Pak-choi, cavolo cinese
Noto anche come cavolo cinese, il pak-choi sta sempre trovando più spazio anche sulle tavole della cucina mediterranea. Oltre all’ottimo gusto, questo cavolo presenta infatti proprietà molto utili per l’organismo, dal rinforzo del sistema immunitario fino alla protezione dagli stress ossidativi dovuti all’azione dei radicali liberi. Ma come si coltiva, sia in giardino che in balcone?
Come la gran parte delle varietà di cavolo, anche il pak-choi si adatta abbastanza facilmente al clima tipico dello Stivale. È comunque utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per valutare la compatibilità dell’ortaggio con le condizioni climatiche tipiche del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche utile consiglio.
Con il termine pak-choi – noto anche come bok-choy, cavolo cinese o rapa orientale – si indica una cultivar della classica Brassica rapa, molto diffusa in tutta l’Asia. Questo ortaggio viene coltivato da tempi immemori nei luoghi d’origine e, negli ultimi decenni, ha trovato una buona diffusione anche in Europa.
Il sapore non è dissimile a quello dei classici cavoli che da sempre sono disponibili sui banchi ortofrutticoli di tutta Italia, tuttavia le proprietà nutritive sono decisamente più interessanti: contiene infatti elevate dosi di vitamine A, C, K, B6 e folati, manganese, calcio e glucosinolati. Questi ultimi sono dei composti noti per la loro azione preventiva sul rischio di sviluppare cancro, anche se ulteriori studi si rendono necessari per capirne il meccanismo d’azione.
L’ortaggio si presenta come un cespo di vistose e corpose foglie verdi, dal fusto però bianco, tanto da ricordare vagamente le ben più comuni biete da costa. Di norma, viene consumato fresco in insalata, cotto al vapore, passato alla piastra o saltato in padella, ma anche come contorno di carni e selvaggina.
Il pak-choi non è soltanto un cavolo dalle proprietà utilissime per l’organismo, ma è anche un ortaggio molto facile da coltivare. Tanto che cresce senza troppo intoppo anche in vaso, approfittando di un piccolo spazio in balcone. Prima di procedere, però, è utile conoscere le necessità della pianta, affinché possa svilupparsi rigogliosa.
Il cavolo cinese si adatta perfettamente al clima tipico mediterraneo, tuttavia è necessario prestare attenzione ad alcune necessità per la sua coltivazione:
Come già accennato, il pak-choi è decisamente semplice da gestire e si adatta perfettamente sia alla coltivazione in vaso che in giardino. Nel primo caso, si dovrà predisporre sul fondo del contenitore un letto di ghiaia e cocci, per aumentare il deflusso dell’acqua, riempiendo poi il tutto con terriccio morbido oppure a medio impasto, meglio se arricchito con fertilizzanti organici come il compost oppure il letame. In pieno campo è sufficiente una preventiva concimazione e zappatura del terreno, per permettere alle sostanze nutritive di distribuirsi uniformemente e in profondità.
Il cavolo cinese può essere coltivato in diversi momenti dell’anno: lo si può seminare alla fine dell’inverno per un consumo primaverile, durante la stessa primavera per averlo a disposizione in estate e, ancora, nelle stagione più calda per approfittarne in autunno. Con un po’ di organizzazione, di conseguenza, si potrà consumare questo utile ortaggio per gran parte dell’anno.
In genere si procede con la semina, anche perché l’apparizione dei germogli è abbastanza veloce. E sufficiente adagiare i semi in fori di profondità non superiore al centimetro, ricoprirli con terriccio morbido e inumidire leggermente la superficie. Già dopo una decina di giorni spunteranno i primi esemplari, mentre a partire da 20/25 giorni le foglie possono essere già consumate in insalata. Per utilizzare i cespi, invece, servono dai 30 ai 50 giorni.
Il cavolo cinese non è una coltivazione che richiede grandissime attenzioni, anche perché decisamente resistente. Bisogna però evitare di farla crescere troppo, poiché se ne perde in sapore, che rischia di diventare troppo amaro. Ancora, è bene proteggere la pianta dai cali di temperatura improvvisi e, allo stesso tempo, dalle giornate troppo afose dell’estate.
Particolare attenzione anche alle infestazioni parassitarie, in particolare da acari e afidi, da gestire con olio di neem, sapone molle potassico oppure estratto di ortica.
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