Orto sinergico
Quello dell’orto sinergico è un metodo di coltivazione che sta conquistando sempre più appassionati di autoproduzione, basato soprattutto sulla consociazione delle pietanze. Ma quali sono le migliori? È questa la domanda che lecitamente sorge a chi si avvicina a questo modalità di autoproduzione, una disciplina che rispetta i naturali ritmi fisiologici della terra e ne stimola la sua fertilità.
Chiamato anche “agricoltura del non fare”, l’orto sinergico favorisce la crescita naturale di verdure e ortaggi, limitando il più possibile l’intervento umano, affinché non ne vengano sconvolti i ritmi e le difese previste proprio dalla natura. Proprio per questo, si rendono utili le consociazioni di diverse pietanze, affinché possano aiutarsi a vicenda nella crescita e, al contempo, mantenere una buona fertilità del suolo. Di seguito, qualche informazione utile.
Abbiamo già parlato in un precedente aggiornamento dell’orto sinergico, una disciplina di coltivazione basata sul pieno rispetto dei ritmi e delle esigenze naturali di sviluppo delle piante. Vale però la pena ricordarne i concetti di base, per comprendere perché le consociazioni di varietà diverse siano tanto importanti.
Ideato in Giappone grazie al lavoro del biologo Masanobu Fukuoka, e poi adattato negli anni ’80 alle esigenze di coltivazione moderne attraverso la divulgazione della coltivatrice spagnola Emilia Hazelip, l’orto sinergico si basa sul rapporto sinergico che si viene a sviluppare fra piante fra di loro anche molto diverse. Come accennato in apertura, si tratta di un’agricoltura “del non fare”, dove l’intervento umano è limitato al minimo per non alterare i ritmi e i cicli tipici della natura. Per questa ragione, per l’orto sinergico:
Come già accennato, per l’orto sinergico è fondamentale incentivare e proteggere le sinergie che si possono instaurare tra varietà di piante fra loro anche molto diverse. Proprio poiché specie differenti possono aiutarsi reciprocamente per il loro sviluppo e per garantire la salubrità del terreno, è nata una lunga lista di possibili consociazioni: in altre parole, la coltivazione abbinata di pietanze di cui è noto un rapporto signofico.
Ma quali sono i vantaggi garantiti dalla consociazione? Questa pratica offre numerosi benefici, sia in termini di crescita di ortaggi e verdure che di mantenimento e fertilizzazione del terreno:
Spiegati i concetti di base dell’orto sinergico, l’importanza di un ridotto intervento umano e la centralità delle simbiosi naturali, quali sono le migliori consociazioni di piante, ortaggi e verdure? Su questo fronte, non si può dire esista una scienza esatta su quali specie vegetali consociare, più delle valutazioni basate sull’esperienza: proprio per questo motivo, si potranno trovare dei pareri discordanti o delle indicazioni molto diverse, a seconda dei successi ottenuti dai singoli coltivatori.
In linea generale, le consociazioni più comuni e considerate efficaci sono:
Naturalmente, nulla vieta di sperimentare in base ai successi di coltivazione ottenuti direttamente sul campo, per trovare nuovi legami simbiotici fra le diverse specie coltivabili.
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