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Orzaiolo cause: a cosa è dovuto davvero?

L'orzaiolo è un problema che interessa la zona oculare e le palpebre: scopri cos'è, le cause e come distinguerlo da calazio e congiuntivite.

Orzaiolo cause: a cosa è dovuto davvero?

L’orzaiolo è un problema di carattere infiammatorio, con cause perlopiù infettive, che colpisce la zona intorno al bulbo oculare. Più precisamente risultano colpite le palpebre, nello specifico la parte delle ghiandole sebacee delle ciglia, che mostrano evidenti segni di tale infiammazione.

Si tratta di un disturbo che si caratterizza per diversi sintomi, incluso l’antiestetico rigonfiamento della parte infiammata. Si tratta per fortuna di un problema temporaneo e destinato a scomparire in tempo relativamente breve.

Spesso non è facile risalire all’origine di questo problema, anche per via dei diversi veicoli di infezione e della varietà di cause e concause, anche psicosologiche. Per quanto riguarda le cure, come abbiamo avuto modo di descrivere in questo approfondimento di seguito, in alcuni casi è possibile curare l’orzaiolo con i rimedi naturali.

Orzaiolo, cause

Partiamo quindi con la descrizione di quelle che possono essere le cause alla base dell’orzaiolo. Come accennato sopra possono essere varie, passando da quelle psicosomatiche a quelle alimentari. Anche lo stress può rientrare tra i fattori che portano alla manifestazione del problema.

Essenzialmente però l’orzaiolo deriva da fonti batteriche, perlopiù da stafilococchi. Accade quando si entra in contatto con superfici a rischio (asciugamani ad esempio) o quando si toccano gli occhi dopo aver posato le mani su superfici infette.

In alcuni casi questo tipo di infezione è favorito da una scarsa igiene del volto, con la pelle più propensa a favorire la proliferazione batterica se non è adeguatamente pulita.

Da non trascurare anche la possibilità che l’infezione sia legata alla mancata o insufficiente disinfezione delle lenti a contatto. Si raccomanda ai portatori di questi dispositivi di pulire sempre con cura le lenti una volta tolte e prima di indossarle nuovamente. Ma naturalmente, si tratta di una prassi non necessaria qualora si sia optato per la tipologia usa e getta.

Orzaiolo, cause psicosomatiche

C’è anche chi fa riferimento alle cause psicosomatiche per l’eventuale manifestazione del problema. Rispetto a quanto sopra descritto, le indicazioni in tal senso assumono un carattere più generale. Si parla in diversi casi di emozioni scatenate all’interno del corpo, ma non adeguatamente espresse ed elaborate. Tale compressione forzata porterebbe, come conseguenza successiva, alla formazione dell’orzaiolo come espressione di un dolore “emotivo” e non fisico.

Stress

Stress tra le cause dell’orzaiolo

Più o meno in linea con quanto indicato in merito alle cause psicosomatiche figura anche lo stress. Anche in questo caso si tratta di un’emozione negativa che agisce come alterazione della normale condizione psicologica della persona.

Tuttavia, quando si parla di stress, sono innegabili alcune alterazioni di carattere fisiologico. In queste condizioni il sistema immunitario risulta indebolito, aprendo quindi la strada alla proliferazione batterica e all’infezione.

Orzaiolo, cause alimentari

Malgrado non manchino riferimenti in giro per la rete, quando si parla di questo disturbo il riferimento a cause alimentari può risultare non del tutto corretto. Fermo restando il fatto che alcuni cibi possono risultare sconsigliati quando si soffre di orzaiolo.

In generale è sempre consigliata un’alimentazione varia ed equilibrata, possibilmente non ricca di grassi. Uno scarso ricorso a frutta e verdura può infatti alterare la flora batterica intestinale e portare a carenze vitaminiche. Se ciò accade il sistema immunitario può risultarne compromesso e di conseguenza opporre una minore resistenza all’aggressione batterica.

Orzaiolo, è contagioso?

Riprendendo la parte dedicata alle cause batteriche dell’orzaiolo, la risposta in questo caso è sì, l’orzaiolo può essere estremamente contagioso. Soprattutto se manca il rispetto di alcune norme generali di base, come ad esempio non condividere l’asciugamano con una persona affetta da questo problema.

