Greenstyle Ambiente Animali Pappagallo: quale razza scegliere per casa? [FOTO]

Pappagallo: quale razza scegliere per casa? [FOTO]

Il pappagallo è un animale molto apprezzato, ma alcune razze sono più adatte a stare in ambienti domestici. Ecco che cosa dobbiamo sapere.

Pappagallo: quale razza scegliere per casa? [FOTO]

Fonte immagine: Pixabay

Prima di decidere di convivere con un pappagallo, è bene avere qualche nozione su questo animale. La gestione può essere non facile, soprattutto per chi si trova alle prime esperienze con questi volatili. Inoltre bisogna considerare che ci sono parecchie razze di pappagalli con caratteristiche particolari anche per quanto riguarda il carattere. Quindi prima di rispondere alla classica domanda “quale razza di pappagallo scegliere per casa”, andiamo a fare qualche piccola considerazione.

“Pappagallo” è un termine generico per indicare diverse specie di uccelli esotici dalle penne multicolori. I pappagalli fanno parte dell’ordine dei Psittaciformi: sono uccelli neorniti suddivisi in quattro famiglie. Sono originari soprattutto dell’America meridionale, dell’Africa, dell’Australia e della Nuova Zelanda. Questa è la classificazione scientifica dei pappagalli:

  • Dominio: Eukaryota
  • Regno: Animalia
  • Sottoregno: Eumetazoa
  • Superphylum: Deuterostomia
  • Phylum: Chordata
  • Subphylum: Vertebrata
  • Superclasse: Tetrapoda
  • Classe: Aves
  • Sottoclasse: Neornithes
  • Ordine: Psittaciformes
  • Famiglie:: Cacatuide, Psittacidae, Psittaculidae e Strigopidae

Pappagallo: elenco delle principali razze

Ara rossa
Fonte: Pixabay

Questo è un elenco dei principali pappagalli suddivisi per famiglia:

Cacatuidae

  • Cacatua delle palme
  • Cacatua nero (codarossa, beccolungo, codagialla, lucente, beccocorto…)
  • Galah o Cacatua rosa
  • Corella (beccolungo, occidentale, minore)
  • Cacatua bianco
  • Cacatua crestagialla, crestazolfo, occiazzurri, crestasalmone
  • Calopsitta

Psittacidae

  • Pappagallo cenerino
  • Ara glauca, giacinto, indaco
  • Ara di spix
  • Ara ararauna o ara gialloblu
  • Ara macao o ara scarlatta
  • Ara dal collare
  • Ara testablu
  • Ara aliblu
  • Parrocchetto dorato, verde, golarossa, mascherato
  • Parrocchetto monaco
  • Amazzone

Psittaculidae

  • Rosella
  • Parrocchetto dal groppone rosso
  • Iori
  • Iorichetto
  • Pappagallo dei fichi
  • Pappagallino ondulato o parrocchetto ondulato o cocorita

Strigopidae

  • Kaka
  • Kea
  • Kakapo

Pappagallo: l’Ara

Pappagallo, Ara ararauna
Fonte: Pixabay

Caratteristiche

Con il termine di ara si intende un genere di uccelli della famiglia Psittacidae. Sono pappagalli dalle grandi dimensioni, con code lunghe e ali lunghe. Il piumaggio ha colori vivaci e in generale questi pappagalli hanno una zona di cute nuda intorno agli occhi. Maschi e femmine sono simili come colori. Anche i piccoli sono uguali agli adulti, forse solo con i colori un po’ più spenti. Quando senti parlare di pappagallo blu o pappagallo rosso, probabilmente ci si riferisce a loro.

Come dimensioni variano dai 46 ai 95 cm e come peso dai 285 ai 1700 grammi, dipende dalla specie. Queste sono le principali specie di ara:

  • Ara ararauna: ara gialloblu
  • Ara glaucogularis: ara golablu
  • Ara militaris: ara militare
  • Ara ambiguus: ara verde
  • Ara macao: ara scarlatta
  • Ara chloropterus: ara rossoverde
  • Ara rubrogenys Lafresnaye: ara fronterossa
  • Ara severus: ara frontecastana

L’Ara ararauna (e anche altri pappagalli a dire il vero) per essere detenuta deve avere apposito documento CITES e deve avere l’anello inamovibile che testimonia il fatto che sia nata in cattività. Prima di decidere di prendere un’ara è sempre bene contattare anche i Servizi Veterinari dell’Asl di riferimento per venire a conoscenza di eventuali regolamenti in materia di detenzione di questi animali.

