Greenstyle Ambiente Animali Paguro Bernardo, che animale è?

Paguro Bernardo, che animale è?

Tutto quello che volevi sapere sul paguro bernardo. Come è fatto, di che colore è, perché si parla di simbiosi, dove vive, se si mangia e cosa mangia.

Paguro Bernardo, che animale è?

Non so perché, ma ho sempre trovato buffo il nome di paguro bernardo. Con questo nome di intende il granchio eremita o Pagurus bernardhus: si tratta di un crostaceo decapode che fa parte della famiglia dei Paguridae.

In realtà al mondo esistono parecchie specie di paguri, alcune più grandi di altre. Tuttavia oggi ci occuperemo del piccolo P. bernhardus, anche perché è possibile imbattersi in esso anche dalle nostre parti.

Classificazione scientifica del paguro bernardo

Questa è la classificazione scientifica del paguro bernardo:

  • Dominio: Eukaryota
  • Regno: Animalia
  • Phylum: Arthropoda
  • Subphylum: Crustacea
  • Classe: Malacostraca
  • Ordine: Decapoda
  • Sottordine: Pleocyemata
  • Infraordine: Anomura
  • Superfamiglia: Paguroidea
  • Famiglia: Paguridae
  • Genere: Pagurus
  • Specie: P. bernhardus

Dove vive?

Il paguro bernardo ha un habitat di diffusione che copre tutto il mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico. Molto diffuso lungo le coste di tutta l’Europa, tende a vivere sui fondali sabbiosi o rocciosi, a 2-80 metri di profondità al massimo.

Caratteristiche del paguro bernardo e cenni di biologia

paguro bernardo crostaceo
Fonte: Fernando Losada Rodríguez, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il paguro bernardo, pur non essendo fra i paguri più grandi, è comunque uno dei paguri più grandi presenti nel Mediterraneo. Lungo anche 40 mm, il suo corpo è molle. A differenza di altri crostacei, infatti, non è dotato di un carapace protettivo, motivo per cui si protegge nascondendosi dentro alle conchiglie vuote di altri gasteropodi.

Non sfratta i precedenti inquilini, semplicemente approfitta delle conchiglie che trova in giro. Ogni volta che cresce, deve abbandonare la conchiglia vecchia per trovarne una più grande in cui riesce a entrare.

I paguri bernardo hanno due chele striate senza peli, mentre il corpo è coperto di peli bianco-giallastri. I peduncoli oculari sono molto grandi e presentano delle strisce rossastre, a volte arancione, a volte rosso chiaro.

Il suo addome appare grasso e molliccio, di colore rosso-arancione. Inoltre è asimmetrico e ritorto come una spirale, seguendo l’interno delle conchiglie in cui vive.

Sull’addome ha appendici a forma di uncino sulla parte posteriore del corpo. Le zampe anteriori, abbastanza grosse e pure loro asimmetriche, servono per chiudere del tutto l’apertura della conchiglia quando il paguro vi si rifugia.

Comportamento e abitudini

Il paguro tende a muoversi camminando sui fondali, trascinando con sé la sua conchiglia. Quando percepisce un pericolo, semplicemente si ferma e rientra nella conchiglia fino a quando il pericolo non è passato. Tende a prediligere acque a temperatura di 18-22 gradi, ma sopporta bene anche temperature più alte.

La simbiosi del paguro bernardo

Una questione particolare che riguarda i paguri bernardo è quella della simbiosi. Sulla sua conchiglia, infatti, spesso si vedono attaccate delle attinie. Paguri e attinie spesso vivono insieme in simbiosi. L’attinia si attacca alla conchiglia, venendo così trasportata in giro dal P. bernhardus e nutrendosi dei suoi avanzi.

Dal canto suo l’attinia produce, grazie alle sue cellule urticanti, filamenti bianchi chiamati aconzie che proteggono il paguro da possibili predatori.

A volte sulla conchiglia di un singolo P. bernhardus sono presenti più attinie che convivono serenamente. Ma la cosa veramente curiosa è che quando il paguro è costretto a cambiare conchiglia, non abbandona le sue amiche attinie: semplicemente le trasferisce una a una, procedendo con pazienza.

Oltre alle attinie può entrare in simbiosi anche con le spugne di mare. Un altro vantaggio di avere attinie e spugne di mare sulla conchiglia è che può mimetizzarsi meglio con i fondali marini.

Dieta e alimentazione

paguri
Fonte: Klaus Kevin Kristensen, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Il paguro bernardo è un animale carnivoro. La sua dieta si compone di detriti di pesci, gamberetti e molluschi. Viene considerato uno spazzino perché ripulisce i fondali dagli scarti. In alcune occasioni, però, può anche nutrirsi di alghe.

Curiosità sul paguro bernardo

Ecco alcune piccole curiosità sul paguro bernardo:

  • Se il tuo paguro ti morde non succede niente, almeno, non con i paguri nostrani. Se dovessi, invece, imbatterti nel granchio del cocco o Birgus latro, un paguro indo-pacifico, ecco che la sua stretta potrebbe anche fratturarti le dita. Ma c’è anche da dire che questo paguro pesa 4 kg ed è lungo 40 cm, con chele che possono sollevare un bambino di 30 kg
  • La durata di vita media di un paguro dipende dalla specie. Si è visto, per esempio, che il paguro caraibico in cattività arriva anche a 30-40 anni
  • Il paguro è commestibile e in alcuni paesi viene mangiato
  • Il paguro non è un animale velenoso
  • Paguro in inglese si dice hermit crab
  • Esiste anche il Pokémon paguro: è Dwebble, Pokémon di tipo Coleottero/Roccia di quinta generazione. Si evolve in Crustle

Un paguro bernardo come animale domestico?

Un paguro bernardo come animale domestico? Perché no, anche se non è molto interattivo. Solitamente sono tenuti in acquari o terrari per rettili. Al posto del classico acquario con i pesci, potresti tenere un terrario con dei paguri.

È possibile allevare in cattività i paguri bernardo usando terrari molto ampi che devono essere accessoriati con rocce e sabbia. Le rocce devono essere assicurate al fondo visto che tendono a scalarle. Un gioco che si fa con i paguri è quello di fornire loro delle piccole rocce che si divertono a spostare.

Essendo abbastanza territoriale, soprattutto con gli esemplari più grandi, è meglio non introdurne di nuovi nel terrario. Anzi: vivono meglio da soli, non sopportano molto altri esemplari che cercano di usurpare il loro areale.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Specie migratorie a rischio, sono fondamentali per il pianeta
Animali

Sono tante le specie migratorie a rischio di estinzione e questo potrebbe avere conseguenze devastanti sul nostro pianeta. Purtroppo proteggere questi animali non è semplici, proprio per la natura stessa della migrazione. C’è una Convenzione, siglata 40 anni fa da molti Paesi del mondo, che pone delle linee guida, che non sempre vengono rispettate. Come sempre, sono le attività umane a mettere a rischio la sopravvivenza di tanti animali migratori.