Tale discorso riguarda va esteso anche alla maggior parte delle superfici. Ed è per questo che, chi soffre di orzaiolo, deve prestare la necessaria attenzione nell’evitare di toccarsi gli occhi e in seguito entrare in contatto con superfici comuni (ad esempio mobili o supporti dei mezzi pubblici).

Orzaiolo cause trasmissione
Fonte: Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Sintomi

Tra i sintomi dell’orzaiolo quello visivo è senz’altro il più evidente. Si tratta di un rigonfiamento sferico che può svilupparsi sia esternamente che internamente. Se esterno interessa come detto le ghiandole sebacee delle ciglia, mentre se interno va a prendere di mira le ghiandole di Meibomio.

La consistenza è piuttosto dura, le dimensioni solitamente contenute, ma in alcuni casi queste possono aumentare fino a compromettere anche solo parzialmente la vista. Fortunatamente si tratta di un disturbo temporaneo, che scompare insieme al problema in circa 4 giorni.

La pressione esercitata sulla palpebra induce dolore nel soggetto, contribuendo ad aumentare i disagi legati a questo disturbo. Alcuni altri sintomi possono anticipare l’arrivo dell’orzaiolo:

  • Dolore se tocchiamo le palpebre;
  • Comparsa di piccoli foruncoli lungo le ciglia;
  • Lacrimazione anomala;
  • Fotosensibilità (ipersensibilità alla luce).

Orzaiolo o calazio?

Rispondiamo subito alla prima possibile domanda, ovvero “orzaiolo e calazio sono la stessa cosa?”. La risposta è no, si tratta di due problematiche differenti. La prima fa chiaramente riferimento a cause perlopiù batteriche, con uno stato infiammatorio indotto dal sopraggiungere dell’infezione.

Proprio questa infezione può portare, se trascurata, alla formazione del calazio. Quest’ultimo si caratterizza per la formazione di una cisti in prossimità delle ghiandole di Meibomio. Tale formazione scatta in seguito all’occlusione del dotto escretore della ghiandola (che produce la componente lipidica delle lacrime), anche in seguito a un’infiammazione persistente (come l’orzaiolo non trattato).

Se si interviene tempestivamente possono rivelarsi sufficienti dei farmaci cortisonici, mentre nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico.

Come distinguere l’orzaiolo dalla congiuntivite

Sia per quanto riguarda l’orzaiolo che la congiuntivite, salvo rari casi, l’origine del problema è infettiva. A differire sono sia le zone interessate, che nel caso della seconda fanno riferimento alla membrana della congiuntiva, sia i sintomi.

Per quanto entrambi comprendano l’arrossamento e il gonfiore, nel caso della congiuntivite l’estensione del rossore comprende l’intera palpebra (anziché essere fortemente localizzato). Non è presente di norma la “pallina” che caratterizza la comparsa dell’orzaiolo.

Orzaiolo, come si cura

Quando si parla di orzaiolo, cause e sintomi sono essenziali per poter impostare la cura migliore. Innanzitutto partiamo dal decorso, che di norma è relativamente breve (in media tra i 4-5 giorni). Una pomata antibiotica è di solito il trattamento medico preferito per la cura di questo problema.

Importante che il trattamento avvenga dietro consulto con il proprio medico curante, sia per il necessario via libera all’utilizzo di un antibiotico che per verificare l’avvenuta guarigione completa. Il rischio, come visto poco sopra, è che un’infezione non del tutto curata possa portare alla comparsa del calazio.

Diversi sono anche i rimedi naturali contro l’orzaiolo, come impacchi di camomilla o eufrasia ed aloe vera. Analogamente ad altre occasioni, ricordiamo che è sempre consigliato consultarsi con il proprio medico curante prima di ricorrere a qualsiasi trattamento.

Quando si parla di alimentazione il riferimento innanzitutto è a frutta e verdura, che possono garantire un pieno di sostanze benefiche e di vitamine (A, C e D su tutte). Insieme ai sali minerali e alle fibre contribuiranno a sostenere il sistema immunitario nell’eventuale battaglia contro i batteri. Molto importanti si rivelano in questi casi zinco, ferro, magnesio e selenio.

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