Alimentazione e salute

Come per la maggior parte dei pappagalli, l’alimentazione delle Ara si basa su semi e frutta (il becco viene usato per frantumarli). Tuttavia a seconda della specie e dell’età, la dieta può cambiare leggermente: i giovani hanno bisogno di più proteine e grassi rispetto agli adulti. A differenza di altri pappagalli, tendono a sopportare meglio maggiori quantità di grassi. È importante variare alimentazione basandola anche su alimenti freschi e non solo su prodotti commerciali. Mai dare solo dei semi secchi, soprattutto se di girasole. Questo perché potremmo causare gravi carenze.

Fra le malattie maggiormente descritte nelle Ara abbiamo:

  • lumps (cisti delle piume)
  • infezioni
  • proventricolite dilatativa

Carattere e gestione

Fra i pappagalli di grandi dimensioni da tenere in casa, l’Ara (soprattutto l’Ara ararauna) è uno dei più diffusi. Come carattere tende ad essere tranquilla e a legarsi particolarmente al suo proprietario. Le ara allevate artificialmente a mano e socializzate ed educate bene tendono ad essere molto intelligenti. Imparano facilmente parole e suoni insegnati. Occhio che la tonalità di voce può essere notevole: è importante tenere conto di questo fatto soprattutto per chi abita in appartamento.

Tuttavia è anche molto sensibile: soggetti stressati o non gestiti correttamente potrebbero manifestare problematiche comportamentali o anche sindrome da autodeplumazione.

Per quanto riguarda l’alloggio, servono spazi ampi soprattutto con le are di dimensioni maggiori. Bisogna avere spazio sufficiente per la voliera, ma attenzione: non è un uccello da tenere in gabbia tutta la vita. A proposito delle voliere, devono essere costruite con materiali atossici e in grado di resistere al potere distruttivo del becco di un’ara.

Pappagalli: gli Inseparabili

inseparabili
Fonte: Pixabay

Caratteristiche

Gli Inseparabili sono pappagallini del genere Agapornis, appartenenti alla famiglia Psittauculidae. Originari dell’Africa, il nome Inseparabili è stato dato nell’errata convinzione che solo loro formino coppie stabili nella vita. Invece questo è un comune denominatore di molte specie di pappagalli.

In generale gli Agapornis sono alti 13-17 cm e pesano sui 40-60 grammi. La livrea è verde e non è presente dimorfismo sessuale. Per conoscerne il sesso, esattamente come per le ara, è si fa il sessaggio per via endoscopica o il test del DNA sulla piuma.

Queste sono le principali specie di Inseparabili:

  • Agapornis canus: inseparabile del Madagascar
  • Agapornis pullarius: inseparabile a faccia rossa dell’Australia meridionale
  • Agapornis taranta: inseparabile ali nere o inseparabile d’Abissinia
  • Agapornis swindernianus: inseparabile dal collare nero
  • Agapornis roseicollis: inseparabile dal collo rosa
  • Agapornis fischeri Reichenow: inseparabile di Fischer
  • Agapornis personatus Reichenow: inseparabile mascherato
  • Agapornis lilianae Shelley: inseparabile di Shelley o inseparabile del Nyassa
  • Agapornis nigrigenis: inseparabile a faccia nera

Alimentazione e salute

Come alimentazione, anche l’Inseparabile si nutre di frutta, semi e verdura. Mai abbondare con i semi di girasole: contengono troppi grassi e poche vitamine, finiscono con il danneggiare il fegato. In commercio esistono prodotti industriali formati da miscele formulate appositamente per questi uccelli, ma è sempre meglio integrare con la corretta alimentazione fresca.

Le principali malattie degli Inseparabili sono:

  • autodeplumazione da stress o problemi comportamentali
  • ritenzione delle uova
  • portatori di virus dannosi per altri pappagalli (malattia emorragica virale da Poliomavirus e malattia del becco e delle penne da Circovirus)

Carattere e gestione

In generale gli Inseparabili vengono tenuti in coppia. È possibile detenerne anche uno da solo, ma ha bisogno di parecchie attenzioni. Tendono a vocalizzare parecchio, con strida acute, il che può risultare un problema se si vive in condominio. Inoltre solitamente non imparano a imitare la voce umana: se vuoi un pappagallo parlante, non prendere un Inseparabile.

