo caso, i comportamenti di vita vengono fortemente limitati: si scelgono mete di viaggio unicamente vicine, raggiungibili in auto o in treno, o si rifiutano posizioni di lavoro che richiedono spostamenti continui.

Il trattamento della fobia varia da persona a persona e, nella maggior parte dei casi, non può prescindere dal consulto con uno specialista. Di seguito, alcuni rimedi che potrebbero essere utili nel ridurre i sintomi, da confrontare però con il proprio medico curante e da non abbinare mai ad altri ansiolitici o antidepressivi prescritti dal proprio psichiatra, perché ne potrebbero aumentare gli effetti.

Psicoterapia e rimedi naturali

Psicoterapia
Female psychologist consulting mature man during psychological therapy session via Shutterstock

Il trattamento d’elezione per la paura nel volo è quello psicoterapico: in particolare, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha mostrato buoni risultati nell’aiutare il soggetto a superare la propria paura, esponendolo progressivamente all’evento temuto e normalizzando la situazione di viaggio che andrà a vivere. Per questo motivo, prima di tentare la strada dei rimedi casalinghi, è sempre meglio vagliare il parere di uno specialista: la soluzione potrebbe essere più semplice rispetto a quanto davvero temuto.

Qualora si desiderasse approfittare dell’aiuto di un rimedio naturale, data la facoltà di alcune piante di avere un blando potere calmante o sedativo, le proposte non mancano. Con le doverose avvertenze: questi prodotti non vanno utilizzati in abbinato a farmaci ansiolitici, antidepressivi, sonniferi o barbiturici già prescritti dal medico – ne aumentano gli effetti, anche con conseguenze gravi – e vanno sempre tenute in considerazione le loro controindicazioni e i possibili effetti collaterali. Non ci si dimentichi, inoltre, come può essere difficile la somministrazione durante il volo, poiché le normative di aeroporti e compagnie aeree potrebbero impedire di portare a bordo flaconi, blister e quant’altro. Tra i tanti la passiflora, grazie al suo potere ansiolitico, ma anche camomilla, valeriana e melissa.

Non si sottovaluti anche l’aiuto delle tecniche di rilassamento muscolare, così come la meditazione e l’agopuntura. Negli Stati Uniti, inoltre, negli ultimi tempi sono molto in voga viaggi organizzati con il supporto di un terapeuta, in cui piccoli gruppi di pazienti vengono accompagnati durante il volo, entrano in cabina di pilotaggio, dialogano con i piloti e razionalizzano i loro timori. L’esposizione guidata è efficace nel ridurre paure e pregiudizi che la realtà andrà a smentire.

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