Vanno alloggiati da soli, non insieme ad altri uccelli in quanto tendono a essere molto territoriali. La gabbia deve essere il più grande possibile: se non hai abbastanza spazio in casa, non prendere un Inseparabile. Anche in questo caso deve essere realizzata in materiale atossico. Idem dicasi per i posatoi: devono essere numerosi, di materiale che non ferisca le zampe e delle dimensioni adatte alla presa.

Non vanno tenuti isolati in una stanza: amano stare in compagnia della loro famiglia. Inoltre l’ambiente deve essere tranquillo, soprattutto quando dormono. Se ti stai chiedendo se puoi liberare gli Inseparabili per casa come si fa con i pappagalli di dimensioni più grandi, la risposta è sì, ma con riserva. La stanza deve essere ermeticamente sigillata, avvisando tutti di non aprire accidentalmente porte e finestre: ci metterebbe un nanosecondo a involarsi all’esterno.

Copri i vetri con le tende per evitare che ci vada a sbattere e togli di mezzo tutti i pericoli. Fra questi occhio alla tazza del water, a secchi pieni d’acqua, a caminetti, a fili elettrici e alla presenza di altri animali. Inoltre togli di mezzo oggetti preziosi o che non vuoi rovinare: il pappagallo potrebbe fare la pipì o defecare in qualsiasi momento e in qualsiasi punto della stanza. Quando è fuori dalla gabbia, l’Inseparabile deve essere tenuto d’occhio a vista. Letteralmente.

Pappagalli: il Cenerino

cenerino
Fonte: Pixabay

Caratteristiche

Fra i pappagalli più amati c’è anche il Psittacus erithacus, meglio noto come pappagallo cenerino. È un pappagallo di medie dimensioni della famiglia Psittacidae, originario dell’Africa centrale. La livrea è grigia con penne della coda rosse, mentre il becco è nero. Gli adulti possono essere lunghi fino a 33 cm, con apertura alare di 46-52 cm e peso di 400 grammi.

Anche in questo caso non vi è segno di dimorfismo sessuale. I giovani hanno un piumaggio uguale agli adulti, ma cambiano gli occhi: nei piccoli sono grigio scuro-neri, mentre negli adulti l’iride è gialla e la pupilla scura. Possono vivere anche 40-60 anni in cattività.

Come detenzione, si trova in appendice II del Cites: è permessa la detenzione solamente di cenerini allevati, non di soggetti di cattura.

Alimentazione e salute

I cenerini sono frugivori: si nutrono di frutta, semi e noci. Inoltre quando sono liberi in natura non è raro che mangino anche insetti e lumachine. In commercio esistono pellet appositi per loro che vanno integrati con frutta e verdura. Necessaria anche un’integrazione o una fonte di calcio.

Come malattie, sono particolarmente sensibili a:

  • malattia del becco e delle penne dei pappaglli (PBFD)
  • autodeplumazione di origine psicogena
  • sindrome della carenza di calcio

Carattere e gestione

Il cenerino viene considerata la specie di pappagallo più intelligente. Inoltre fra le diverse specie animali, è una delle più intelligenti. È un pappagallo che non solo può imparare a ripetere suoni e parole, ma che è in grado anche di associare a quelle parole un preciso significato e fare dei veri discorsi. Tuttavia questa capacità varia da soggetto a soggetto.

Si affeziona tantissimo alle persone: i cenerini allevati a mano sono molto docili. Però sono anche estremamente sensibili: se non gli si dedica loro la giusta quantità di attenzioni, possono manifestare problemi comportamentali.

Non è un animale che può passare tutta la sua vita in gabbia: deve trascorrere ogni giorno del tempo fuori, interagendo col proprio umano. Per tale motivo non è un pappagallo consigliato a chi è alle prime esperienze con questi animali o che ha poco tempo da dedicare loro.

Per quanto riguarda la gabbia, deve essere il più grande possibile con i necessari posatoi. Inoltre deve essere posizionata in una zona della casa in cui possa stare in costante compagnia con la propria famiglia (vietata la cucina). Quando liberati in una stanza, esattamente come descritto in precedenza, il locale deve essere posto in sicurezza. Porte e finestre devono essere ermeticamente chiuse, le tende devono essere tirate (altrimenti non vede il vetro e ci sbatte contro), non devono esserci pericoli come altri animali, secchi d’acqua pieni, caminetti, fili elettrici…

Cocorita

cocorita
Fonte: Pixabay

Caratteristiche

Altro pappagallino di piccole dimensioni molto diffuso nelle nostre case è la cocorita. Noto anche come pappagallino ondulato o parrocchetto ondulato, il Melopsittacus undulatus è un uccello che fa parte della famiglia degli Psittaculidi. Originari dell’Australia, sono pappagalli piccoli, di solito sono lunghi 15-20 cm e pesano 30-40 grammi. Come livrea, abbiamo le cocorite:

  • serie verde: sono dominanti, quindi se si accoppiano con un serie blu, se entrambi sono omozigoti, ecco che la prole sarà tutta serie verde (ma portatrice della serie blu)
  • serie blu: sono recessivi

A differenza dei pappagalli visti finora, in questo caso il dimorfismo sessuale è presente. Per distinguere fra maschi e femmine, bisogna vedere qual è il colore della cera del becco. I maschi hanno la cera blu-viola, mentre le femmine hanno la cera rosa o beige.

Alimentazione e salute

Come per tutti i pappagalli, è vietata una dieta basata solamente sui semi, soprattutto se di girasole. Sono troppo ricchi di grassi e privi di proteine, favoriscono lo sviluppo di obesità e carenze nutrizionali. L’alimentazione si fonda su mangimi pellettati commerciali creati su misura per le cocorite, abbinati a cibo fresco, come frutta e verdura. Attenzione però, soggetti adulti che hanno sempre e solo mangiato semi potrebbero decidere di non mangiare cibi freschi se non abituati da giovani.

Fra le malattie più comuni delle cocorite abbiamo:

  • tumori (rene, fegato, ali e becco)
  • infezione da rogna
  • muta francese
  • autodeplumazione

Carattere e gestione

La cocorita è un pappagallino intelligente e socievole. Può imparare a ripetere suoni e parole, ma rispetto ad altri pappagalli la pronuncia spesso non è precisa. È molto socievole, motivo per cui di solito si preferisce prendere una coppia. Può vivere da solo, ma in questo caso bisogna dedicargli molto tempo e attenzioni. Per quanto riguarda la detenzione in gabbia, valgono le cose dette finora per le altre specie. Amano molto volare, motivo per cui adorano farsi qualche giretto per la stanza.

In tutti i casi in cui si libera un pappagallo fuori dalla gabbia, vale la pena sottolineare un dato: l’animale deve fidarsi totalmente di te per farsi riprendere e rimettere in gabbia. Se hai una cocorita o un qualsiasi altro pappagallino che, quando è libero, scappa ogni volta che ti avvicini, allora prima di fargli fare altri voli, forse sarebbe meglio migliorare il rapporto col volatile.

Calopsitta

calopsitta
Fonte: Pixabay

Caratteristiche

Terminiamo infine con la Calopsitta (si scrive così e non calopsite). La Nymphicus hollandicus fa parte della famiglia dei Cacatuidi. È originaria dell’Australia e ha dimensioni piccole: è lunga 30-32 cm e pesa 90-180 grammi. Caratteristica peculiare del suo aspetto è il ciuffo sulla fronte (che muove a seconda del suo stato emotivo). Inoltre ha anche una coda molto lunga. Il becco può avere due conformazioni:

  • classica
  • becco superiore più sottile e lungo

Il colore classico è quello ancestrale: è un grigio scuro e bruno con faccia e ciuffo gialli, con macchia tonda rossa sulla guancia. Le ali hanno una macchia bianca lungo il bordo. Presenta dimorfismo sessuale: la femmina presenta un colore grigio in faccia e nel ciuffo, solo che questo lo si vede dopo la prima muta a 10 mesi. Prima maschi e femmine sono simili. La femmina ha una colorazione meno appariscente e ha delle strie gialle nel sottocoda, sulle timoniere. Altro fattore per distinguerli: il maschio canta e può imparare alcune parole semplici. La femmina, invece, fischia.

Esistono poi altre colorazioni, collegate a mutazioni:

  • lutino
  • albino
  • perlato
  • cinnamon o cannella
  • pezzato
  • faccia bianca
  • silver
  • oliva
  • pastello

Alimentazione e salute

Le calopsitti si nutrono di semi di piccole dimensioni, frutta e verdura (attenzione sempre a non somministrare cibi tossici come avocado, prezzemolo…). Esistono mangimi commerciali appositi per loro che vanno però integrati con frutta e verdura freschi. Da abbinare anche cereali integrali e pastoni all’uovo. Evitare di dare rami di piante come l’albicocco, il ciliegio, il pesco o il susino: sono tossici per loro.

Come malattie, le più comuni sono:

  • autodeplumazione da stress
  • infezioni virali, batteriche, parassitarie o fungine
  • avvelenamenti o intossicazioni
  • megabatteriosi
  • aspergillosi
  • infestazione da acaro rosso
  • infestazione da acari respiratori
  • Giardiasi
  • pidocchi
  • Candidosi
  • Clamidiosi

Carattere e gestione

Le calopsitti sono altri pappagalli amati e molto diffusi, anche fra i neofiti. Questo un po’ per le piccole dimensioni, un po’ perché sono pappagalli più socievoli e mansueti, soprattutto se allevati a mano e se educati e socializzati correttamente.

Adorano stare a contatto con l’uomo, quindi anche l’alloggio andrà allestito di conseguenza. Alcuni soggetti possono imparare a ripetere suoni e parole, ma non tutti. Le voliere e le gabbie devono essere il più ampie possibili. Devono avere posatoi a disposizione, ma anche spazi a terra.

Quali sono i pappagalli che parlano

ara gialla
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Ti stai chiedendo quali sono i pappagalli che parlano? Fai bene, perché non tutti i pappagalli hanno la stessa capacità di imitare le parole che i loro speranzosi umani vogliono insegnargli. Ci sono alcune specie, infatti, che non sono proprio adatte a questo scopo.

Se vuoi un pappagallo a cui insegnare a parlare, ecco le razze più indicate:

  • Pappagallo cenerino: Psittacus erithacus è un pappagallo originario dell’Africa occidentale. Non solo può imparare a parlare, ma riesce a imparare anche il significato di alcune parole. È molto intelligente
  • Ara: questi pappagalli americani non solo sono gli psittacidi più grandi, ma sono anche i migliori imitatori (hanno una voce dai toni molto alti). Hanno un’alta capacità di imitazione della voce umana
  • Cacatua: originari dell’Asia e dell’Oceania, oltre al loro tipico di pennacchio di piume, sono anche abili imitatori
  • Pappagallo eclettico: l’Eclectus roratus è un capace imitatore di suoni e parole. Originario dell’Oceania, è anche noto perché le femmine sono rosse e blu, mentre i maschi sono verdi
  • Pappagallino ondulato: un piccolo pappagallo molto diffuso nelle nostre case è il parrocchetto ondulato o Melopsittacus undulatus. È di origine australiana, ma attenzione: in cattività solamente i maschi riescono a parlare
  • Amazzone: diversi tipi di Amazzone, fra cui la nucagialla, emettono parecchie vocalizzazioni e sono capaci di imparare diverse parole
  • Conuro del sole: originario del Sud America, dalla livrea giallo oro con piume verdi e blu, è un capace imitatore

Quanto costa un pappagallo che parla?

Difficile dire quanto costa un pappagallo: il prezzo varia tantissimo a seconda della specie e della colorazione del piumaggio. Di sicuro un pappagallino ondulato non costerà quanto un’Ara blu o un Cenerino. La media di costo per i pappagalli di media e grossa dimensione è dai 500 ai 1.000 euro, ma si arriva tranquillamente anche a 2.500 euro.

Se inizi con cocorite, calopsitte o inseparabili, una coppia costa dai 70 ai 180 euro. Con il parrocchetto il costo sale anche a 250-500 euro, dipende sempre tutto dalla specie. Un pappagallo Cenerino costa tranquillamente 700-1.000 euro, mentre un’ara ali verdi o un’ara ararauna arriva anche a 1.600-1.800 euro. L’Amazzone è su prezzi analoghi.

Oltre al costo iniziale di acquisto, ricordati anche di mettere in conto il costo degli accessori, del mangime e del veterinario esperto di esotici che dovrà curarlo.

Quale pappagallo scegliere per casa?

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Fonte: Pixabay

Sebbene il pappagallo possa essere considerato un animale domestico, prima di prendere un esemplare, soprattutto se non si è mai avuto a che fare con questi volatili, è bene documentarsi tramite libri o persone esperte del settore. Successivamente, per scegliere un pappagallo da tenere in casa, è forse meglio iniziare con pappagalli di piccole dimensioni maggiormente docili e socievoli come inseparabili, calopsitte, cocorite o parrocchetti.

Se opterai per pappagalli di dimensioni più grosse, ricordati che anche quelli che non parlano (cioè quelli che non imparano a imitare parole umano) possono emettere versi estremamente rumorosi. È qualcosa da tenere in considerazione soprattutto se si abita in appartamento: le urla di un pappagallo non ben educato possono essere assai fastidiose per i vicini e generare tensioni con i dirimpettai.

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